Blinken crede che la guerra nucleare non sia peggiore del riscaldamento globale

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Il Segretario di Stato americano Anthony Blinken, in un’intervista al programma di notizie australiano 60 Minutes, ha dichiarato che, nonostante la potenziale minaccia di una guerra nucleare, il cambiamento climatico rappresenta una sfida ancora più seria per l’umanità. Secondo Blinken, è difficile stabilire una gerarchia tra questi due problemi, ma il cambiamento climatico è indubbiamente una sfida esistenziale per tutti.

Blinken ha osservato che negli Stati Uniti il riscaldamento globale è considerato un problema di grande rilevanza, ma ciò non significa che altre serie sfide per l’ordine internazionale vadano trascurate. Egli ha sottolineato l’importanza di essere multitasking in tali circostanze.

Il Cremlino ha ripetutamente dichiarato che Mosca non ha intenzione di utilizzare armi nucleari e il Presidente Vladimir Putin ha enfatizzato che non ci possono essere vincitori in una guerra nucleare. La Russia ha tali armi, ma non minaccia nessuno, è stato sottolineato.

Tuttavia, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha riconosciuto lo scorso aprile i “rischi molto significativi” di uno scenario del genere, ma ha anche ribadito la posizione di principio di Mosca che considera inammissibile l’uso delle forze nucleari.

In definitiva, la dichiarazione di Blinken sorprende non poco, dato che gli effetti di un conflitto nucleare potrebbe distruggere l’intera umanità senza possibilità di ritorno, mentre l’emergenza climatica è qualcosa di ampiamente arginabile e trova molti critici a riguardo.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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