Gli esiti degenerati dell’illuminismo e la sfida di promuovere una visione diversa della realtà

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Oggi ho ascoltato un contributo che trovo molto interessante. In un live di Casa del Sole, ho ascoltato il filosofo Michele Putrino che ha spiegato che “viviamo in un sistema globale in cui gli americani, i cinesi, i russi e gli europei sono tutti interconnessi, non solo dal punto di vista materiale, ma anche a livello intellettuale. Questa connessione si manifesta attraverso un pensiero meccanico che tende a promuovere una visione totalitaria della realtà“.

Trovo tutto questo semplicemente frutto di un’osservazione attenta, perché in effetti questo fenomeno di meccanicità nelle decisioni è diffuso sia in Occidente che in Oriente, con alcune variazioni basate sul territorio e sulla storia di ciascuna regione, sebbene alcuni sembrino ignorare completamente la loro storia. È anche vero che – come ha detto Putrino – questo stato di cose è il risultato di un periodo storico che ha avuto origine principalmente con l’Illuminismo.

Non si tratta quindi di essere filo-russo o filo-occidentale, ma avere una propria posizione capace di criticare la Russia o la Cina quando adottano questo approccio meccanico e di giudicare il positivo di ognuno quando valorizzano altri aspetti della vita che guardano all’eterno. Nel contesto storico attuale, in cui la potenza dominante non cerca solo il profitto, ma cerca anche di diffondere un’ideologia totalitaria e di rivoluzionare l’antropologia del mondo, è importante avere un freno, appoggiare chi si pone come un ostacolo che favorisca la diversificazione anziché l’omogeneità totalitaria.

Quindi non è strano che io guardi come un positivo il freno, anche se capisco che solo questo non sarà risolutivo. Ciò che momentaneamente può essere considerato un freno, è effettivamente il male minore rispetto a un totalitarismo spietato, come evidenziato dalla pandemia e poi dalla guerra ucraina, una guerra che poteva essere evitata, ma che è correlata in fondo alla pandemia.

Nel complesso, il sistema degli Stati Uniti, il sistema europeo e altri sistemi globali sono tutti interconnessi e non differiscono di molto tra loro, senonché alcune agende eccentriche sono appoggiate a 360° dall’Occidente in maniera persino irragionevole.

Nel futuro, le evoluzioni delle nazioni potrebbero essere guidate da forze che vanno contro l’umano, quindi rimane incerto cosa ci riservi il futuro. In questo contesto, la speranza cristiana sull’aldilà è sempre la stessa, ma è a tema anche la responsabilità cristiana nella costruzione del Regno in questo mondo, del “già e non ancora”.

Quindi è a tema scoprire ed approfondire le cause di tanta degenerazione rispetto al vero significato della vita e rispetto alla dignità dell’uomo. Occorre redigere e vivere cosa fa la vita dignitosa e costruire una società di conseguenza, consapevole di questo.

Tuttavia, oggi non arriviamo nemmeno a chiederci le cause dei processi in atto e c’è un vero disinteresse di gran parte della nostra società per gli approfondimenti che vanno oltre l’apparenza. Persino gran parte dei responsabili della chiesa non si appassiona a capire il perché di ciò che accade e scambiano il modernismo e l’ideologia verde, come la strada da percorrere per essere più umani.

Questo ovviamente è drammatico perché la strada – a meno che non intervenga direttamente il Divino, il che rientra sicuramente nel campo delle possibilità – è attraverso una presa di coscienza e la consapevolezza.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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