Ma che ci faceva una non eletta al G7?

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Il direttore di Radio Radio mette in evidenza diverse incongruenze nel vertice del G7 tenutosi da poco in Puglia. Ecco i punti chiave:

– Voti e Rappresentanza: Viene evidenziata l’incongruenza tra il peso dei voti e la reale rappresentanza politica. C’è una critica verso coloro che, pur avendo ricevuto meno voti, cercano di mantenere il potere come prima.

– Gestione dell’Unione Europea: Si critica l’assurdità della gestione attuale dell’UE, sottolineando che chi prende decisioni importanti non è eletto direttamente dal popolo ma nominato da parlamentari, il che crea un distacco dalla volontà popolare.

– Debito Pubblico: L’incoerenza nella gestione del debito pubblico è un punto critico. Nonostante le preoccupazioni per il debito, non si vedono cambiamenti significativi nelle politiche economiche dell’UE.

– Vertice G7: Viene criticata la presenza del presidente della Commissione Europea al G7, una figura non eletta tra i leader mondiali eletti, il che solleva questioni di legittimità e rappresentanza.

– Spese di Lusso: Si sottolinea l’incongruenza tra le spese elevate per eventi di lusso come il G7 e la spinta per un consumo più sostenibile. Viene citato l’uso di chef famosi e vini pregiati, che contrasta con la retorica di austerità e sostenibilità.

– Consumo e Politiche Alimentari: C’è una critica verso l’ipocrisia delle politiche alimentari, dove si promuove il consumo di insetti per la popolazione generale mentre ai vertici si consumano cibi pregiati e vini costosi.

– Presenza di Zelenski: La presenza di Zelenski al vertice è vista come un’ulteriore incongruenza, suggerendo che ci sia una strumentalizzazione delle presenze per scopi politici.

Queste incongruenze evidenziano una critica generale verso la disconnessione tra le politiche ufficiali e le azioni concrete dei leader politici europei.

Putin a San Pietroburgo parla ancora della necessità di un mondo multipolare

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Il Forum economico di San Pietroburgo è probabilmente la conferenza più rilevante riguardante le questioni economiche in Russia. È consuetudine che il presidente Putin pronunci un discorso programmatico sullo sviluppo economico del paese e partecipi successivamente a una tavola rotonda. Nel suo intervento, Putin ha esposto in dettaglio i piani per lo sviluppo economico e …

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Il pericoloso bluff della NATO espanderà la guerra

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Molto utile questa intervista a Gianandrea Galiani.

Il video, condotto da Gianandrea Gaiani, esamina un recente attacco ucraino a un radar russo e le implicazioni geopolitiche e militari di questo evento. La discussione si concentra sulle risposte della NATO, degli Stati Uniti e di altri paesi europei, e sul potenziale per un’escalation del conflitto.

La crisi del radar russo
Il 23 maggio 2024, le forze ucraine hanno attaccato un radar russo cruciale con droni. Questo radar è parte del sistema di allarme precoce della Russia, fondamentale per la sicurezza nucleare. Secondo la dottrina nucleare russa, qualsiasi attacco a tali sistemi giustifica una ritorsione nucleare proporzionale.

Il senatore russo Dmitri Rogozin ha dichiarato che l’attacco ha colpito un elemento chiave della difesa nucleare russa. Gli Stati Uniti stanno considerando di autorizzare Kiev a utilizzare le armi fornite da Washington per attacchi in territorio russo. Anche Finlandia, Polonia, Francia, Canada e paesi baltici hanno mostrato disponibilità a coinvolgere le proprie forze armate in Ucraina, mentre Italia e Spagna sono contrarie.

Gianandrea Gaiani critica la copertura mediatica occidentale, accusandola di minimizzare le azioni ucraine e di dipingere la Russia come il cattivo. Gaiani sottolinea che la Russia potrebbe rispondere agli attacchi con azioni nucleari, aumentando il rischio di un conflitto globale.

Ucciso con la dinamica di una esecuzione Angelo Onorato, marito dell’eurodeputata Francesca Donato

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L’imprenditore palermitano Angelo Onorato, marito dell’eurodeputata Francesca Donato, è stato trovato morto nella sua auto, una Range Rover parcheggiata lungo viale Regione Siciliana Nord Ovest a Palermo. Onorato, 54 anni, aveva una fascetta di plastica attorno al collo e macchie di sangue sulla camicia, ma non sono state rilevate tracce di colluttazione all’interno del veicolo. …

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Santoro ed il tema centrale della guerra

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Parlando di Santoro (che si presenta alle europee con la lista “lista pace, terra dignità”), devo ammettere che non mi trovo in accordo con molti dei suoi punti di vista, ma riconosco la sua coerenza, soprattutto in questioni di guerra. Ad esempio, durante l’intervento della NATO in Serbia nel 1999, manteneva una posizione coerente con quella attuale. In particolare in quell’occasione, Santoro organizzò una trasmissione televisiva speciale in diretta da Belgrado per promuovere la pace e denunciare l’intervento militare della NATO. L’evento suscitò molte polemiche in Italia e all’estero, ma dimostrò l’impegno di Santoro nel sostenere il dialogo e la ricerca di soluzioni pacifiche ai conflitti.

La sua abilità nel comunicare è indiscutibile: sa esattamente quali termini usare, come “l’aggressione russa”, per attrarre il consenso di chi è contrario alla guerra e posizionato su determinate convinzioni (anche a costo di imprecisioni storiche). È evidente che la sua lista, insieme a poche altre, rappresenta una scelta chiara per chi desidera esprimere un giudizio deciso sulla guerra, il che ora è il tema centrale.

Tuttavia, esiste un dibattito, particolarmente sentito tra molti cattolici, riguardo l’omissione, nella lista di Santoro, dei cosiddetti “valori non negoziabili”. Questo concetto, da tempo utilizzato nel contesto cattolico, è stato sfruttato da alcuni partiti che ne hanno tratto vantaggio, pur producendo scarsi risultati in termini di coerenza. Quale significato ha oggi quindi votare esclusivamente per chi si schiera fermamente a favore di questi valori? Inoltre, non è forse vero che l’assenza di guerra favorisce la giustizia sociale e facilita la libertà? La guerra ci spinge in uno stato di emergenza dove ogni valore viene messo da parte.

Nonostante la retorica sui valori non negoziabili, come gruppo di pressione siamo insignificanti, divisi su molte questioni, inclusi questi stessi valori. Accettiamo passivamente le situazioni senza che ci sia richiesta una vera negoziazione. Solo riacquistando un certo grado di sovranità potremmo tornare a essere un interlocutore significativo nei dibattiti e nelle decisioni.

Battaglia per Rafah: preparazione dell’IDF alla ripresa delle ostilità

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Situazione al 20 maggio 2024 Le forze israeliane continuano a condurre un’offensiva limitata a sud-est di Rafah. Allo stesso tempo, si stanno facendo preparativi per intensificare gli attacchi, come indicato dal trasferimento di nuove unità nella zona operativa. Oltre alle forze già presenti, tra cui la 162a divisione corazzata “HaPlada”, l’84a brigata di fanteria “Givati”, …

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Sindaco di Tbilisi: I ministri dell’UE che sono venuti da noi meritavano un “calcio nel culo”

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Martedì scorso, il Parlamento della Georgia ha adottato una legge sugli agenti stranieri con una maggioranza di voti (84 favorevoli, 30 contrari). La legge stabilisce che se una persona giuridica, un’ONG o un media riceve più del 20% di finanziamenti dall’estero, deve registrarsi presso il Ministero della Giustizia come agente di influenza straniera e presentare …

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