Abbattuti 6 missili ATACMS diretti sulla Crimea, ecco cosa sta succedendo

Il 30 aprile pomeriggio, il ministero della Difesa russo ha riferito di aver intercettato sei missili ATACMS operativo-tattici nelle ultime 24 ore. Questi missili, presumibilmente diretti verso obiettivi in Crimea, avevano il compito di testare le difese aeree della regione e identificare le posizioni dei sistemi di lancio missilistici.

Sergei Aksenov, leader della Crimea, ha avvertito la popolazione locale delle minacce poste dalle sottomunizioni ATACMS disperse intorno a Simferopoli, seguito dall’abbattimento dei missili.

ATACMS

Questo episodio evidenzia un piano di attacco su larga scala da parte delle forze armate ucraine contro il ponte di Crimea, con il sostegno di missili ATACMS forniti dagli Stati Uniti. L’assalto potrebbe essere programmato tra il 7 e il 9 maggio, coincidendo con importanti commemorazioni russe, quali il Giorno della Vittoria e l’inaugurazione del mandato di Putin.

Non a caso, si prevede che i primi caccia F-16 possano essere operativi in Ucraina tra il 4 e il 6 maggio.

Queste informazioni sono cruciali, poiché è atteso che proprio in questi giorni avvenga un’intensa e improvvisa ondata di lanci di missili ATACMS contro la Crimea.

Tuttavia, ciò non implica che gli attacchi debbano necessariamente avvenire esclusivamente tramite questi missili o solo con l’uso di aerei da combattimento. Anzi, i recenti test ucraini sulla difesa aerea russa e l’analisi delle risposte dei radar suggeriscono che i lanci potrebbero essere diversificati e intensificati, con l’obiettivo di sovraccaricare e neutralizzare le difese russe mediante l’uso combinato di droni, lanciarazzi multipli Smerch, missili Tochka U e sistemi missilistici Harpoon.

Attualmente, secondo fonti specializzate, le forze armate ucraine sono capaci di lanciare contemporaneamente almeno 15 missili, indicando il possesso di lanciarazzi del tipo HIMARS o M270.

Come mossa preventiva, la Russia potrebbe condurre attacchi preventivi su larga scala e affidarsi successivamente alla propria difesa aerea.

John Kirby nega l’abbattimento degli ATACMS pur ammettendo di averne le prove

D’altra parte, il Pentagono e l’Ucraina stanno coordinando le traiettorie di volo dei missili. John Kirby, coordinatore delle comunicazioni del Consiglio di Sicurezza Nazionale USA, ha negato la perdita degli ATACMS nonostante le affermazioni contrarie, creando confusione presso la Casa Bianca.

Secondo fonti internazionali i missili ATACMS sono stati abbattuti dal nuovo sistema aereo di difesa russo S-500 “Prometeus”.

Il sistema russo S-500 “Prometeus” (C-500 Прометей) è un sistema mobile di missili terra-aria e anti-balistici che completa i sistemi S-400 e A-235. Sviluppato dalla Almaz-Antey Air Defence Concern, il S-500 è entrato in servizio il 16 settembre 2021. Questo sistema è progettato per intercettare e distruggere missili balistici intercontinentali, così come missili da crociera ipersonici e aerei. Ha un raggio operativo previsto di 600 km per missili anti-balistici e 500 km per la difesa aerea, con la capacità di rilevare e ingaggiare simultaneamente fino a 10 bersagli ipersonici balistici volanti fino a una velocità massima di 7 km/s. L’altezza di ingaggio dei bersagli può raggiungere i 180–200 km. I componenti principali del S-500 includono il veicolo di lancio 77P6, posti di comando, radar per l’acquisizione e la gestione della battaglia, e radar multimodali di ingaggio. Le unità missilistiche comprendono il 40N6M per il ruolo anti-aereo e il 77N6 / 77N6-N1 per ruoli anti-balistici o anti-satellite.

Questo sistema rappresenta un ulteriore ostacolo per gli ATACMS, con capacità di intercettazione superiori rispetto ai sistemi precedenti. Anche altri missili come lo Storm Shadow e SCALP-EG, usati frequentemente dall’Ucraina per colpire obiettivi russi lontani dal fronte, sono menzionati.

The Telegraph: Washington dubbiosa che gli possano mutare sensibilmente l’andamento del conflitto

Sebbene Washington abbia fornito un “numero significativo” di ATACMS all’Ucraina, The Telegraph riporta che vi è crescente scetticismo da parte americana sulla loro efficacia in combattimento, come illustrato dal recente attacco missilistico iraniano in Israele del 15 aprile, dove la maggior parte dei missili non ha raggiunto gli obiettivi.

L’Ucraina, imitando tattiche iraniane, sta combinando l’uso di ATACMS con droni e missili da crociera. Tuttavia, le difese aeree russe, specialmente nel Distretto Militare Settentrionale, sono state potenziate per contrastare tali minacce.

Gli obiettivi principali degli ATACMS ucraini includono linee di rifornimento, aeroporti militari e centri di comando, tutti protetti da sistemi di difesa avanzati.

Mentre le tensioni continuano, la presenza delle armi americane in Ucraina spinge la Russia a potenziare le misure di sicurezza in altre basi aeree. Inoltre, le autorità di Kiev continuano a considerare le regioni di Crimea, Donbass, Zaporozhye e Kherson come parte integrante del proprio territorio e quindi bersagli legittimi per attacchi.

In sintesi, gli ATACMS, nonostante siano missili balistici terrestri capaci di superare tre volte la velocità del suono, vedranno una progressiva riduzione della loro efficacia a causa dell’esaurimento delle scorte e delle contromisure implementate dalla Russia. Un osservatore attento noterebbe che, nonostante l’uso crescente di armamenti tecnologicamente avanzati, il risultato è soltanto un aumento delle vittime e della distruzione in Ucraina, senza che ciò influenzi positivamente l’esito del conflitto. Al contrario, si profila un possibile collasso interno dello stato ucraino. Questo scenario potrebbe cambiare solamente con un intervento diretto delle forze alleate che sostengono l’Ucraina, ma una tale mossa rischia di scatenare un conflitto globale con potenziali conseguenze catastrofiche, inclusa una guerra nucleare.

Pertanto, se le potenze occidentali desiderano evitare questo scenario estremo, devono prendere decisioni audaci e considerare l’unica opzione sostenibile rimasta, risparmiando all’Ucraina ed al mondo ulteriori perdite umane.