Al Qaeda bombarda un ospedale in Siria ma l’occidente si prepara a infierire sui difensori

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E’ stato appena colpito l’ospedale di Masyaf, cittadina che si trova nel governatorato di Hama (Siria). A colpirlo sono state le milizie di Tharir al Sham (HTS) , ovvero al Qaeda in Siria. I razzi hanno causato la morte di 5 persone e il ferimento di altre 13.

Non sappiamo se l’attacco all’ospedale sia stato intenzionale ma sappiamo che questo per HTS cambia poco: è comunque un attacco indiscriminato alla popolazione civile. Del resto questo tipo di attacchi vengono fatti con artiglierie, MLRS e missili che hanno come obiettivi le posizioni dell’esercito siriano ma anche i centri abitati.

Mentre questo accade quotidianamente nei villaggi e cittadine più esposte a ridosso della linea di de-escalation che circonda la provincia jihadista di Idlib, tutta l’attenzione dell’occidente è concentrata sul governo siriano.

Paradossalmente ciò che preoccupa l’occidente non sono queste morti e questa devastazione ma che la provincia qaedista di Idlib venga ceduta ‘manu militari’ al legittimo governo siriano.

Per questo, nei giorni scorsi la Gran Bretagna e la Francia si erano dette pronte ad attaccare la Siria (insieme agli USA),  in caso il ‘regime’ usasse ‘armi chimiche’.

Questo è avvenuto poco dopo che la Russia ha avvisato e dettagliato come Tharir al Sham sta preparando un attacco ‘false flag’ per scatenare la rappresaglia occidentale.

Idlib fa parte di una più ampia area di de-escalation creata nell’ambito di un accordo con la Turchia, Iran e Russiaa seguito dei negoziati di Astana. La maggior parte dei gruppi ribelli ad eccezione di HTS sta osservando l’accordo.

I bombardamenti di HTS e le incursioni di rappresaglia siriane e russe sono il risultato della supremazia dell’HTS nella regione, che ha effettivamente spazzato via i ribelli  (finti) “moderati” turchi.

A Masyaf sono posizionati gli apparati della difesa aerea S300, inoltre la cittadina era considerata relativamente tranquilla e località turistica. A questo punto la Turchia potrebbe anche permettere un’offensiva limitata, sulla pianura di al-Ghab  o nel nord di Hama, al fine di mettere in sicurezza la zona.

E’ plausibile che nelle prossime ore, ci sarà una risposta governativa e russa e comunque questi temi saranno al centro del dibattito nel prossimo incontro  tra i rappresentanti di Russia, Turchia ed Iran e in quello tra Putin ed Erdogan, lunedì a Mosca.

patrizio ricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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