USA – Migranti: scene da selvaggio west al confine texano

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La situazione si sta aggravando al confine tra lo stato americano del Texas e il Messico. Migliaia e migliaia di profughi, per lo più cittadini haitiani, si stanno spostando negli Stati Uniti. I clandestini hanno allestito un campo spontaneo. I residenti locali non sono contenti di tali ospiti. E in patria non vogliono riaccogliere i loro compatrioti. Il controllo alla frontiera è stato rafforzato.

Sui media italiani ed internazionali sono stati diffusi le immagini di cavalieri che agitando le fruste stanno cercando di guidare i migranti dall’altra parte del Rio Grande, cioè dal Texas al Messico. Sia i metodi che le espressioni in effetti ad uno spettatore europeo ricordano il selvaggio West.

Tuttavia, i rifugiati che fuggono da Haiti assaltando comunque i cordoni americani. Il muro di Trump non è mai stato completato, quindi in Texas il confine è come un setaccio. Il massimo che le pattuglie riescono a fare è condurre i clandestini in un campo spontaneo sotto il ponte più vicino.

Ci sono quasi 15.000 migranti nella colonia haitiana sotto il ponte. Chi si consegna volontariamente alle autorità chiede asilo o il cosiddetto status di protezione temporanea, e poi il tribunale deciderà se trattenere il richiedente o espellerlo. Ma molti non aspettano l’incontro e sono sparsi per il Paese. Nella cittadina americana di Del Rio, i nuovi vicini evocano non simpatia, ma paura.

Per decisione delle autorità statali, i poliziotti della Guardia nazionale sono stati inviati in città per essere rinforzati. Ma a Washington né Joe Biden né Kamala Harris, cui il presidente ha incaricato in primavera di risolvere il problema dei migranti alle frontiere meridionali,  commentano la situazione.

Tuttavia Biden – dopo questa situazione ha aumentato a 125.000, la quota dei migranti che possono entrare nel paese, questa quota è circa 10 volte di più la quota che aveva stabilito Trump.

Ciò che si nota è una situazione abbastanza paradossale, si sapeva che questi profughi arrivavano ed il caos è evidente. Ma i cow boy sembra che inseguano coloro che vogliono introdursi nel paese per conto loro..

Questa ovviamente non è una giustificazione per una situazione così caotica. Ciò che appare paradossale è che gli Stati Uniti in tutti questi anni abbiano lasciato Haiti (un paese che dista solo 600 km da Miami) che è ‘sul cortile di casa’ in queste condizioni , mentre per un paese come l’Afghanistan (distante più di 12.000 km) sono stati spesi miliardi a gogo, cifre astronomiche.

Non si dovrebbe cominciare dal prossimo? Oltre che una esortazione evangelica, è anche l’esercizio della ragione.

Se non si vuol far entrare questa gente, insomma che li si aiuti almeno a casa loro. Se fosse stato fatto almeno un millesimo dell’aiuto così dispendioso che è stato in Afghanistan, tutti i problemi degli haitiani sarebbero stati risolti.

patrizioricci by @vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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