Ucraina – Gonzalo Lira rilasciato su cauzione . . . “Sto per attraversare il confine” (video)

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l giornalista Gonzalo Lira, cittadino cileno e statunitense, aveva seguito attentamente le varie fasi dell’invasione russa in Ucraina dalla città di Kharkov. Attraverso i suoi video, aveva esposto opinioni contrarie al governo ucraino. A motivo del suo lavoro di controinformazione quest’anno è stato arrestato dai servizi di sicurezza ucraini.

Lira è accusato di “giustificare l’aggressione russa” e di “screditare” le forze armate ucraine. Il giornalista e scrittore gestisce canali su YouTube e Twitter dal febbraio 2022 gestisce canali su YouTube e Twitter in cui accusa Kiev  di “crimini di guerra contro i civili” nonché di reprimere l’attività giornalistica, e critica funzionari ucraini, Biden e la NATO

Era già stato arrestato dal Servizio di sicurezza ucraino  nell’aprile dello scorso anno, poco prima che denunciasse (https://twitter.com/GonzaloLira1968/status/1517457768797679618?t=1Cp1lIXCMRkn6zKka2WOgg&s=19) una possibile persecuzione da parte di Kiev.

Dopo la scomparsa avvenuta due mesi fa, non ci sono state notizie di lui fino a questa settimana, quando ha diffuso alcuni video in cui rivela di essere stato imprigionato, torturato e costretto a estorcere confessioni. Successivamente sarebbe stato rilasciato su cauzione, ma avrebbe cercato di fuggire in Ungheria per chiedere asilo, dopo di che non ha più pubblicato ulteriori video.

Il processo a carico di Gonzalo Lira è previsto per il 2 agosto, ma egli riferisce gli sia stato detto di essere considerato colpevole senza possibilità di appello e condannato a 8 anni di lavori forzati in un campo di detenzione. Da parte degli Stati Uniti, L’ambasciata americana in Ucraina, contattata, non è intervenuta a suo favore e solo il Cile sembra abbia fatto alcuni passi per la sua liberazione.

Questi gli ultimi video diffusi:

prima parte

seconda parte

terza parte

Sul seguitissimo canale YOUTUBE del giudice Napolitano viene detto “Sebbene Gonzalo sia stato rilasciato su cauzione il 6 luglio, non ha acquisito i passaporti e la patente di guida fino alla settimana scorsa. Ecco perché fino ad ora non ha tentato di scappare. Sono preoccupato ora che il tentativo di Gonzalo di entrare in Ungheria sia stato sventato. Spero che abbia discusso dell’opzione ungherese come diversivo e che sia andato altrove. Se non riappare nei prossimi giorni o due, dobbiamo presumere che sia stato ripreso in custodia dalle autorità ucraine.”

Qui Brian Berletic , dal suo canale News Atlas, offre una spiegazione molto chiara dei fatti: https://youtu.be/4DmN8tGNlGU.

L’attività di repressione è svolta dalla 14a brigata delle Forze armate ucraine che è stata assegnata a supporto dei pubblici ministeri giunti da Kharkov in città e nei villaggi circostanti per “setacciare” congiuntamente l’area alla ricerca di “collaboratori” e ‘filo-russi’.
Secondo la fonte ‘Antifascist‘ i “complici degli invasori” sono accusati di tradimento e le forze armate ucraine ricevono come “trofeo” gli appartamenti abbandonati e le proprietà che vi rimangono: il livello di saccheggio a Kupyansk e nella regione non ha precedenti”. Tuttavia, gli arresti sono effettuati contro dissidenti che, pur non avendo contatto e non agendo come ‘collaborazionisti ‘ con le forze russe , non nutrono simpatie per l’attuale conduzione politica a Kiev.

È da ricordare che il primo arresto di Gonzalo Lira era stato risolto ed il blogger rilasciato, con obbligo di non allontanarsi da Kharkiv. Non si può può escludere a priori che la SBU lo abbia rilasciato per monitorarlo da vicino, allo scopo di raccogliere informazioni sui suoi contatti (altrimenti non si vede il perché non sia stato semplicemente espulso dopo il primo arresto). Potrebbe pertanto essere plausibile che, solo dopo che la SBU abbia realizzato la mappatura di tutti i suoi contatti, sia stato arrestato nuovamente.
Forse fin dall’inizio questo era il piano e non so dire se Gonzalo Lira ne fosse più o meno consapevole. Ma che lui abbia continuato la sua azione mentre lo stesso genere di attività fosse repressa anche nei paesi direttamente in guerra, è alquanto anomalo.  Naturalmente la libertà di espressione andrebbe tutelata ma qui si tratta di un paese in guerra e si parla di qualcosa che assomiglia alla guerra civile, quindi le regole democratiche sono saltate completamente.

Il problema è che questa modalità repressiva sta coprendo e dilagando in tutti i settori quindi quindi ci troviamo davanti a qualcosa di più di un paese in guerra che applica leggi speciali.

*****

Aggiornamento 03 agosto 2023: sembra che Lira sia stato riarrestato mentre varcava il confine. Questa sua pubblicizzazione, prima di essere fuori pericolo, è inspiegabile:


La notizia è stata data da Zero Hedge: https://www.zerohedge.com/geopolitical/ukraine-rearrests-american-blogger-after-he-sought-enter-hungary-seeking-asylum

ZERO HEDGE: Il blogger cileno-americano Gonzalo Lira, inizialmente detenuto dall’intelligence ucraina a maggio per “simpatie filo-russe” , sarebbe stato nuovamente arrestato mentre cercava di uscire dall’Ucraina e raggiungere l’Ungheria. (…) ( continua su Zero Hedge)

Qui i servizi ucraini danno notizia del suo nuovo arresto:

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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