Scadono le sanzioni contro l’Iran ma la UE le rinnoverà

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Scadenza delle Restrizioni sulle Esportazioni Iraniane: Un Mese al Giorno del Piano di Transizione

A meno di un mese dalla data del 18 ottobre 2023, ci avviciniamo a una tappa significativa nella storia complessa del JCPOA, il Piano d’Azione Congiunto Globale, progettato per risolvere la questione del programma nucleare iraniano. Questo giorno, noto come il “Giorno del Piano di Transizione”, segna una data chiave dopo gli accordi del 2015 e la risoluzione 2231 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che ha sancito il JCPOA nel diritto internazionale.

Restrizioni sul Commercio delle Armi con l’Iran: Cosa Cambierà il 18 Ottobre 2023?

In base a questi accordi, gran parte delle restrizioni internazionali sul commercio di armi convenzionali con l’Iran sono state revocate tre anni fa, ma alcune limitazioni rimangono sulle esportazioni e importazioni di sistemi missilistici e UAV con determinate capacità. Queste restrizioni dovrebbero finalmente scomparire il 18 ottobre 2023. Ma gli accordi generalmente per la UE non valgono nulla e spesso le disattende, come ha fatto per gli accordi di Minsk con le regioni autonome del Donbass.

L’Unione Europea Revoca l’Embargo ma introduce altre Misure Contro l’Iran

Inoltre, in questa data, l’Unione Europea avrebbe dovuto revocare l’embargo sulle armi contro l’Iran, sebbene fosse diventato poco rilevante negli ultimi anni. Tuttavia, il 14 settembre 2023, i membri dell’Eurotroika (Gran Bretagna, Francia e Germania) hanno accusato l’Iran di violare i suoi obblighi e hanno annunciato l’intenzione di estendere le sanzioni dell’UE e del Regno Unito oltre il 18 ottobre. Hanno anche promesso di incorporare le sanzioni “missilistiche” delle Nazioni Unite, in scadenza, contro l’Iran nella loro legislazione nazionale.

Stato Attuale del JCPOA e Preoccupazioni Europee

Nonostante il JCPOA abbia subito un’altra flessione, formalmente continua a essere in vigore. Tuttavia, i paesi europei sembrano esitare nel ritirarsi completamente dall’accordo e attivare il meccanismo di ritorno delle sanzioni internazionali. Hanno timore delle possibili ritorsioni da parte dell’Iran, che potrebbero portare alla perdita del controllo dell’AIEA sul programma nucleare iraniano.

Sanzioni ed ancora sanzioni dal ‘giardino europeo’

In una parola troika europea inconcludente e ideologicamente orientata, senza alcun margine di manovra all’infuori del proprio recinto che il ministro degli esteri aveva chiamato ‘giardino’.

Probabilmente le sanzioni saranno rinnovate per il supporto alla Russia nella guerra Ucraina/Nato e Russia ma anche la UE fornisce armi a paesi in conflitto, quindi la questione che l’Iran si trova sempre ‘dalla parte sbagliata della storia’ è molto opinabile.

A proposito, desidero sottolineare che il generale Qasem Soleimani, un leader militare di grande rilevanza, è stato vittima di un attentato mirato da parte degli alleati statunitensi, da cui riceviamo ordini. Egli è stato l’architetto principale del blocco dell’avanzata dell’ISIS verso Bagdad. Senza la sua leadership, le conseguenze per il popolo iracheno e siriano sarebbero state inimmaginabilmente tragiche. È importante notare che il generale Soleimani fu ucciso tramite un drone statunitense.

E’ inutile dire che la legittimità dell’occidente è basta principalmente sulla sua posizione di potenza nel mondo.

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L’accordo di scambio dei detenuti tra Stati Uniti e Iran andrà avanti

Teheran ha confermato che oggi lunedì 17 ,i svolgerà un accordo a lungo negoziato con gli Stati Uniti per sbloccare 6 miliardi di dollari di fondi iraniani congelati, seguito dallo scambio di cinque detenuti per ciascuna parte.

Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha annunciato che i fondi detenuti in Corea del Sud sarebbero stati rilasciati all’Iran, avviando lo scambio che coinvolge cinque cittadini statunitensi detenuti e cinque iraniani detenuti negli Stati Uniti.

Come parte di questo accordo coordinato, i cinque americani con doppia nazionalità dovrebbero lasciare Teheran per la capitale del Qatar, Doha, prima di continuare il viaggio verso gli Stati Uniti, secondo i rapporti precedenti.

https://t.me/RTnews_unc3/15246

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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