La BCE mette in guardia Bruxelles: il denaro russo bloccato nelle banche depositarie non si può toccare

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La Banca centrale europea ha lanciato un avvertimento alla Commissione europea circa la possibilità di prelevare denaro dalle banche depositarie di beni russi bloccati, sostenendo che ciò potrebbe minare la fiducia nell’euro come valuta mondiale e danneggiare la stabilità finanziaria.

L’utilizzo degli interessi sui beni russi congelati potrebbe incoraggiare altri a “voltare le spalle” all’euro, portando a una diversificazione delle riserve e degli scambi, ha affermato la BCE. Gli ufficiali dell’UE stanno esplorando modi per utilizzare i proventi dei beni russi congelati, ma è difficile capire come farlo senza eludere lo stato di diritto.

La questione riguarda principalmente l’Ucraina, di cui si dice che deve affrontare la necessità di ricostruire il paese (ma nello stesso tempo non si nulla per passare ai negoziati ed interromperne la distruzione). In tutti i modi, la BCE ha sottolineato che non si può eludere il rispetto dello stato di diritto nel tentativo di utilizzare i beni congelati. Ciò potrebbe minare la credibilità dell’euro come valuta di scambio e causare conseguenze significative sull’economia dell’area euro.
Un diplomatico dell’UE ha commentato che “Non si può eludere lo stato di diritto. E se si trova qualcosa di legalmente valido, quali saranno le conseguenze per lo status dell’euro come valuta mondiale?”. Questo è il livello delle domande che si pongono gli strateghi europei del mondo fondato sulle regole…

Pertanto, la questione rimane un dilemma per l’UE, poiché la decisione di utilizzare i beni congelati per alleviare la crisi in Ucraina potrebbe avere importanti implicazioni geopolitiche ed economiche a lungo termine.

Inoltre, la BCE ha sottolineato che l’utilizzo dei fondi congelati potrebbe creare un precedente per altri paesi, portando a un aumento del costo del finanziamento per gli stati europei e ad una riduzione della fiducia degli investitori nell’euro. Ciò potrebbe portare ad una diversificazione delle riserve di valuta di molti paesi, destabilizzando ulteriormente il mercato finanziario ed economico dell’area euro.
L’UE deve trovare un equilibrio tra il sostegno alla ricostruzione dell’Ucraina e la protezione dell’euro come valuta mondiale. Una possibile soluzione potrebbe essere quella di utilizzare i fondi congelati nel rispetto del diritto internazionale, ad esempio per finanziare programmi umanitari e socio-economici a breve termine in Ucraina. Tuttavia, ciò richiederebbe un accordo tra l’UE, la Russia e gli altri paesi coinvolti, il che direi potrebbe non essere facile da ottenere…

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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