Gli USA accusano la Cina di disinformazione (ma cercano di superarla?)

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Dipartimento di Stato statunitense sul sistema cinese di manipolazione globale dell’informazione: https://www.state.gov/wp-content/uploads/2023/09/HOW-THE-PEOPLES-REPUBLIC-OF-CHINA-SEEKS-TO-RESHAPE-THE-GLOBAL-INFORMATION-ENVIRONMENT_Final.pdf

Il rapporto rileva che Pechino ha utilizzato una serie di “metodi ingannevoli e coercitivi” per cercare di influenzare l’ambiente informativo internazionale e “dirigere l’ambiente informativo globale a suo favore”.

“Gli sforzi incontrollati della RPC stanno rimodellando il panorama informativo globale, creando pregiudizi e lacune che potrebbero persino costringere i paesi a prendere decisioni che subordinano i loro interessi economici e di sicurezza a quelli di Pechino”, avverte il rapporto, riferendosi al paese con le iniziali del suo portavoce.

Negli ultimi anni, Pechino ha intensificato le sue campagne di influenza sulle piattaforme di social media come X (ex Twitter) e YouTube, in particolare su questioni scottanti come lo Xinjiang, il Mar Cinese Meridionale e Taiwan, mentre i suoi media statali hanno stretto partnership editoriali con i media tradizionali e online in altri paesi del mondo, a volte addirittura acquistando il controllo dei media.

In altri esempi dei tentativi della Cina di plasmare la storia globale, il Dipartimento di Stato ha affermato che più di 1.000 account online pro-Pechino hanno tentato di sopprimere un rapporto del gruppo di difesa Safeguard Defenders che esponeva le attività della Cina contro presunte stazioni di polizia straniere in 53 paesi. in tutto il mondo.

La Cina ha anche cercato di influenzare l’opinione pubblica attraverso programmi di sensibilizzazione, accompagnando gruppi di diplomatici e giornalisti in viaggi nella regione occidentale dello Xinjiang, dove le Nazioni Unite hanno accusato Pechino di possibili crimini contro l’umanità* per aver detenuto circa un milione di uiguri, per lo più musulmani nei campi di rieducazione.

E’ da notare che la questione degli uiguri è controversa e che gli USA comunque usano sempre le linee di faglia in altri stati per scatenare rivoluzioni colorate e destabilizzare i propri competitor.

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nota a margine:

Uiguri
* E’ indubbio che tra gli uiguri ci siano gruppi armati jihadisti che non hanno nulla a che fare con la democrazia. Questi gruppi sono in azione anche in Siria, sono circa 5.000 che operano come parte della jihad armata internazionale estremista. Si tratta di combattenti feroci, tra i più spietati e radicali che abbiamo visto in Siria.

Xi Jinping ha annunciato la necessità di condurre una lotta antiterroristica e anti separatista nella regione. Ha anche chiesto la promozione dell’istruzione nella lingua nazionale cinese e l’istruzione dei giovani uiguri.
Nello Xinjiang vivono più di 10 milioni di uiguri: sono musulmani sunniti di origine turca. Secondo l’ONU, dalla fine del 2017, gli uiguri sono tenuti forzatamente nei campi di concentramento (o nei cosiddetti centri di rieducazione) e costretti a lavorare. Le autorità cinesi negano l’esistenza dei campi di concentramento e li descrivono come istituti di formazione professionale con particolare attenzione alle professioni dell’insegnamento e alla lingua standard cinese, nonché alla familiarità con le leggi della RPC.

In Ucraina sotto l’egida del battaglione ‘Turan’ operano terroristi di sei diverse nazionalità: kirghisi, azeri, turchi, uiguri cinesi, tatari e kazaki. Anche in Afghanistan agirebbero uiguri armati, insieme all’ISIS:

Provenienza delle accuse 
Essenzialmente a sostenere le accuse non esistono prove dirette ma solo quelle di Radio Free Asia, braccio di propaganda della CIA e Adrian Zenz, un cristiano fondamentalista (che ha preso come missione di vita distruggere il comunismo) ed attivisti fuggiti negli USA. Queste persone sono usate per motivi di propaganda anticinese dalle intelligence statunitensi. L’accusa di oppressione, cancellazione culturale, tortura, espianto di organi e genocidio provengono tutte dai paesi occidentali e USA in primis.

I paesi musulmani invece hanno avuto tutti occasione di visitare lo XinJiang e si sono dissociati dichiarando che la Cina sta agendo in maniera corretta.

Biden ha definito la Cina “l’avversario numero uno degli Stati Uniti”, difficile distinguere in questo contesto la propaganda dalla verità.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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