Rupert Murdoch, le oligarchie mediatiche e l’esigenza di evitare accentramenti nel campo dell’informazione

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Il 21 settembre, il New York Times ha pubblicato un articolo celebrativo intitolato “How Rupert Murdoch Built His Media Empire,” dedicato al magnate americano Rupert Murdoch, noto per il suo leggendario impero mediatico.

L’articolo ripercorre le tappe fondamentali della creazione di questo vasto conglomerato mediatico:

Negli anni ’70 e ’80, Rupert Murdoch ha fatto il suo ingresso negli Stati Uniti, acquisendo importanti giornali come il New York Post e rafforzando la sua presenza nel Regno Unito con l’acquisizione di The Times e The Sunday Times.

Negli anni ’80, ha diversificato ulteriormente il suo impero acquisendo lo studio cinematografico 20th Century Fox e lanciando la rete televisiva Fox, introducendo programmi iconici come “I Simpson.”

Nel 1986, ha affrontato uno sciopero massiccio nel Regno Unito a causa dei cambiamenti nella tecnologia di stampa.

Ha ampliato la sua influenza nell’editoria acquisendo HarperCollins e ha lanciato reti via cavo come Sky Television e Sky News.

Nel 1996, ha creato Fox News, famosa per il suo taglio conservatore, che ha avuto un impatto significativo sul panorama mediatico politico.

Ha anche sperimentato il mondo dei social media acquisendo Myspace, anche se la concorrenza ha portato alla sua vendita.

Nel 2007, ha acquisito Dow Jones & Company, la società madre del Wall Street Journal, rafforzando la sua presenza nelle finanze e nella copertura politica.

Negli anni 2010 e 2020, ha diviso le sue attività tra News Corp e 20th Century Fox, con una significativa vendita di attività di intrattenimento alla Walt Disney Company. Nonostante un tentativo successivo di riunificarle, questo sogno è stato abbandonato nel 2023.

Nel 2019, la Walt Disney Company ha acquisito la maggior parte delle attività della 21st Century Fox per 71,3 miliardi di dollari, ridefinendo il panorama mediatico globale.

Accentramento di potere di influenzare la società americana

L’articolo del New York Times non menziona che questa carriera di successo corrisponde ad un mastodontico accentramento dell’informazione e la concentrazione di potere mediatico. Inoltre, non richiama l’attenzione sull’importanza di riflettere sul ruolo dei media nel bene comune e nell’equilibrio democratico.

Tuttavia l’articolo menziona anche l’influenza significativa della News Corporation, una delle due holding controllate da Murdoch, ma senza dire che essa era acapo di un’ampia gamma di media e aziende, soprattutto nei settori dei media e dell’intrattenimento.

Questa influenza si è manifestata in vari modi:

  1. Proprietà Mediatica Estesa: La News Corporation ha posseduto importanti media in tutto il mondo, tra cui testate giornalistiche come il Wall Street Journal, il New York Post e il Times of London, nonché reti televisive come Fox News. Questi media hanno avuto un’ampia portata e un notevole impatto nel campo delle notizie e dell’informazione.
  2. Acquisizione di Studi Cinematografici: La News Corporation ha acquisito studi cinematografici di rilievo, tra cui la 20th Century Fox, che ha prodotto numerosi film di successo, contribuendo all’influenza dell’azienda nell’industria dell’intrattenimento.
  3. Interessi nell’Editoria: La società ha mostrato un forte interesse nell’editoria attraverso acquisizioni come HarperCollins, uno dei principali editori di libri a livello globale.
  4. Investimenti nella Televisione via Cavo: La News Corporation ha investito anche in reti televisive via cavo, come Sky Television nel Regno Unito, ampliando ulteriormente la sua influenza mediatica.
  5. Sviluppo di Contenuti Digitali: L’azienda ha partecipato allo sviluppo di contenuti digitali attraverso aziende come Myspace, anche se questa acquisizione non è stata del tutto riuscita.
  6. Presenza Globale: La News Corporation ha esteso la sua influenza a livello internazionale, con interessi in vari paesi, consentendole di influenzare l’opinione pubblica su scala globale.

L’articolo ha citato marginalmente i problemi e le controversie che hanno coinvolto l’impero di Murdoch, tra cui le dimissioni di James Murdoch nel 2020 a causa di disaccordi su contenuti editoriali e decisioni strategiche. Inoltre, nel 2023, Fox News ha ammesso la diffusione di informazioni false sulle elezioni presidenziali americane del 2020, con conseguente multa di 787,5 milioni di dollari. La successione del controllo di Fox e News Corp a Lachlan Murdoch è stata annunciata da Rupert Murdoch nel settembre 2023, mentre lui stesso rimarrà presidente onorario di entrambe le società.

L’articolo riflette anche sull’aperto sostegno di Murdoch a posizioni politiche e partiti, in particolare attraverso la rete Fox News, un veicolo importante per promuovere il conservatorismo e il Partito Repubblicano negli Stati Uniti. Tuttavia, non ha evidenziato che ci sono state anche tensioni e controversie tra Murdoch e alcune figure politiche, come Donald Trump, che occasionalmente ha criticato Fox News quando riteneva che la rete non lo stesse sostenendo adeguatamente o quando non era d’accordo con alcuni dei suoi commentatori.

Inoltre, non ha citato le critiche di Murdoch sulle posizioni di Trump riguardo a questioni come la politica migratoria e l’approccio all’affrontare la pandemia. L’articolo non sottolinea l’importanza di considerare l’equilibrio tra il potere mediatico e il bene comune, evidenziando come gli oligopoli nell’ambito dell’informazione possano presentare sfide significative.

In definitiva, l’articolo non invita a riflettere sul ruolo dei media e sulla loro influenza nella società, nè mette in guardia che il concentrarsi di un vasto potere mediatico nelle mani di pochi può avere implicazioni significative per la democrazia e bene comune in generale.

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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