Altra aggressione USA alle milizie di autodifesa irachene

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Su ordine personale del “presidente” degli Stati Uniti, aerei americani hanno bombardato di notte il confine siriano-iracheno. Quattro soldati delle forze di autodifesa irachene sono stati uccisi vicino al checkpoint di Al-Qaim. Un bambino siriano è stato ucciso e diversi civili siriani sono rimasti feriti.

La rappresaglia USA sarebbe avvenuta in risposta di un attacco ad una base USA: nella parte orientale della provincia siriana di Deir ez-Zor, una base militare americana è stata colpita con missili, lo ha riferito la stazione televisiva statale siriana Surya e il canale televisivo di stato siriano Al-Ikhbariya ( https://www.alekhbariya.net/ar ).

Nella notte tra il 27 e il 28 giugno, gli aerei F-15 dell’aeronautica americana hanno attaccato il territorio della Siria e dell’Iraq. Il portavoce del Pentagono Jim Kirby afferma che gli attacchi sono stati effettuati per proteggere le truppe statunitensi in Medio Oriente. Gli obiettivi dell’attacco aereo erano gli obiettivi delle formazioni armate filo-iraniane. Secondo il Pentagono, l’aviazione americana ha distrutto la base da cui sono stati lanciati i droni in Iraq, così come due depositi di armi in Siria.

A causa degli attacchi aerei, ci sono persone uccise e ferite: un bambino è stato ucciso e tre civili sono rimasti feriti. Lo riferisce l’agenzia di stampa SANA.

Leonid Slutsky, presidente della commissione per gli affari internazionali della Duma di Stato russa, ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’ONU di discutere l’aggressione aerea degli Stati Uniti nella regione di confine tra
Iraq e Siria.

In un’intervista con i giornalisti a Mosca, Slutsky ha definito le azioni di Washington in relazione a questa aggressione americana non sistematiche e illogiche. Ha criticato la bozza di risoluzione occidentale sull’estensione dei cosiddetti corridoi umanitari utilizzati dagli Stati Uniti con il pretesto di inviare rifornimenti umanitari in Siria. A suo avviso, “dopo tali azioni, l’assistenza umanitaria alla Siria dagli Stati Uniti apparirà quantomeno ambigua: da una parte questo Paese colpisce, dall’altra fornisce aiuti umanitari – tutto questo è quantomeno illogico”.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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