Think Tank USA: Rand Corporation giudica inutile il proseguimento della guerra in Ucraina

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Pochi conoscono il recente studio della prestigiosa istituzione americana che, nel passato, aveva delineato un piano strategico per indebolire la Russia con sanzioni, supporto alle proteste interne e aiuti militari all’Ucraina (vedi qui: https://www.rand.org/pubs/research_briefs/RB10014.html ).

E credo sia ai più , altrettanto sconosciuto che in un ulteriore studio pubblicizzato all’inizio di questo anno, la RAND Corporation suggerisce di evitare l’escalation e di avviare negoziati con la Russia. Sorprendentemente, riconosce che l’assistenza occidentale rappresenta l’ostacolo principale per porre fine alla guerra in Ucraina, poiché crea percezioni errate simili a quelle che hanno prolungato la prima guerra mondiale (vedi qui: https://www.rand.org/pubs/perspectives/PEA2510-1.html).

E’ veramente sconcertante che questo riconoscimento, proveniente da un Think Tank interno al Pentagono, sembri destinato a essere ampiamente ignorato, nonostante la sua chiarezza espositiva.

Riporto qui di seguito il passaggio in cui la Rand afferma che l’assistenza occidentale è la principale causa del prolungamento del conflitto:

Lo studio suggerisce che gli Stati Uniti dovrebbero affrontare la questione del conflitto legando ulteriori “aiuti” all’Ucraina al suo coinvolgimento nei negoziati.

Nel rapporto, emerge l’idea che il recupero completo del controllo territoriale dell’Ucraina non sia così rilevante e comporti costi che superano notevolmente i benefici.

Ildocumento prosegue sottolineando che, sebbene una “guerra prolungata” possa contribuire all’obiettivo degli Stati Uniti di indebolire la Russia, i costi potenziali superano di gran lunga i benefici.

Uno dei motivi per cui il conflitto dovrebbe terminare è che altrimenti il costo in vite umane dei civili sarebbe molto alto.

In definitiva, viene evidenziato in maniera chiara che il partito della guerra non è nel Pentagono e che gli stessi analisti della Rand non solo inascoltati , ma vengono anche silenziati agli occhi della pubblica opinione. Ve lo immaginate se simili documenti venissero divulgati in programmi televisivi di approfondimento in maniera professionale?
Ed è  eticamente e moralmente giustificabile che i nostri politici, per “mantenere la stabilità” e in virtù di generiche alleanze, prendano decisioni ingiuste e menzognere a favore della guerra, nascondendo la verità riconosciuta anche dagli stessi strateghi americani?

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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