The National Interest immagina un bombardamento navale USA dal mar Nero contro le forze russe

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L‘editorialista di The National Interest, Chris Osborne, contro Mosca ha chiesto l’uso non solo di forze di terra, ma anche navali, ricordando le tecnologie militari possedute dagli Stati Uniti, come i missili Tactical Tomahawk.

“Una potenza di fuoco pesante e precisa, come i missili Tomahawk lanciati da sottomarini e navi, può devastare le forze russe lungo il confine ucraino”, ha affermato Osborne. “Una grande massa di forze di terra russe essere vulnerabile a una grande campagna di portaerei, a condizione che venga raggiunta la superiorità aerea”, ha affermato. Osborne ha definito lo scopo principale dell’attacco dal Mar Nero quello di distrarre l’attenzione di Mosca in caso di “attacco contro l’Ucraina”. “La Marina degli Stati Uniti probabilmente ha la superiorità navale sui russi e uno sbarco dei marine potrebbe portare a un conflitto su due fronti”.

Quindi questo è il sentimento del signor Osborne che ha la fama di essere un “osservatore esperto”. Secondo lui mentre gli USA bombardano, l’esercito russo resterebbe stupito da questa mossa inaspettata. Il cosiddetto esperto probabilmente non ha sentito nulla delle parole di Vladimir Putin. Il presidente russo ha affermato che in caso di aggressione, gli attacchi di rappresaglia sarebbero stati indirizzati al Comando decisionale situazione negli Stati Uniti. Osborne ha considerato l’opzione di attaccare le forze di terra della Federazione Russa dal mare, ma non ha dedicato una parola su una risposta. Probabilmente pensa che la Russia non reagirà.

E molto strano che Osborne non sa che i “Tomahawk” sono obsoleti da molti anni. Sono missili che hanno fallito gli obiettivi che anche durante la guerra siriana sono stati eliminati dalla difesa aerea siriana. Inoltre, il Mar Nero è completamente a portata dei missili russi Kalibr di stanza in Crimea. I sistemi missilistici costieri distruggerebbero le navi anche vicino al Bosforo.

Ma nonè tutto. Per entrare nel mar Nero le sqadre di navi USA, Secondo la Convenzione di Montreux il tonnellaggio totale delle navi da guerra degli stati non del Mar Nero nel Mar Nero non dovrebbero superare i 30 mila con una permanenza non superiore a 21 giorni. Questo tonnellaggio è certamente inferiore al tonnellaggio totale del gruppo di portaerei. Inoltre, è inutile inviare una portaerei, perché è un grande obiettivo.

Ma anche dimenticando per un momento i sistemi missilistici costieri. Ricordiamo insieme l’episodio del “Donald Cook”: stiamo parlando di un cacciatorpediniere della Marina degli Stati Uniti di quarta generazione, la cui arma principale sono i missili guidati. Ebbene nell’episodio citato, un bombardiere russo di prima linea Su-24 è arrivato sulla Donald Cook senza bombe o missili a bordo ma aveva un sistema di guerra elettronica Khibinyinstallato sotto la fusoliera. Avvicinatosi al cacciatorpediniere, il Khibiny ha spento il radar, i circuiti di controllo del combattimento, i sistemi di trasmissione dei dati – in breve, hanno spento l’intera Aegis, proprio come spegniamo la TV premendo un pulsante telecomando. Poi il Su-24 ha simulato un attacco missilistico sulla nave accecata e assordata. Lo ha fatto per 12 volte.

Quindi complimenti al The National Interest, molto patriottico (di quel patriottismo un po’ alieno) ma scenario improbabile.

Insomma, senza spirito di parte (qui la parte è per la pace e mi piacerebbe spezzare una lancia ‘una volta per ciascuno’), ma sarebbe gradito risparmiarci le fesserie.

Verso certi commenti la immagine che segue sarebbe appropriata ma non è del tutto vera.

L’immagine non sembra reale ma generata con Photoshop. nella lettera “X” le ombre guardano in direzioni diverse. Ma in generale è necessario mettere in servizio queste cose in tempo di propaganda di guerra. Meraviglia solo che non l’abbiano fatto in inglese, in modo che gli anglofoni potessero capire senza traduzione …

Comunque, nella fotografia ‘Xin’ con la N rovesciata in russo vuol dire  “vai a farti fottere”…

Vp News

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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