USA – Biden ha riconosciuto il genocidio armeno

l presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha riconosciuto ufficialmente il genocidio armeno, diventando così il primo presidente degli Stati Uniti a chiamare il massacro di 1,5 milioni ‘Genocidio degli armeni’ (qui la dichiarazione della Casa Bianca). Lo ha fatto usando per due volte questo termine durante il suo messaggio annuale il Giorno del ricordo …

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Il parlamento europeo riconosce il genocidio degli armeni ed elogia Papa Francesco

In una risoluzione non vincolante che è stata approvata per alzata di mano con larga maggioranza, il Parlamento Europeo ha invitato  “l’Armenia e la Turchia ad utilizzare il centenario del genocidio armeno per rinnovare le relazioni diplomatiche, aprire i confini e spianare la strada per l’integrazione economica.” I deputati europei hanno anche sottolineato la necessità …

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Erdogan minaccia il Papa: “Non commetta di nuovo un errore di questo tipo”

Papa Francesco nell’omelia del 12 aprile solennità della Divina Misericordia nella Basilica di San Pietro, alla presenza di Catholicos Karekin II e Aram I e del presidente armeno Serz Azati Sargsyan ha detto che lo sterminio di 1.500.000  armeni da parte dei turchi ottomani nel 1915 è stato  “il primo genocidio del 20 ° secolo“, …

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Il genocidio armeno è stato rimosso dalla coscienza del mondo

Dossier di RAI TRE :

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 la Turchia odierna non è responsabile di quello è successo a quel tempo, sarebbe come pensare che la Germania attuale abbia la responsabilità del genocidio degli ebrei. Ma c’è chi dice che l’indifferenza di allora abbia forse incoraggiato Hitler ad attuare il suo piano di sterminio contro gli ebrei. Perciò la memoria è importante anche per le future generazioni e non possiamo accettare che simili tragedie vadano addirittura negate.

La differenza è che a differenza dell’olocausto ebraico, riconosciuto e condannato da parte tedesca, quello armeno non è stato né riconosciuto né tanto meno condannato da parte della Turchia attuale, che anzi, in ogni occasione, sia pubblicamente che riservatamente, continua a negare il fatto che sia mai avvenuto un genocidio degli armeni.

Sarebbe logico e giusto riconoscere quello che è stato fatto, ma inspiegabilmente le leggi interne della Turchia  puniscono addirittura chi parla di quei fatti, così la negazione del genocidio nonostante sia ampiamente documentato, impantana una nazione intera che pensa che la sua grandezza debba poggiarsi sulla retorica nazionalista , più che sulla verità. Ma solo la verità fa liberi.

La Turchia merita di voltare pagina, chi in questi giorni torna ad irrigidirsi non va in questa direzione.

Quello che segue, è un articolo del 2013 di Alberto Rosselli ( http://www.storico.org/ ), che ripropongo, vista la reazione scomposta della Turchia ‘sorpresa’ per le parole di Papa Francesco.[/su_quote]

[su_heading style=”modern-2-dark” size=”15″] Il genocidio armeno è stato rimosso dalla coscienza del mondo[/su_heading]

La persecuzione scatenata, tra il 1915 e il 1918, dai turchi nei confronti del popolo armeno residente in Anatolia e nel resto dell’Impero Ottomano rappresenta forse il primo esempio dell’epoca moderna di sistematica soppressione di una minoranza etnico-religiosa.

Una campagna di eliminazione che non scaturì soltanto dell’ideologia, scopertamente razzista, del sedicente Partito “modernista e progressista” dei Giovani Turchi, ma trasse le sue origini più profonde anche dall’innata, anche se inconfessabile, insofferenza che i mussulmani ottomani e curdi di Anatolia hanno sempre manifestato nei confronti di una minoranza cristiana, quella armena, portatrice di valori religiosi e culturali semplicemente diversi.

Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capire le motivazioni e la genesi di uno dei più orribili e meno pubblicizzati fenomeni di intolleranza etnico-religiosa del XX secolo.

Lo sterminio degli armeni, verificatosi tra il 1915 e il 1918, in realtà non rappresenta che il completamento di una lunghissima campagna di persecuzioni e di discriminazioni che ebbe inizio a partire dalla seconda metà dell’Ottocento all’interno dei confini del decadente Impero Ottomano.

Tra il 1894 e il 1896 ‘Abd ul-Hamid, l’ultimo sovrano, o meglio despota, della Sacra Porta, diede il via ad un programma di sterminio che, sotto molti aspetti è possibile paragonare a quello nazista nei confronti del popolo ebraico (1).

Fu proprio in questo periodo, infatti, che il governo turco iniziò ad applicare nei confronti degli armeni – già discriminati in molti settori della vita civile ma ancora in grado di sopravvivere più o meno decorosamente – una serie di leggi volte non soltanto a perfezionare l’isolamento civile della minoranza, ma a decretarne e a renderne possibile, in buona sostanza, lo sterminio legale: una manovra che in buona misura venne attuata anche per scaricare sugli armeni – popolo, o meglio nazione, tradizionalmente molto attiva e mediamente colta – la responsabilità dei fallimenti di una politica di governo, quella dei sultani, assolutamente deficitaria ed arretrata.

La persecuzione contro gli armeni, infatti, va anche vista come il risultato di quei complessi e traumatici processi storici che tra la seconda metà del XIX secolo e i primi tredici anni del XX determinarono lo sgretolamento dell’Impero Ottomano.

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L’EUROPA NON HA MEMORIA. Hitler in un suo celebre discorso del 1939: «Chi mai si ricorda», si chiese, «dei massacri degli armeni?». Poi, avvenne l’Olocausto…

“…Se ne ricordano gli armeni, se ne ricordò una mozione del Parlamento italiano nel 2001, se ne ricordò il Papa il 9 novembre 2000, anche se fu insultato dai giornali turchi, se ne ricordarono Russia, Argentina, Bulgaria, Cipro, Grecia, Belgio e soprattutto Francia. L’Europarlamento pose il riconoscimento del genocidio come condizione perché la Turchia entrasse …

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Il riconoscimento del genocidio armeno non è un atto di inimicizia nei confronti della Turchia

Il riconoscimento del genocidio armeno, quindi, non è un atto di inimicizia nei confronti della Turchia, anzi è un segno di amicizia nei suoi confronti, poiché il vero amico non è chi accondiscende anche alle malefatte del proprio amico, ma colui che, criticandolo per i suoi errori, lo induce a correggerli. Il riconoscimento del genocidio armeno è quindi uno stimolo, un aiuto rivolto alla classe dirigente della Turchia ed alla popolazione di quel paese affinché si liberi di una pesante eredità negativa del passato la quale, fino a che non verrà rimossa, costituirà un ostacolo ad un pieno sviluppo della democrazia e delle libertà civili in quel paese. (voce armena web site)

Gli Armeni sono gli abitanti autoctoni dell’Armenia e la loro presenza su quel territorio è documentata da testimonianze risalenti a più di 2500 anni fa. Fino all’inizio del ventesimo secolo essi hanno abitato un vasto territorio che, estendendosi ben oltre i confini dell’attuale Repubblica Armena ex sovietica, ingloba il lembo nord-occidentale dell’Iran, tutta la parte orientale della Turchia, le regioni occidentali dell’ Azerbaigian ed una parte nel sud della Georgia.

FireShot Screen Capture 092 Genocidio Armeno e Hrant Dink Holy Mountains SOAD by foco YouTubeSu questo territorio gli Armeni già più di duemila anni fa hanno costituito un proprio stato unitario che nel corso dei secoli ha perso e più volte riconquistato la propria indipendenza, subendo a più riprese invasioni e dominazioni straniere.

All’inizio del 4° secolo l’Armenia si convertì al Cristianesimo divenendo così il primo stato ad accettare la fede cristiana come religione di stato.

La dominazione straniera più lunga e nefasta per l’Armenia è stata quella dei Turchi che vi penetrarono per la prima volta circa nove secoli fa e pian piano la soggiogarono instaurando un regime di pulizia etnica ante litteram, con soprusi, vessazioni, conversioni forzate all’Islam, periodici pogrom e ricorrenti massacri.

Verso la fine del diciannovesimo secolo le persecuzioni contro gli Armeni da parte dei Turchi aumentarono in intensità ed in ferocia, raggiungendo il loro culmine sotto il regno del sultano Abdul Hamid 2° che, alle richieste degli Armeni di ottenere riforme volte a tutelare le loro vite, le loro persone ed i loro beni, rispose con dei massacri di massa nel corso dei quali, dal 1895 al 1897, furono trucidati 300.000 Armeni.

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