Putin: la Polonia sta pianificando di occupare i territori ucraini a ovest del fiume Dnepr

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Giovedì 20 luglio Putin ha tenuto una videoconferenza con i membri del Consiglio di sicurezza della Federazione Russia, affrontando il delicato scenario riguardante l’Ucraina e le presunte intenzioni della Polonia di appropriarsi di territori ucraini a ovest del fiume Dnepr. Nel corso della conferenza, Putin ha fornito dettagliate osservazioni riguardanti la situazione, esortando il mondo occidentale a prestare attenzione a ciò che stava per dire. Per questo motivo, ha presentato integralmente le sue dichiarazioni dopo una presentazione del direttore del Servizio di Intelligence Estera russo.

Il presidente russo ha sottolineato che la politica del “regime ucraino” non è affar suo, affermando che se vogliono cedere o vendere qualcosa per soddisfare i loro capi, come di solito fanno i traditori, è una questione loro e la Russia non interferirà:

Per quanto riguarda la politica del regime ucraino, non sono affari nostri. Se vogliono rinunciare o vendere qualcosa per pagare i loro capi, come fanno di solito i traditori, sono affari loro. Non interferiremo.

Ma la Bielorussia fa parte dello Stato dell’Unione e lanciare un’aggressione contro la Bielorussia significherebbe lanciare un’aggressione contro la Federazione Russa. Risponderemo a ciò con tutte le risorse a nostra disposizione.

Tuttavia, ha messo in guardia sul fatto che la Bielorussia fa parte dello Stato dell’Unione e qualsiasi aggressione contro di essa sarebbe considerata un’aggressione contro la Federazione Russa, comportando una risposta decisa con tutte le risorse disponibili.

Il discorso di Putin ha poi puntato l’attenzione sulla situazione ucraina e sui piani della Polonia. Secondo le informazioni raccolte dalle fonti pubbliche e dalle attività di intelligence russe, la Polonia sta pianificando di occupare i territori ucraini a ovest del fiume Dnepr, man mano che la controffensiva ucraina fallisce. Putin ha citato fonti europee, tra cui la stampa francese, per sottolineare che gli alleati occidentali di Kiev sono delusi dai risultati ottenuti finora dalla controffensiva. L’assistenza fornita dall’Occidente non ha avuto l’effetto desiderato, poiché le risorse a disposizione del regime di Kiev, compresi i rifornimenti di armamenti occidentali, non hanno potuto aiutare le truppe ucraine a ottenere il successo desiderato.

Il presidente russo ha anche evidenziato le difficoltà dell’Ucraina nel mobilitare nuove truppe, poiché il conflitto ha causato notevoli perdite e il loro potenziale di mobilitazione si sta esaurendo. Putin ha sottolineato che la popolazione ucraina sta cominciando a interrogarsi sulle reali ragioni per cui i loro cari stanno morendo in guerra e, di conseguenza, l’opinione pubblica sta cambiando, sia in Ucraina che in Europa. Anche gli europei e le loro élite si rendono conto che sostenere l’Ucraina sta comportando una spesa ingente e un dispendio di risorse senza ottenere risultati concreti. La continuità del conflitto ucraino è vantaggiosa solo per un attore esterno, il cosiddetto “egemone globale d’oltreoceano”, che trova giovamento nel indebolire l’Europa.

Putin ha poi affrontato la questione della Polonia e la sua storia di politiche aggressive e annessioni territoriali. Ha citato precedenti azioni polacche che hanno portato a tragici eventi storici, come la spartizione di parte della Cecoslovacchia nel 1938 e l’occupazione di Leopoli e dei territori adiacenti dopo la Prima Guerra Mondiale. Il presidente russo ha ricordato il forte impulso di polonizzazione e assimilazione delle popolazioni locali nei cosiddetti “Kresy”, i territori dell’Europa orientale che includono l’attuale Ucraina occidentale, la Bielorussia occidentale e parte della Lituania, negli anni ’20 e ’30 del secolo scorso. Queste politiche aggressive hanno avuto conseguenze nefaste per la Polonia, che alla fine ha perso la sua indipendenza e lo stato sovrano nel 1939, ricostruito in larga misura grazie all’Unione Sovietica.

L’atteggiamento attuale della Polonia è stato criticato da Putin, sostenendo che i leader polacchi nutrono ambizioni revansciste e nascondono la verità al loro popolo. Secondo lui, i piani della Polonia di formare un’unità militare sotto l’ombrello della NATO per intervenire direttamente nel conflitto ucraino e annettere territori sono estremamente pericolosi e rischiosi.

Putin ha esortato gli autori di tali piani a riflettere sulle conseguenze delle loro azioni, poiché un’aggressione di questo tipo potrebbe sfociare in un conflitto di portata globale. Ha criticato l’atteggiamento di alcuni paesi dell’Occidente, che sembrano non essere in grado di comunicare in modo sensato con il presidente polacco Duda, e ha messo in dubbio la preparazione del popolo polacco ad affrontare le conseguenze di una simile escalation.

In conclusione, Putin ha sottolineato che la Russia non sta facendo minacce vuote e ha messo in guardia sul pericolo di un potenziale conflitto su larga scala. Ha fatto appello alla prudenza e al buon senso, invitando tutti gli attori internazionali a considerare le implicazioni delle loro azioni. Mentre il pericolo di un’escalation della situazione in Ucraina rimane alto, è fondamentale che i leader internazionali si impegnino in un dialogo aperto e costruttivo per evitare un ulteriore deterioramento della situazione e per lavorare verso una soluzione diplomatica che tenga conto delle legittime preoccupazioni di tutte le parti coinvolte. Solo attraverso il dialogo e la diplomazia, piuttosto che attraverso la minaccia di conflitti armati, si potranno trovare soluzioni durature per la stabilità e la sicurezza nella regione e oltre.

 

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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