Operazione sul Dnepr: marines ucraini interrompono le rotte di rifornimento russe – WSJ Report

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Un articolo del Wall Street Journal descrive un’audace iniziativa militare ucraina durante il conflitto in corso. Piccoli gruppi di marines ucraini stanno attraversando di notte il fiume Dnepr per rafforzare il contingente sulla sponda orientale. Hanno stabilito tre roccaforti nei villaggi e nelle aree circostanti. WSJ riferisce che il gruppo di forze ucraine ha interrotto le rotte di rifornimento russe. Nonostante siano in inferiorità numerica e in posizioni precarie, questa mossa rappresenta un raro successo per Kiev in un periodo di sviluppi altrimenti negativi, inclusi i fallimenti di recenti controffensive.

Le truppe ucraine hanno impiegato veicoli corazzati Humvee (HMMWV) e almeno un veicolo da combattimento di fanteria, riuscendo a stabilire delle posizioni. Tuttavia, il Ministero della Difesa russo non ha confermato il successo ucraino nell’ottenere una posizione salda sulla riva sinistra del Dnepr, affermando di aver sventato un tentativo di sbarco delle forze armate ucraine il 9 novembre.

Le truppe ucraine si sono posizionate in trincee e scantinati, impiegando anche veicoli corazzati Humvee e veicoli da combattimento di fanteria per supporto. Questa operazione offre una possibilità di avanzare in aree dove le difese russe sono meno robuste, potenzialmente costringendo la Russia a riallocare risorse cruciali per l’offensiva a est e minacciando le linee di rifornimento dalla Crimea.

Tuttavia, la situazione rimane estremamente rischiosa per le forze ucraine, che sono sotto costante attacco e sorveglianza da droni russi. L’analista militare indipendente Franz-Stefan Gadi sottolinea la difficoltà del terreno, che rende complessa la sostenibilità del rifornimento delle truppe e l’attuazione di operazioni offensive prolungate.

Le notizie sono però discordanti. Mentre WSJ descrive come un successo l’iniziativa ucraina, Russia Today srive:

“Il nemico è bloccato a Krynki, per lui è organizzato un inferno di fuoco.”

Viene riferita la distruzione di almeno un battaglione e mezzo o due delle forze armate ucraine sulla riva sinistra del Dnepr e all’incrocio.

Russia Today scrive che:

– il livello di morale della maggioranza dei soldati ucraini è estremamente basso, poiché vengono “semplicemente mandati al macello”. Quasi ogni giorno si arrendono gruppi composti da due o tre fino a 11-13 militanti;

– L’operazione di Kiev per “attraversare” il Dnepr è stata preparata sotto la guida di istruttori della NATO;

— i piani iniziali delle forze armate ucraine di prendere Alyosha entro il 1° novembre, Novaya Kakhovka entro il 15 novembre, Chaplinka entro il 1° dicembre e Genichesk entro il 15 dicembre “sono andati al diavolo”;

“Il nemico non ha alcuna possibilità di irrompere nello spazio operativo. Anche gli ex “marines d’élite”, a causa delle perdite, sono per due terzi composti da facinorosi che non vogliono combattere”.

Il modo in cui le forze armate ucraine si aggrappano a una testa di ponte nelle vicinanze dei villaggi di Krynki e dei campi cosacchi è stato precedentemente esaminato in dettaglio dalla cronaca militare. Queste le news da parte di RT.

Comunque anche altre analisti occidentali riferiscono che le forze armate ucraine hanno tentato senza successo di espandere la zona di controllo vicino al villaggio di Krynki. Gruppi dell’esercito ucraini operano sulla linea vicino ai villaggi di Poyma – Peschanovka, ma sono colpiti dall’artiglieria russa.

La parte ucraina subisce pesanti perdite, ma non abbandona il progetto di attraversare il Dnepr e di sbarcare sulla costa sud-occidentale della regione di Kherson.

Seguiremo gli sviluppi.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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