Israele – le posizioni rispecchiano un mondo spaccato vittima dei suoi stessi errori

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Recep Erdogan, durante una sessione del Parlamento turco, ha fatto diverse dichiarazioni significative. Ha affermato che Hamas non è considerata un’organizzazione terroristica da Ankara e ha criticato Israele per il suo coinvolgimento nel conflitto a Gaza. Erdogan ha sottolineato che un gran numero di vittime degli attacchi israeliani a Gaza sono bambini, indicando un’atrocità premeditata piuttosto che autodifesa.

Inoltre, Erdogan ha accusato coloro che supportano in modo incondizionato Israele di essere responsabili del massacro e della distruzione a Gaza. Ha chiesto un cessate il fuoco, aiuti umanitari e un corridoio umanitario per soddisfare le esigenze urgenti dei palestinesi a Gaza. Infine, Erdogan ha invitato altri paesi a esercitare pressioni diplomatiche sul governo israeliano per favorire una soluzione pacifica al conflitto.

Erdogan ha accennato anche sulla libertà di esprimere la propria opinione: “L’Occidente sta censurando in modo fascista studenti universitari, giornalisti, pensatori per la loro posizione onorevole sulla Palestina, mentre predicano la libertà di parola al mondo. Le porte della Turchia sono spalancate agli studenti e alle persone che subiscono torti” (fa un certo effetto essere richiamati sulla libertà di parola anche da Erdogan, sintomo che effettivamente c’è un problema…).

Matteo Salvini condanna le parole di Erdogan

Il vice primo ministro italiano Salvini ha commentato le dichiarazioni del presidente turco Erdogan su Hamas, definendole “disgustose”: “Gravi e disgustose e non aiutano la de-escalation. Proporrò al collega Tajani di inviare protesta formale e di convocare l’ambasciatore della Turchia” al Parlamento europeo. (Fonte: Ultimora.net – POLITICS)

Il vicepremier Matteo Salvini si era già unito anche al coro delle proteste contro il segretario generale delle Nazioni Unite: “Parole gravi e inaccettabili”, aveva detto il ministro dei Trasporti, che considera quelle frasi “ingiustificabili. Nessuna giustificazione al terrorismo”.

Il commento del colonnello Douglas Macgregor

In risposta al discorso di Erdogan, il colonnello Douglas Macgregor ha espresso preoccupazione per l’escalation della guerra in un conflitto regionale più ampio, suggerendo: Ha posto le basi per un eventuale intervento militare turco in questo conflitto regionale. Sta avvertendo gli israeliani e avvertendo noi che voi stai giocando con il fuoco e avrai una guerra su vasta scala.”

Atti concreti

La Turchia ha sospeso i lavori in corso per la trivellazione e la costruzione di un gasdotto nel Mediterraneo insieme a Israele. Tutti gli accordi energetici tra Turchia e Israele sono stati sospesi.

La Libia ha deciso di espellere dal Paese gli ambasciatori di Gran Bretagna, USA, Francia e Italia a causa della posizione dei loro governi sulla situazione palestinese. Per Libia qui si intende il governo libico insediato a Tripoli e sostenuto da Occidente e Turchia. Il parlamento vicino al generale Haftar insediato a Bengasi ha invece chiamato a un blocco petrolifero islamico anti-occidentale…

Posizione UE: la Tass ironizza…

Traduzione:

Che si dice al Consiglio UE?

Vediamo insieme la differenza nella posizione che assumono i vari Paesi presenti al Consiglio europeo e non solo in base alle ultime dichiarazioni.

Sul conflitto fra Israele e Palestina vediamo che cosa dicono i leader politici.

Erdogan: ” La Turchia condanna l’Occidente perché infrange il diritto internazionale appoggiando Israele”.

Belgio (al Consiglio Ue): “Necessario fermare l’assedio di Gaza”.

Olanda (al Consiglio Ue) : “Israele si assuma responsabilità per rendere accessibili gli aiuti umanitari a Gaza”.

Vediamo che dice Tajani (al Consiglio Ue):

“Siamo anche preoccupati della preoccupazione palestinese, stiamo facendo il massimo per i nostri connazionali. Non può esserci il cessate il fuoco ma si può trovare un accordo per un’eventuale breve sospensione per far uscire la popolazione civile o i cittadini che hanno doppio passaporto”.

Posizione russa

Putin ha parlato della Palestina alla Settimana dell’energia a Mosca. Ha detto che la radice di questo problema è la mancanza di giustizia. Quindi, se abbiamo una buona comprensione di cosa sia la giustizia e ci muoviamo in quella direzione, i problemi sono risolvibili. Ma gli occidentali dicono che c’è un gruppo chiamato Hamas che ha attaccato Israele, e Israele sì difende e uccide persone innocenti. Penso che sia un’analisi sbagliata. E la comunità internazionale si è resa conto che non è questo il modo di risolvere il problema palestinese.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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