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Home Economia

Il crescente successo della “quota 98” tedesca

29 Ottobre 2019
in Economia
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fonte: voci dalla Germania

Anche nell’operosa Germania, sono sempre di piu’ i lavoratori che non ne vogliono sapere di lavorare fino a 67 anni e che quindi provano a sfruttare la possibilità di andare in pensione a 63 anni con 35 anni di contributi (Frührente). Per evitare le penalizzazioni previste dalla legge (0.3% al mese), occorre tuttavia versare un conguaglio. Ne scrive la Süddeutsche Zeitung

– Sono sempre di piu’ i lavoratori che versano volontariamente denaro nelle casse della previdenza sociale pubblica in modo da poter andare in pensione in anticipo senza alcuna penalizzazione.
– Dal 2015, la somma annuale versata con questo scopo è aumentata di otto volte passando a 207 milioni di euro.

– Si può iniziare a pagare i contributi aggiuntivi già dall’età di 50 anni. Una possibilità usata principalmente da chi ha già un buon stipendio, in quanto è costosa.

Per molti è un sogno difficilmente realizzabile: andare in pensione in anticipo, senza subire penalizzazioni per le prestazioni di vecchiaia. Sono soprattutto i redditi piu’ alti che da qualche tempo hanno la possibilità di realizzare questo sogno – per niente economico. Per molto tempo è stato un segreto conosciuto solo dagli esperti, recentemente tuttavia è diventato sempre più popolare. In Germania, i lavoratori versano – su base volontaria – somme sempre più elevate alla previdenza sociale pubblica, in modo da poter andare in pensione già a 63 anni, senza tuttavia dover subire per anni delle penalizzazioni finanziarie .

Come annunciato dalla Deutsche Rentenversicherung (DRV Bund), nel 2018 la previdenza sociale pubblica ha incassato circa 207 milioni di euro sotto forma di “contributi volontari per compensare le future riduzioni pensionistiche”. Si tratta di un “aumento di oltre otto volte” rispetto al 2015; all’epoca, infatti, erano stati solo 24 milioni di euro. E con una certa soddisfazione, Dagmar König, presidente della Bund DRV, aggiunge: l’aumento dei contributi volontari, non solo “ha un effetto positivo sulle finanze delle casse pensionistiche pubbliche”, ma è “anche un segno dell’elevata fiducia dei contribuenti nella sicurezza e nella redditività della pensione pubblica obbligatoria”.

Gli esperti finanziari parlano di aspettative di rendimento tra il 2 e il 4 %

Chi l’avrebbe mai pensato? Proprio la tanto vituperata previdenza sociale pubblica in Germania è diventata una  gestione patrimoniale molto ambita. In tempi di tassi di interesse a zero ciò non dovrebbe sorprendere, soprattutto se si considera un fatto importante: in nessun’altra forma di investimento il guadagno consiste nella possibilità di andare in pensione con diversi anni di anticipo.

La tendenza è diventata da tempo evidente. Nel 2018 oltre 100.000 persone assicurate si sono rivolte alla Bund DRV al fine di informarsi sulle condizioni alle quali sarebbero potute andare in pensione anticipatamente. Con la nuova “legge Flexirent”, entrata in vigore a luglio 2017 e a lungo ignorata dalla grande maggioranza del pubblico, è stata introdotta una possibilità vantaggiosa per poterlo fare. Da allora, chiunque sia assicurato con la previdenza sociale pubblica e vuole andare in pensione anticipatamente senza penalizzazioni, può versare dei contributi aggiuntivi al fondo pensione. E’ particolarmente attraente per i nati nel 1964, o dopo. Per loro, dal 2030 in poi, infatti, verrà applicata l’età pensionabile standard di 67 anni.

 
Questo limite tuttavia può essere considerevolmente anticipato grazie alle opportunità offerte dalla cosiddetta legge Flexirent: questa “pensione per assicurati a lungo termine” è prevista a partire dai 63 anni, a condizione però che si abbiano almeno 35 anni di contributi versati – compresi maternità, servizio di leva o servizio civile.

Il calcolo di base piu’ o meno funziona cosi’: ogni mese di anticipo della pensione corrisponde a un – 0,3 %. Calcolato su un anno corrisponde ad una riduzione del 3,6 % (0,3 X 12 mesi). Se vuoi andare in pensione 4 anni prima, devi accettare un meno 14,4 %. Oppure semplicemente aver versato prima alle casse pensionistiche pubbliche una somma, di solito a cinque cifre. Questo pagamento può iniziare già dall’età di 50 anni, ed è possibile il pagamento rateale.

Gli ultimi dati esemplificativi della Bund DRV – chiariscono le dimensioni della questione: se ti aspetti una pensione mensile di 2.400 euro e vuoi andare in pensione due anni prima, avrai una riduzione di  172,80 € al mese, e quindi una pensione ridotta a 2.227,20 €. Chi vuole evitare questa penalizzazione, può pagare in una sola volta 40.766 euro alla previdenza sociale pubblica, oppure rateizzare l’importo.

Gli esperti finanziari citano un’aspettativa di rendimento compresa tra il 2 e il 4%. Cosa rende la questione ancora più attraente: gli aumenti futuri delle pensioni non sono inclusi, tuttavia nessuno dovrebbe aspettarsi che il recente aumento delle pensioni (3,18 % nella Germania occidentale e 3,91 % nell’est) diventi la regola, ancor di piu’ se l’attuale rallentamento economico dovesse continuare.

Una domanda completamente diversa: cosa significano la pensione a 63 anni e i relativi pagamenti per le casse pubbliche? Il sistema di previdenza sociale in questo modo verrà indebolito? È a spese dei contribuenti? Le penalizzazioni dal punto di vista del calcolo attuariale sono corrette? Secondo Bert Rürup, il più noto esperto pensionistico in Germania, le penalizzazioni applicabili sono state “definite sulla base delle tabelle di mortalità fissate a metà degli anni ’80”, da allora sono rimasti invariati. Il fatto è che con queste riduzioni, secondo Rürup, la Germania “nel confronto internazionale si trova in fondo alla classifica”. Le penalizzazioni dovrebbero essere impostate in modo “da rendere irrilevante per il sistema pensionistico il pensionamento anticipato o posticipato”. Se questo dovesse essere il caso, sarà tanto piu’ problematico quanto piu’ popolare sarà la pensione a 63 anni.

Tags: economiaGermani
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Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), socio dell’ass. Blogger Samizdatonline, Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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