Guerra Nagorno Karabakh: i droni stanno cambiando il concetto di guerra

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Dal fronte del Karabakh arrivano notizie spiacevoli. Gli UAV azeri e turchi distruggono i sistemi di difesa aerea di fabbricazione russa.

Secondo quanto riferito da Baku, i loro droni d’attacco hanno distrutto tre sistemi missilistici antiaerei armeni Tor-M2KM nella direzione Fizuli-Jabrayil. In precedenza, è stato colpito il sistema di difesa aerea S-300 . Allo stesso tempo, i droni hanno distrutto il sistema missilistico tattico-operativo Tochka-U. Se a tutto ciò si aggiungono precedenti segnalazioni di attacchi riusciti dei turchi Bayraktar al sistema di difesa aerea di Pantsir in Siria e Libia, emerge un quadro poco felice.

Il drone batte tutti i mezzi corazzati sia letteralmente che figurativamente. Semplicemente perchè non ci sono problemi di fattori umani per gli UAV.
Partiamo dal presupposto che i consiglieri turchi a Baku stiano implementando un piano che ricorda l’attacco aereo tedesco contro l’Inghilterra nel 1940. Mettere al tappeto tutti i sistemi di difesa aerea del Karabakh con i droni, compresi quelli che la Repubblica di Armenia (RA) che ha dispiegato nella zona, e quindi abbattere le truppe armene dal cielo, utilizzando aerei  equipaggiati. Nessuna meraviglia che Erdogan abbia schierato sei cacciabombardieri F-16 e otto elicotteri T-129 in Azerbaigian attraverso la Georgia. Questa è una buona aggiunta al 15 MiG-29UB e al 26 Mi-24 dell’Azerbaijan Air Force.

Come riferito da News dai Campi di Battaglia, gli azeri continuano ad avanzare sul fronte meridionale, nella pianura lungo il confine tra Nagorno Karabakh e Iran. Gli armeni sembrano intenzionati ad offrire resistenza sulle alture. Mappe di quella che dovrebbe essere la situazione militare attuale.

Gli armeni si sono ritirati sulle montagne e, in più di un’occasione, sono riusciti a colpire le forze azere sia con imboscate che con artiglieria e atgm. I droni turco-azeri continuano la loro implacabile azione contro mezzi e fanteria armena.
Confermato il primo abbattimento di un drone armato tb2 turco. Vedremo se si è trattato di un caso isolato. Solo l’abbattimento di numerosi droni armati potrebbe limitare il dominio dei cieli turco-azero. Anche perchè i TB2 turchi non solo distruggono mezzi e postazioni armene, ma forniscono un’attività di sorveglianza incredibilmente valida per l’artiglieria e i droni suicidi azeri. (News dai campi di Battaglia)

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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