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Home Mondo

Amnesty International attacca Mosca ma l’Onu smentisce il rapporto

26 Dicembre 2015
in Mondo
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Amnesty International attacca Mosca ma l’Onu smentisce il rapporto
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Amnesty International aveva chiesto la condanna della Russia per crimini contro l’umanità per i bombardamenti in Siria questo in concomitanza di un’attacco terroristico senza precedenti nel mondo (mentre la Corte dell’Aja si è detta incompetente contro ISIS).  L’ONU da parte sua, ha smentito che la Russia stia effettuando bombardamenti indiscriminati.

E’ più di una settimana che sempre più insistentemente Amnesty International lancia accuse verso la Russia che da settembre ‘è colpevole di effettuare bombardamenti indiscriminati contro i civili in Siria’.

scudi umani utilizzati dai ribelli nei sobborghi di Damasco
scudi umani utilizzati dai ribelli nei sobborghi di Damasco

 

I tempi di tale campagna umanitaria coincidono con il periodo di maggior ricettività popolare, ‘sotto’ il Natale, periodo in cui la gente è più sensibile a certe cose.

Il rapporto  è stato consegnato  in vista dell’incontro di Vienna previsto nell’agenda di pace per la Siria e sembra ignorare cosa ha determinato l’intervento russo in Siria.

Nel documento si denunciano vittime civili durante gli attacchi aerei Russi alle postazioni dei terroristi, e si accusa Mosca di usare bombe termobariche ed anche le clyster bomb (quest’ultima accusa è condivisa anche da Human rights watch ).

A tali accuse Dimitri Peskov (il portavoce del Cremlino) ha risposto che “la Russia porta avanti le sue operazioni nel rigido rispetto delle norme del diritto internazionale, incluse quelle che proibiscono determinati tipi di armi” ed ha definito il rapporto come  “Una serie di luoghi comuni e falsi”.

 Amnesty International ha  esposto i fatti come se la Russia non si facesse scrupolo di mettere a rischio la popolazione civile e colpisse deliberatamente persone innocenti .

E’ evidente che solo apparentemente il rapporto di Amenesty International ha un fondamento morale. Infatti, esso si sofferma solo sulle conseguenze dell’intervento russo sulla popolazione civile ma sembra ignorare del tutto l’orizzonte cupo dentro il quale la Russia è intervenuta sia da cosa fugga il popolo siriano.

E’ da rilevare Amnesty International ha impostato la sua campagna natalizia contro l’intervento russo in Siria nonostante l’Arabia Saudita  nello Yemen sta facendo molte più vittime ed i fini siano ben diversi. Inoltre Amnesty sembra ignorare che che proprio ora, nel sud-est della Turchia, è in atto un progrom contro i Curdi.

Ad accuse tanto gravi non corrisponde però la precisione delle fonti: Amnesty International ha dichiarato che monitora la campagna aerea russa in Siria ‘da remoto’. Interi report fabbricati da Amnesty o da Human Rights Watch si basano unicamente su “dichiarazioni di testimoni” raccolti telefonicamente o da internet tra i racconti dei gruppi di opposizione sostenuti dagli Stati Uniti e dall’Osservatorio per i diritti umani siriani, dei comitati locali dei ribelli, degli elmetti bianchi..

Sono anch’esse organizzazioni che fanno capo agli stessi ribelli i quali non lesinano di utilizzare i civili come scudi umani.  Lo abbiamo visto fare ad Aleppo, Homs, Ghouta. ed è prassi comune anche  in altre località.

L’ONU prende le distanze dalle accuse di Amnesty International
Vice-portavoce dell’ONU Farhan Haq
Vice-portavoce dell’ONU Farhan Haq

Ma c’è di più: anche l’ONU ha preso le distanze da Amnesty International in seguito alla pubblicazione del rapporto anti-Russo.

Il Vice portavoce dell’ONU Farhan Haq ha dichiarato che  “L’ONU può confutare molti punti contenuti nella relazione della ONG” – ed ha aggiunto – ”Il segretario generale ha preso atto con preoccupazione della relazione di Amnesty International su presunte violazioni del diritto umanitario internazionale che si sarebbero verificate in seguito agli attacchi aerei russi in Siria, ma l’ONU non conferma i casi presentati nel rapporto” .

In definitiva, per affrontare il problema correttamente sono necessarie due premesse :

– è in corso una guerra dichiarata e costruita da altri (molti anni prima che scoppiasse) e non dalla Russia;

– i target dei bombardamenti russi sono postazioni militari dei terroristi: inevitabilmente anche prestando la dovuta attenzione, i civili possono essere coinvolti in maniera non deliberata.

le possibili soluzioni sono solo due:

– dare il controllo della Siria ai terroristi salafiti

–  adoperarsi collettivamente a far cessare la guerra ed interrompere l’afflusso di armi e rifornimenti ai terroristi.

Non ci sono altre soluzioni.

Vietato Parlare

 

Nota : Se Amnesty International  da un lato ha indiscussi meriti di perseguire la difesa dei diritti umani nel mondo dall’altro è anche vero che non è del tutto indipendente essendo condizionata per i suoi finanziamenti dai governi e da fondazioni private.

Infatti, Amnesty riceve denaro sia dai governi sia dai finanziatori d’impresa, una delle più note delle quali è l’ Open Society, presieduta da George Soros. Soros. Open Society finanzia anche Human Right Watch e una miriade di altre associazioni sostenitrici di “diritti umani”. Soros è un magnate che ha costruito un impero dall’offuscamento di attività criminali globali grazie alla causa dei “diritti umani”.

L’indipendenza di Amnesty è solo un mito: per esempio Suzanne Nossel, Direttore esecutivo di Amnesty International USA fu designata direttamente dal Dipartimento di Stato americano contraddicendo le dichiarazioni di indipendenza di Amnesty da governi ed interessi delle corporations.

Nossel ha continuato a promuovere la politica estera statunitense. Il sito web di Amnesty International menziona specificamente il ruolo della Nossel dietro le risoluzioni ONU appoggiate del Dipartimento di Stato USA, riguardanti Iran, Siria, Libia e Costa d’Avorio.

 

Tags: Amnesty Internationalattacchicondannadiritti umanihuman rightsNataleONURussiaSiriasirianiterroristi
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Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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