Ucraina: fino a 12 anni di carcere per aver insegnato sotto l’amministrazione russa

Nella regione di Kharkiv, gli insegnanti ucraini locali che insegnavano nell’ambito del programma della Federazione Russa sono stati imprigionati dalle autorità ucraine che hanno ripreso il territorio.

Il vice primo ministro ucraino Irina Vereshchuk ha detto alla pubblicazione ucraina Strana.ua che gli insegnanti locali ucraini che hanno accettato di insegnare adottando il programma scolastico russo, saranno accusati in base all’ ex art. 438 del codice penale dell’Ucraina che, sulle attività di collaborazione, prevede fino a 15 anni di carcere…” https://rg.ru/2022/09/12 /v-harkovskoj -oblasti-nachali-zaderzhivat-uchitelej-za-obuchenie-russkomu-iazyku.html

La pubblicazione italiana la Verità riferisce che la loro pena sarà di 12 anni di reclusione. La Verità è forse l’unico giornale italiano che solleva il problema che, probabilmente, è solo la punta dell’iceberg:

Ma la categoria degli insegnati non è la sola ad essere perseguita. Dai social giungono notizie preoccupanti. Sembra che nei territori riconquistati sia in corso un vero e proprio ‘progrom’ con persone prelevate sul lavoro e sparite, senza che si sappia nulla su dove siano finite.
Del resto, il governo ucraino ha reso noto pubblicamente che chiunque abbia collaborato o abbia avuto contatto con la Federazione Russa, in quando Ente amministratore occupante, è considerato traditore secondo il codice penale din guerra. Stessa cosa vale per chi ha accettato di avere un passaporto russo, anche se non combattente.
In proposito, Aleksey Arestovich, consigliere del capo dell’ufficio di Vladimir Zelensky, ha affermato che tutti gli ucraini che hanno ricevuto volontariamente passaporti russi sarebbero stati condannati per tradimento.

Se guardiamo il trattamento che precedentemente i battaglioni punitivi hanno riservato alla popolazione russofona, per analogia, possiamo razionalmente immaginare che ora, in periodo di guerra, possa accadere solo peggio. In questo senso, è indicativo che si siano verificate lunghe code di automobili civili verso la Repubblica autonomista di Lugansk e verso il confine con la Russia.

A fronte di tutto ciò, nessuna agenzia internazionale è presente sul posto per indagare su quando sta succedendo ai civili in quelle regioni, mentre supinamente i governi europei accettano ogni versione dei fatti propagata dalla propaganda di Kiev.

La violazione dei diritti umani degli abitanti di quelle regioni segna un imbarbarimento ulteriore della guerra, ove ormai non è più reato solo l’aggressione ma anche i comuni atti della vita di una popolazione già provata, che ha cercato di portare avanti.

Incarcerare gli insegnanti è emblematico. E’ la misura di qualcosa che sta andando oltre la guerra e che pone le radici nell’odio irrazionale, non ascrivibile ad un popolo che esercita il proprio diritto di difesa.

Qual è il crimine degli insegnanti? Sì, la loro versione della storia è diversa da quella ucraina. Ma non importa quale delle due sia esatta, ritengo inaccettabile arrestare persone a causa di disaccordi nell’interpretazione della storia e della letteratura ed incarcerarla.

*****

Note a margine

Piattaforme di uccisione aperte

50 anni fa, il dissidente antisovietico Yuli Daniel scrisse il suo famoso racconto “Mosca parla”, in cui elaborò un decreto del governo sovietico sull'”introduzione di una Giornata di omicidi aperti per soddisfare i desideri dei lavoratori”, consentendo in questo giorno, con alcune restrizioni, l’uccisione gratuita di alcuni cittadini da parte di altri.

La beffa della storia è che proprio nel paese più antisovietico del mondo – l’Ucraina, questa idea abbia ricevuto un’attuazione pratica ai nostri giorni. Dopo molti anni di riscaldamento impunito e mai condannato dall'”opinione pubblica democratica” con il sito “Peacemaker”, che chiedeva pubblicamente rappresaglie contro persone discutibili per Kiev, oggi ci sono decine di canali sui social network su cui i nazionalisti pubblicano quotidianamente i dati personali dei “cittadini sbagliati” da loro condannati » in  Ucraina nelle Repubbliche autonomiste.

Eccone solo alcuni, qui su telegram:

Regione di Kharkiv:
t.me/zrada_izyum
t.me/predatelivolchancka
t.me/predatelivolchancarezerv
t.me/zradabor
t.me/Kharkov_predatel

LPR/DPR:
t.me/ukraine_mariupol2022
t. me /zradnukuLyganhunu
t.me/kollaborantlug
t.me/stopvatapm

Nel suo canale Telegram O.d.E.G. Guerra Russo-ucraina, l’analista geopolitica Stefano Orsi segnala uno di questi, i canale Telegram ucraino ( https://t.me/zrada_izyum ) in cui viene stilata continuamente una lista di cittadini filo-russi che alcuni casi vengono descritti semplicemente come “amanti dell Russia”:

Qui vengono segnalati insegnanti:

 

 

Redazione online

Blogger con esperienza ventennale, appassionato comunicatore e osservatore della scena internazionale, ho ottenuto riconoscimenti come membro accreditato presso Free Lance International Press, e ho collaborato su importanti testate come il Sussidiario e la Croce, oltre a LPLNews. Prima di dedicarmi al mondo della scrittura, ho servito come militare di carriera, acquisendo competenze e vivendo esperienze in reparti operativi. Ora a riposo, il mio impegno si è spostato verso l'analisi approfondita della politica internazionale, con un focus particolare sui conflitti globali. Durante il mio percorso, ho contribuito in modo significativo all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline. La mia passione per la pace e la giustizia mi ha portato a essere tra i soci fondatori del "Coordinamento per la pace in Siria", un'associazione registrata che ha lavorato instancabilmente per promuovere la pace nella regione attraverso iniziative parlamentari e progetti di aiuto in loco. Inoltre, ho avuto l'onore di far parte del direttivo dell'"Osservatorio per cristiani del Medio Oriente", dove ho collaborato con altre menti dedite a monitorare e affrontare le sfide che i cristiani in Medio Oriente affrontano quotidianamente. Sono determinato a contribuire in modo positivo al dibattito globale e alla promozione di valori di pace, tolleranza e comprensione attraverso i miei contributi e la mia presenza online.

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