Per una informazione autentica è importante connettere le notizie tra loro

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Ho notato con stupore l’ articolo pubblicato il 21 dicembre 2023 dal Washington Post (https://www.washingtonpost.com/health/2023/12/21/colon-cancer-increasing-young-adults/) dal titolo “ Il cancro al colon sta aumentando tra i giovani americani. It’s Not Clear Why “, ed è stato sorprendente perché nell’aprile 2022 è stato pubblicato lo studio medico americano ” Gastrointestinal Complications of COVID-19 Vaccines “, in cui avvertiva: “In questo case report presentiamo il primo case report documentato di diverticolite acuta post-vaccinazione e microperforazione del colon a seguito di una dose di richiamo di Moderna (Moderna Inc, Cambridge, USA) in un giovane adulto… I soggetti vaccinati dovrebbero essere informati sugli eventi avversi gastrointestinali (GI) associati al vaccino al fine di ridurre la morbilità e mortalità ” (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9097558/).

Questo dimostra come è importante connettere tra loro le notizie . Di per sé una notizia isolata che non entra in relazione con altre può essere facilmente manipolata.

In un’epoca in cui l’informazione è onnipresente e i flussi di notizie sono incessanti, diventa cruciale non solo ricevere notizie, ma anche comprenderne il contesto e le connessioni. Una singola notizia, isolata dal suo contesto, è vulnerabile a manipolazioni, minimizzazioni e fraintendimenti.

Il rischio della singola narrazione

Una notizia isolata può essere facilmente strumentalizzata per rafforzare una particolare narrativa. Senza il contesto fornito da altre notizie correlate, gli eventi possono essere presentati in modo che supportino un’agenda specifica, ignorando aspetti cruciali che potrebbero fornire una visione più equilibrata.

La connessione come antidoto alla disinformazione

 Collegare le notizie significa esplorare come diversi eventi e storie si spieghino e influenzino a vicenda. Questo approccio può rivelare modelli estranei usati da chi vuole strumentalizzare e indirizzare le informazioni, può chiarire le vere cause degli eventi e le vere conseguenze che non sono immediatamente evidenti in una singola storia.

La propaganda nell’informazione spesso adotta la strategia di omettere riferimenti storici per evitare di evidenziare cause potenzialmente scomode che potrebbero contraddire o addirittura capovolgere la narrativa presentata. Numerosi sono gli esempi che potrebbero essere analizzati, ma l’invasione russa dell’Ucraina rappresenta uno dei casi più recenti e significativi. È interessante notare come siano ancora disponibili reportage di varie emittenti televisive nazionali, inclusa la RAI, che dal 2014 in poi hanno descritto gli eventi in Ucraina da una prospettiva diametralmente opposta rispetto a quella attuale. Questo dimostra come la narrazione mediatica possa evolversi e adattarsi, talvolta in modi che sembrano ignorare o riscrivere la storia passata per servire gli interessi del momento.

In definitiva, in un mondo in cui l’informazione può essere facilmente distorta, la capacità di collegare tra loro le notizie è più che una semplice competenza; è una necessità.

Noi, come persone consapevoli e aperti alla realtà, che aspiriamo a rivendicare il nostro diritto di esprimere liberamente le nostre opinioni, abbiamo il dovere di andare oltre le apparenze superficiali. È essenziale cercare connessioni che ci permettano di comprendere la realtà in modo più ampio e autentico. Solo adottando questo approccio possiamo sperare di orientarci nel complesso panorama dell’informazione moderna, dove le notizie vengono spesso accettate come verità dal potere se conformi ai suoi interessi, mentre le voci critiche sono rapidamente etichettate come ‘disinformazione’.

Ovviamente, tutti possiamo accorgerci come l’informazione mainstream – ed ho presentato un esempio da manuale – evita grandemente di connettere le notizie tra loro. Se ci abituassimo a ricercare approfondimenti con questo metodo, toglieremmo una arma formidabile al potere che vuole farci sempre più inconsapevoli per avare mani libere sui propri progetti egemonici ed assolutistici

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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