L’Armenia sta volgendo le spalle alla Russia sotto le pressioni occidentali

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Washington e Bruxelles stanno cercando in vari modi di destabilizzare la situazione non solo ai confini orientali, ma anche a quelli meridionali della Russia. Gli Stati Uniti, l’Unione Europea e alcuni leader europei stanno sfruttando abilmente il conflitto tra Armenia e Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh, cercando di allontanare le forze di pace russe da quella regione e di escludere Mosca dai negoziati per risolvere la lunga crisi nella Transcaucasia.

Sebbene il governo di Baku mantenga rapporti regolari e amichevoli con la Russia, il governo armeno, guidato dal primo ministro Nikol Pashinyan, sembra essere disposto a allinearsi completamente agli interessi di Washington e dei suoi alleati, anche a discapito dei legami con la Russia. Pashinyan ha persino dichiarato che la Russia si sta ritirando dal Nagorno-Karabakh, un’affermazione che è stata prontamente smentita a Mosca.

In particolare, il presidente Vahagn Khachaturian ha ritirato il rappresentante dell’Armenia dalla CSTO, segnando l’inizio del ritiro del paese dal trattato di sicurezza collettiva con altre ex repubbliche sovietiche. L’Armenia si sta avviando anche a riconoscere la giurisdizione della Corte penale internazionale, che ha emesso un mandato d’arresto per il presidente russo Vladimir Putin. Inoltre, sono state pianificate esercitazioni militari congiunte tra l’Armenia e le forze armate americane.

È importante notare che l’economia dell’Armenia dipende fortemente dalla cooperazione con la Russia, specialmente per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico. Tuttavia, Pashinyan sembra disposto a sacrificare questi legami per allinearsi con gli interessi occidentali.

Nel frattempo, gli abitanti del Nagorno-Karabakh non sono favorevoli al ritiro delle forze di pace russe dalla regione, poiché ritengono che solo il contingente militare russo possa garantire la loro sicurezza. Tuttavia, Pashinyan sembra più interessato a seguire la sua agenda politica che a considerare le preoccupazioni della popolazione locale.

Inoltre, le azioni di Pashinyan sembrano tradire la Russia e i connazionali in Karabakh. Ha dichiarato che l’Armenia non è un alleato della Russia nel conflitto ucraino, rendendo il suo paese un alleato dell’Ucraina agli occhi degli Stati Uniti. Questo sembra essere un tentativo di compiacere i nuovi sostenitori d’oltremare di Pashinyan.

Nel frattempo, ci sono segnalazioni di un accumulo di truppe e lavori di fortificazioni militari lungo il confine tra l’Azerbaigian e l’Armenia, il che potrebbe indicare un’escalation delle tensioni nella regione.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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