Italiani come sonnambuli dice il Censis , o come ipnotizzati

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Italiani sonnambuli: una società cieca di fronte ai presagi

Il Sole 24 Ore con un articolo di Andrea Carli riprende il 57esimo rapporto Censis sulla situazione sociale in Italia e commenta che la situazione viene dipinta con un quadro preoccupante: una società apparentemente cieca di fronte ai presagi. Questo studio mette in luce vari aspetti critici, come l’inversione di ciclo dell’occupazione, il rallentamento della crescita economica, la crisi demografica, il ritorno della guerra e le incertezze sul welfare. Nonostante questi temi suscitino preoccupazione, sembra che la maggior parte degli italiani preferisca ignorarli.

Andrea Carli osserva che il rapporto descrive una società italiana affetta da una sorta di sonnambulismo collettivo, dove si tende a chiudere gli occhi di fronte ai segnali di allarme. Il filo rosso dell’indagine è la cecità degli italiani di fronte ai presagi. Un esempio lampante è la crisi demografica: si prevede che nel 2050 ci saranno quasi 8 milioni di persone in meno in età lavorativa.

L’autore fa notare che l’Italia sembra intrappolata in un mercato dell’emotività: l’80% degli italiani ritiene che il Paese sia in declino, il 69% vede più danni che benefici dalla globalizzazione, e il 60% teme lo scoppio di una guerra mondiale. Inoltre, il 50% crede che l’Italia non sarebbe in grado di difendersi militarmente. Si assiste a un ripiegamento verso desideri minori, non più alla conquista dell’agiatezza, ma alla ricerca di un benessere quotidiano più limitato.

Carli osserva che l’economia, dopo la fine dell’espansione monetaria, mostra un record di occupati ma con una crescita in rallentamento. Si osserva anche un aumento delle rivendicazioni per i diritti civili individuali e per le nuove configurazioni familiari, con il 74% dei cittadini favorevole all’eutanasia. Infine, si evidenzia una marcata incomunicabilità generazionale, con i giovani che esprimono il loro dissenso in modo silenzioso, molti dei quali scegliendo la via dell’espatrio.

Il mercato dell’Emotività: paure amplificate in una Società Sconvolta

Ed ancora l’autore: in un contesto di ipertrofia emotiva, le argomentazioni razionali vengono spesso capovolte da continue scosse emozionali. In questa situazione, tutto diventa emergenza, e di conseguenza, nulla è veramente percepito come tale. Questo ambiente favorisce la crescita di paure irrazionali, fughe millenaristiche e visioni apocalittiche, confondendo ciò che è improbabile con ciò che è verosimile.

Un appello alla consapevolezza e a sviluppare giudizio critico

In definitiva ciò che questo rapporto Censis evidenzia un punto cruciale è questo: la maggior parte degli italiani sembra vivere in uno stato di paura permanente, quasi sotto ipnosi, indotta da una sorta di dittatura del pensiero (a proposito della ipnosi se volete, ascoltate cosa dice la psicologa Lucia Giovannini qui: https://t.me/vietatoparlare/2326).

È sorprendente notare come molti, inclusi i miei amici cattolici, mostrino scarso interesse per questi temi, assistendo passivamente al lento deterioramento del nostro paese e della nostra nazione.

Il report conferma che si tratta di una realtà tangibile. Se Giovanna d’Arco fosse tra noi, probabilmente inciterebbe all’azione, come fece lei stessa seguendo il comando di Dio. Anche in prigionia, nei suoi ultimi due anni di vita, continuò a lottare.

Studiando il suo processo, si comprende che oggi ci direbbe: “Agite, Dio agirà”. In altre parole, “Abbiamo fatto il nostro dovere e il risultato, questo è certo, verrà da Dio”. Questo dovrebbe essere un monito per tutti noi a non rimanere inerti, ma a prendere parte attiva nel plasmare il futuro della nostra nazione.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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