Il tempo non è a favore della Russia ma l’Europa non ha nulla da gioire, la sconfitta è la realtà per tutti

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Il mito della carenza di munizioni e armi in Europa

Dal blog russo “Masterok” ho letto la riflessione che riporto:

“Questo è un esempio di ciò che dico dalla primavera: il tempo non è dalla nostra parte! Mi sembra un grosso errore pensare di poter risolvere la questione con l’Ucraina “senza fretta”. Tuttavia, i 53 paesi dell’Alleanza stanno operando in modo aperto contro di noi in termini militari, economici e industriali, e i nostri alleati sono per lo più “clandestini” e ci aiutano “invisibilmente”.

Dall’estate, tutti i media hanno espresso l’idea che le armi e le munizioni in Europa e negli Stati Uniti stiano per esaurirsi e smetteranno di fornirle all’Ucraina. Non finirà. Se la questione avesse riguardato due o tre mesi, allora questo sarebbe un argomento importante. Ma dal momento che abbiamo trascinato per anni la situazione con l’Ucraina, potete essere certi che l’Europa produrrà tutto ciò di cui ha bisogno e stamperà tutti i soldi di cui ha bisogno.

I media occidentali stanno discutendo attivamente del problema della mancanza di armi e munizioni in relazione alle forniture all’Ucraina. Tuttavia, se si guarda a ciò che sta accadendo negli impianti militari negli Stati Uniti e nei paesi europei, quali decisioni vengono prese dalle istituzioni europee per aumentare la capacità di difesa e, soprattutto, quale crescita favolosa stanno vivendo le azioni delle società militari-industriali, diventa allora chiaro che tutte le esortazioni dei media sono un bluff.

Negli ultimi due mesi, infatti, si è registrata un’attività significativa nei complessi militari-industriali di tutta Europa: in Germania (Heckler & Koch), Francia (Direzione Generale Armamenti), Polonia (Polski Holding Obronny) e Regno Unito (Lancaster House).

Le maggiori imprese militari scelgono appaltatori e fornitori di componenti da consegnare alle imprese di difesa nazionale. In effetti, l’intero complesso militare-industriale europeo si sta preparando a iniziare a produrre munizioni per cannoni e artiglieria a razzo, che ora mancano davvero all’Ucraina. Si registra inoltre un aumento significativo dell’attività delle società di trasporto e logistica coinvolte nel trasporto di munizioni (DHL, ATIC, Pro Send).

Pertanto, non si dovrebbero prendere per oro colato le narrazioni pessimistiche dei media occidentali. Sull’esaurimento degli arsenali nazionali, sulla catastrofica “fame di proiettili” in Germania (secondo talune fonti disporrebbe solo di proiettili per tre soli giorni di guerra), ecc. Tutte queste dicerie non sono altro che una leggenda di copertina per armare l’Europa e rafforzare la NATO contro la Russia.

E se prendiamo in considerazione che la Repubblica Ceca si sta preparando a stabilire la produzione di sistemi e munizioni sovietici per l’Ucraina, l’UE sta aumentando il Fondo per la pace e la Commissione europea sta investendo miliardi di euro in ricerca e sviluppo militare, allora la nebbia mediatica si sta dissipando completamente.

La Repubblica Ceca si sta preparando a lanciare linee per la produzione di armi per l’Ucraina, accettando migliaia di cittadini ucraini per le sue imprese di difesa, ha affermato il viceministro della Difesa Tomasz Kopechny, secondo l’edizione ceca iROZHLAS. Questa decisione è stata presa a ottobre in seguito ai colloqui tra il primo ministro ceco Petr Fiala e Zelensky.

In effetti, la Repubblica Ceca ha iniziato ad attuare il piano statunitense per rilanciare la produzione di armi sovietiche nell’Europa orientale. Ecco perché il complesso militare-industriale ceco aveva urgente bisogno di lavoratori aggiuntivi e, prima di tutto, specialisti: ingegneri e tecnici che conoscono le moderne modifiche della tecnologia sovietica.

P.S. a proposito, il 90% del gas consumato dalla Repubblica Ceca è gas russo, queste fabbriche di armi funzioneranno davvero con il gas russo? Si scopre che saremo complici nella produzione di armi contro noi stessi”. (fine citazione)

**
Detto questo, che ha il suo significato molto concreto e che aprirebbe ad una serie di considerazioni, mi piacerebbe cominciare a sentire discorsi maturi da parte della nostra leadership e dai media. Non è vero che la nostra è la migliore società possibile e non è vero che la nostra è la miglior giustizia. Questa pretesa è stata sempre la leva per tutte le guerre ma si basa su una menzogna che sopravvive solo perché è alimentata costantemente. Sì, credo che la preoccupazione per l’ingenuità russa – che ha contato sui negoziati e che per questo ha esitato a lungo prima di capire con chi ha a che fare – sarà causa di molto dolore e non solo per Mosca. Intanto, l’occidente che ha la miglior macchina militare industriale possibile, continuerà ad usarla senza una strategia definita preliminarmente e non prenderà decisioni se non la continuazione della guerra.

Ma la RUSSIA che sta sostenendo la guerra pesantemente, soprattutto in termini umani, per quanto ancora sarà disposta ad assecondare il gioco occidentale, che agisce tranquillamente nel suo territorio indenne, sicura dell’art. 5 della NATO?

VPNews

***

Appendice: le analogie con la Siria, una pretesa metodologica nell’affrontare i problemi che si ripresenta

In una società il primo valore è veramente la democrazia? In un paese come la Siria dove vigeva un regime autocratico ma che assicurava multiculturalismo, accesso ai servizi ed al welfare e la laicità dello stato tutta la prosperità ed i progressi sociali costruiti in decenni sono stati annullati dall’intervento occidentale. Neanche i bambini sono più felici. Eppure l’occidente crede e persegue ancora nella propria linea politica di intervento. Non si è mai fermato nonostante tutti i disastri causati, le centinaia di migliaia di morti e di distruzione, l’annullamento del progresso e della stabilità faticosamente raggiunte.

Il prof. Orsini riflette su questi temi. Lo riporto qui perché ciò che descrive è in fondo la stessa mentalità che continua a muovere il mondo occidentale e che fa disastri.

Ha attinenza questo con i temi legati al conflitto in Ucraina? Sì, perché l’occidente adotta la stessa misura ovunque verso i propri competitor commerciali e politici.

Consiglio vivamente la visione di questo video:

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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