Draghi al Meeting. Direbbe il grande Totò: ” ma ci faccia il piacere!”

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[su_spacer]Stasera ho visto l’intervento di Draghi al Meeting. Volete sapere dove l’ho visto?

Proprio lo volete sapere?

Se insistete ve lo dico: in un oratorio.

Ma lasciamo perdere, non dubito sulla buona fede del parroco.

Ma la dice lunga su un retroterra culturale che si va creando. E” retroterra culturale – e non cultura – quando si da come assodato quell’ambito che dovrebbe essere un’arena di confronto nell’ottica di valorizzazione cristiana: è il caso del Meeting.

[su_spacer]Veniamo invece all’intervento di Draghi. E’ il classico evento non evento. Come le conferenze di Obama dopo il suo mandato : conferenze onorifiche ma vuote.

Probabilmente lo erano anche prima dopo la fase promesse, ma non c’erano le evidenze.

Ma per Draghi il discorso è diverso, le evidenze ci sono.

L’intervento di Draghi merita due parole. Non mi voglio dilungare più di tanto ad analizzare parola per parola il suo intervento. Vi voglio far notare solo un paio di cose abbastanza eclatanti.

Innanzitutto c’è una evidenza fondamentale Draghi – e chi come lui-  ha una abilità nel parlare infarcendo il discorso con parole e concetti su cui non si può essere che d’accordo (salvo poi approfondirne il significato).

Che male c’è infatti nel dire “dobbiamo pensare ai giovani, al loro futuro?” Infatti si è guadagnato un bell’applauso (e non alla fine del suo intervento, come è la prassi). L’entusiasmo era tale che lo hanno interrotto. Lui ha ripetuto per ben due volte “grazie”, in verità compiaciuto ma con un fil di voce, forse anche imbarazzato.

Amici, ce ne vuole, eh sì che ce ne vuole . Tutto pensavo di aver visto ma vedere l’ex presidente della Banca Centrale Europea che dice “bisogna pensare al futuro dei giovani!” , beh stupisce, Stupisce molto di più , oltre quello stupore che dice il compiacente Shultz se l’esito è applaudire uno dei massimi vertici e sostenitori dell’austerity europea.

Insomma è come aver invitato al Meeting Ponzio Pilato o Giulio Cesare, speriamo che intervenga qualcuno dalla parte di Gesù, perchè ho qualche dubbio. Finora solo la passerella del PD e affini.

Ci vorrebbe qualche economista rivoluzionario, uno Stiglitz , un Krugman e a casa nostra un Bagnai , Grossi, Malvezzi,  Grossi … ma potete scordarvelo. Non li vedrete.

Sono i populisti, gli anti-europeisti , gli inetti, i contagiati e non arriveranno al meeting neanche con la mascherina.

Ma tornando a bomba, all’intervento di Draghi: è evidente che ha detto gigantesche palle. Il più grande problema per il nostro paese è demografico e ancor di più che si sta disintegrando la famiglia. I valori etici senza la famiglia e senza fare figli non servono a nulla.

Le leggi, sia italiane che europee sono in linea con questo sfacelo della cultura, dell’istruzione e della famiglia, attivismo mirato e voluto.

Inoltre, Draghi si dovrebbe ricordare che gli investimenti produttivi che lui dice, sono quelli che immettono soldi alle grandi aziende ed alla grande finanza, quelli che non generano inflazione per la gloria dell’euro. Siccome esiste il fiscal compact tutto l’onere del debito – per forza di cose –  va scaricato sui lavoratori , sui salari.

Questo è il bel mondo immaginato da Draghi che ha avuto anche la spudoratezza di dire che in questa Unione Europea non ci sono state guerre. E su questa faccenda trita e ritrita è veramente ora di finirla! Le guerre non sono qui perchè le dichiariamo al di fuori dei nostri confini nazionali,  essendo l’Europa una unica entità (non le dichiara a sé stessa).

Ed il cerchio è chiuso. Si tenga Draghi i suoi ragionamenti. Lui attinge a scuole ultra-liberiste – come quella di Milton Friedman –  incompatibili con la dottrina sociale della chiesa e quell’ambito è il suo credo. Un credo così profondo che non ha sensi di colpa.

Anzi la colpa è vostra. La colpa è nostra. “L’insalata era nell’orto marameo perché sei morto?”.

patrizioricci by @vietatoparlare

 

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Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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