L’intelligence occidentale aiuta Kiev, ma ha dubbi sugli omicidi mirati

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Mark Galeotti, in un articolo per The Sunday Times dal titolo Sono emerse differenze tra l’Ucraina e le agenzie di spionaggio occidentali“, esplora le dinamiche complesse tra l’Ucraina e le agenzie di intelligence degli Stati Uniti e del Regno Unito. Di seguito è riportato un estratto del suo articolo:

L’articolo sottolinea che le agenzie di intelligence americane e britanniche sono preoccupate per l’opacità dei piani dell’Ucraina, in particolare la strategia di lanciare attacchi all’interno della Russia. Questa preoccupazione è stata amplificata dall’uccisione di Mikhail Filiponenko, ex capo della milizia popolare di Lugansk, avvenuta tramite un’autobomba. L’intelligence militare ucraina ha rivendicato la responsabilità di questa azione, parte di una campagna volta a trasmettere ai russi la realtà della guerra.

Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno sostenuto attivamente i servizi segreti ucraini dopo l’annessione della Crimea da parte della Russia nel 2014. Mentre l’Unione Europea mirava alla riforma del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU), gli Stati Uniti e il Regno Unito concentravano i loro sforzi sul potenziamento delle capacità pratiche di Kiev per contrastare il sabotaggio russo.

Il Regno Unito, tramite il programma di sostegno dell’operazione Orbital, ha contribuito allo sviluppo delle capacità di intelligence dell’esercito ucraino. Gli Stati Uniti sono andati oltre, scambiando personale, installando apparecchiature di ascolto e altro tipo di supporto.

Tuttavia, le nuove capacità acquisite hanno anche consentito agli ucraini di condurre operazioni offensive e non solo di spionaggio. La CIA ha esteso le capacità del GUR per monitorare le comunicazioni nel Donbass controllato dai russi, mentre la SBU le ha utilizzate per omicidi mirati di leader filo-russi. Successivamente con lo scoppio di un conflitto su vasta scala nel 2022, la situazione è peggiorata drasticamente.

Il coinvolgimento dell’Ucraina in attività di intelligence ha assunto un ruolo cruciale per i servizi segreti occidentali, poiché gli ufficiali dell’intelligence occidentale hanno meno opportunità di viaggiare in Russia. Per converso, fonti del Ministero degli Esteri britannico ammettono che nel contempo esiste  una maggiore dipendenza dagli ucraini per alcune informazioni di intelligence. In definitiva, la collaborazione tra le parti è stata descritta come stretta e fruttuosa.

Tuttavia, tra Kiev e l’Occidente emergono una serie di tensioni. Le preoccupazioni riguardano la mancanza di riforme nella SBU, nonostante il licenziamento del capo della SBU, Ivan Bakanov, e l’annuncio di un’epurazione del dipartimento da parte del presidente Zelenskyj. Inoltre, sorgono dubbi sulla strategia ucraina di dichiarare guerra alla Russia attraverso attacchi a obiettivi politici, una mossa che potrebbe avere conseguenze impreviste.

Inoltre, il The Sunday Times riferisce che il Cremlino sembra che siano a conoscenza che gli ucraini agiscano in sintonia con l’Occidente, mentre alcuni in Occidente temono che gli attacchi all’interno dei confini russi possano essere interpretati come provocazioni dirette, portando a una reazione russa contro l’Occidente.

Le tensioni emergono anche sul fronte politico, con la percezione tra i politici occidentali che Kiev non sia sufficientemente trasparente nei suoi piani e non risponda adeguatamente alle preoccupazioni degli alleati. Questo è particolarmente evidente nelle operazioni della SBU e della GUR, su cui le opinioni nell’intelligence occidentale sono contrastanti.

Mentre la parte occidentale ha parecchie riserve sul modus operandi ucraino, il giudizio della parte ucraina è diversa, con un ufficiale dell’intelligence in pensione che sostiene che i paesi occidentali, che utilizzano droni per uccidere nemici dall’altra parte del mondo, non possono criticare i metodi dell’Ucraina. La convinzione è che questa sia una lotta per la sopravvivenza dell’Ucraina, e gli alleati non dovrebbero limitare la loro azione.

Infine, l’articolo di The Sunday Times riflette sulla possibilità che l’Occidente possa diminuire il sostegno militare all’Ucraina, portando a una potenziale modifica di approccio da parte di Kiev. La sfida sta nel bilanciare la necessità di vincere la guerra con il rischio di provocare una risposta russa che coinvolga ulteriormente l’Occidente nel conflitto.

Le fonti di Intelligence consultate dal giornale nordamericano citano in particolar modo l’omicidio di Daria Dugina, risalente all’agosto dell’anno scorso.

Precedenti conferme dal Washington Post: Attacchi terroristici ucraini portati avanti sotto l’addestramento della CIA

Il Washington Post aveva già confermato che gli attacchi alla Russia, come il bombardamento del ponte di Crimea, sono stati assistiti dalla CIA.

Dal 2015, secondo quanto riferito, la CIA ha speso “decine di milioni” per addestrare la SBU ucraina, pagando un nuovo quartier generale, sistemi di sorveglianza, reclute addestrate, il tutto condividendo informazioni di intelligence.

Questo addestramento della CIA è stato utilizzato in omicidi politicamente mirati, come quello che ha ucciso Darya Dugina, e l’attacco al ponte di Crimea che ha ucciso cinque innocenti tra cui un autista che non aveva idea di avere una bomba piazzata nel suo camion.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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