Il governo siriano ricorda la distruzione di Raqqa da parte degli USA

Il governo siriano attraverso l’agenzia di stampa Sana ricorda la distruzione di Raqqa compiuta dalla coalizione internazionale. Nel rapporto  “Devastating Toll on Civilians” Amnesty International scrisse  “più del 90% della città di Raqqa è stata rasa al suolo a causa del deliberato e barbarico bombardamento della città e delle città vicine da parte dell’alleanza, che …

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Il governo siriano critica il “Summit per la Democrazia” degli USA

Negli Usa ha avuto luogo il Summit per la Democrazia (svoltosi in video conferenza), organizzato dal presidente Usa Joe Biden, a cui hanno partecipato i rappresentanti di 110 Paesi. Il presidente degli Stati Uniti, durante il summit di due giorni (iniziato giovedì), ha detto: “La leadership americana deve affrontare le nuove sfide dell’autoritarismo, comprese le …

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Siria – I siriani seminano anche senza l’aiuto dell’occidente

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Le autorità siriane hanno deciso di ripristinare e riavviare la famosa fabbrica di trattori ad Aleppo. Gli ingegneri meccanici sono fiduciosi che sia possibile rilanciare la produzione quasi distrutta e raddoppiare la quantità di attrezzature agricole necessarie al paese. I trattori dello stabilimento Al-Frat di Aleppo furono prodotti a centinaia prima della guerra. Il mezzo …

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SIRIA – Articolo Avvenire: finora, è il governo siriano che ha rifiutato le trattative di pace

pizap.com13857207504961La deputata indipendente siriana Maria Saadeh è in Italia per incontrare il Papa e per far conoscere la situazione del suo paese. Il 28 dicembre è stata intervistata da Avvenire.

L’intervista è senz’altro un fatto positivo. Porre attenzione al dramma siriano tramite un quotidiano di levatura nazionale, vuol dire raggiungere molte persone: di questo sono contento. Mi sento responsabile della sofferenza del popolo siriano in quando sulla Siria non si è detta la verità e l’atteggiamento dei nostri governi precedenti sono stati molto ambigui. Perciò sono contento per un popolo stremato dalla guerra  e per la mia dignità di italiano che almeno sia detta la verità.

Purtroppo, nella circostanza di una guerra anche mediatica, specialmente finchè la verità non è diventata eclatante, la voce di Avvenire si è unita al coro dei manichei: nei momenti decisivi non ha sostenuto con chiarezza la preoccupazione della Chiesa di Siria che implorava di non dare sostegno ai gruppi armati, ma di lavorare per la riconciliazione nazionale. E a giudicare dall’intervista, tale posizione non è stata ancora superata.

La domanda è: in un paese alle prese con una guerra intestina, un giornale cristiano può ignorare il giudizio e le testimonianze dei cristiani in Siria e dei responsabili religiosi della Chiesa locale? Al posto di guardare con serietà a chi è l’uomo e di cosa ha bisogno, come la maggior parte dei media nazionali Avvenire ha scelto la strada più condivisa dal mondo: la protesta per l’inerzia di una comunità internazionale che non si decideva ad intervenire. Questo è puro travisamento della realtà:  la comunità internazionale non è stata affatto inattiva, ha continuamente buttato benzina sul fuoco.  La tesi adottata è stata spesso quella di padre Dall’Oglio:  una pretesa di cambiare la realtà e sopprimere le ingiustizie tramite le rivoluzioni.  E’ la convinzione che caduto ‘il dittatore’ e distruggendo lo stato il male finisca, come se il sangue sparso non avesse esiti ed il ‘potere’ si debba sempre necessariamente  identificare con l’assolutismo.

Le domande cruciali sono: in una situazione non chiara a cosa ci affidiamo? Alle nostre opinioni? Noi cattolici ci comportiamo come individualisti o abbiamo un criterio di giudizio unico? E da cosa parte questo giudizio? Il criterio, in una realtà confusa e complessa,  è affidarci al giudizio dei testimoni di Cristo. 

E prima di questo passo, più al fondo, la domanda che viene prima do ogni altra: da cosa partiamo e come concepiamo l’uomo e la sua esistenza? Oggi occorre un giudizio che ricucisca il male degli uomini non che lo espanda. Alla verità è una e vi si aderisce: è questo il paradigma dell’esistenza umana;  è l’unico sguardo che porta alla pace.

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«Se i ribelli avessero a cuore il popolo siriano, non permetterebbero ai terroristi di massacrarlo»

Tempi, 27 novembre 2013 intervista di Leone Grotti Maria Saadeh è architetto e deputata cristiana del Parlamento siriano eletta nel 2012 tra le fila di una lista indipendente e non all’interno del partito Baath del regime di Bashar Al Assad. Non ha mai risparmiato critiche al governo, affermando più volte che «fa acqua da tutte …

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