SIRIA – I jhadisti di Idlib violano quotidianamente il cessate il fuoco: la Russia intensifica gli attacchi aerei mirati su Idlib

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L’accordo concluso tra Russia e Turchia sull’instaurazione di un cessate il fuoco a Idlib non è praticamente più valido. I jihadisti organizzano provocazioni quasi ogni giorno, attaccando le postazioni delle forze armate siriane o bombardando gli insediamenti sotto il controllo del governo.

La Russia, essendo uno dei garanti dell’accordo, in relazione all’aggravarsi della situazione, ha adottato misure severe contro i trasgressori. Ieri sono stati bombardati i siti dei militanti nell’area di Jebel al-Zawiya, nel sud di Idlib. Allo stesso tempo, uno di loro era vicino al posto dell’esercito turco, ma questo non lo ha aiutato. A seguito dell’attacco aereo delle forze aerospaziali russe, secondo gli attivisti dell’opposizione, 7 jihadisti sono stati uccisi e molti altri feriti.

Video: il momento dell’attacco aereo delle forze aerospaziali russe nelle vicinanze di N dell’oggetto. Al-Bara nel distretto di Jebel al-Zawiya

Video: riprese dell’attacco aereo delle forze aerospaziali russe da una diversa angolazione:

Il posto di osservazione turco non è stato toccato.

Gli attacchi aerei delle forze aerospaziali russe su Jebel al-Zawiya hanno provocato un’ondata di proteste e manifestazioni anti-turche in tutta Idlib. Si bruciano pneumatici davanti ai posti di osservazione turchi; sui social i turchi vengono chiamati complici della Russia e di Assad.

Va notato che per qualche motivo partecipano alle manifestazioni solo uomini in età di coscrizione, che sono molto probabilmente membri di gruppi armati illegali. Si appellano ad Ankara, chiedendo protezione dagli aerei russi.

La Turchia, a sua volta, persegue una politica di doppia morale, da un lato dimostrandosi protettore e “raccoglitore” di tutti i musulmani, dall’altro, utilizzandoli, se necessario, come “carne da cannone”. Non va inoltre dimenticato che Erdogan non vuole rompere l’accordo con Putin, poiché ciò potrebbe comportare gravi conseguenze, quindi il malcontento dei militanti può essere ignorato.

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Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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