Perché era importante il ponte di Baltimora, ora distrutto?

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Come avete potuto notare, non appena si è venuti a conoscenza dell’incidente del ponte Francis Scott Key di Baltimora sul fiume Patapsco, che è crollato dopo che un mercantile portacontainer si è schiantato contro di esso, numerose fonti indipendenti si sono affrettate a proporre teorie su attacchi terroristici o esplosioni del ponte, etc. Si sono diffuse insistenti voci su un presunto hacking dei sistemi di navigazione della nave, che avrebbe indirizzato incontrollabilmente la nave verso un pilastro del ponte senza alcun controllo da parte dell’equipaggio.

Questa versione è ripresa da più fonti, come ad esempio THE SECURITY LEDGER che dice ” come “ Le navi portacontainer sono facili da hackerare, tracciare, mandare fuori rotta e persino affondare”..

Ad aggiungere ancora più mistero a questa affermazione è che un mese fa, il 21 febbraio : ” Il presidente Joe Biden ha emesso un ordine esecutivo mercoledì assegnare la responsabilità della sicurezza informatica nei porti e in altre strutture marittime alla Guardia costiera degli Stati Uniti, con l’obiettivo di garantire che i requisiti minimi di sicurezza siano messi in atto il più rapidamente possibile…. L’ordine consentirà inoltre alla Guardia costiera di condurre ispezioni sulla sicurezza informatica di strutture e navi, e persino limitare il movimento delle navi sospettate di rappresentare una minaccia informatica per i porti statunitensi ”. Ovviamente, è inutile dire che questa circostanza ha portato alcuni a dire che Stati Uniti sapevano che un attacco era imminente.

Personalmente, pur rimanendo aperto a tutte le ipotesi, ritengo che al momento non esistano prove sufficientemente solide per avallare determinate teorie. Di conseguenza, appare prudente attendere ulteriori sviluppi nelle indagini e ascoltare le valutazioni degli esperti riguardo alla situazione attuale. Allo stato attuale, le questioni relative alla casualità, alla responsabilità per negligenza o a possibili azioni intenzionali restano senza risposta definitiva.

Nel tentativo di approfondire la comprensione dell’accaduto e indirizzare l’indagine sotto ogni aspetto possibile, mi preme sottolineare l’importanza di una domanda che chiunque può comprendere e che si fonda su elementi concreti: “Quanto è cruciale il Ponte di Baltimora per le dinamiche commerciali della città?” Sorprendentemente, nessuno sembra aver ancora indagato a fondo su un aspetto che considero essenziale: l’importanza del Ponte di Baltimora.

Il Ponte Francis Scott Key svolge un ruolo fondamentale nel commercio, collegandosi direttamente al Porto di Baltimora, uno dei maggiori porti degli Stati Uniti. Questa infrastruttura è essenziale per lo scambio di traffico e merci, cruciale per la dinamica delle operazioni commerciali e logistiche. Il Porto di Baltimora è noto come il maggior porto automobilistico degli USA, fungendo da hub logistico chiave per importanti produttori europei di automobili come BMW AG, Volkswagen AG e Mercedes-Benz Group AG. Queste aziende dispongono di strutture all’interno e intorno al porto per gestire le spedizioni di veicoli. Ford Motor e General Motors Co. dipendono fortemente da questo porto per le loro operazioni di importazione ed esportazione.

Oltre all’industria automobilistica, il Porto di Baltimora è fondamentale per l’importazione di grandi macchinari agricoli e da costruzione, inclusi mietitrebbie, trattori, presse per il fieno ed escavatori, specialmente durante la stagione di semina nel Midwest. Febbraio è il mese di picco per queste importazioni, evidenziando l’importanza del porto per l’agricoltura statunitense.

Il porto gioca anche un ruolo significativo nel commercio di materiali da costruzione come legname e gesso, essenziali per l’industria edile. Inoltre, secondo Everstream Analytics, è un hub cruciale per l’importazione e l’esportazione di acciaio, alluminio e zucchero, con l’arrivo settimanale di 30-40 navi portacontainer. Una potenziale interruzione delle attività portuali, come la chiusura del ponte, potrebbe avere un impatto significativo non solo sul commercio di questi materiali ma anche sul trasporto di carbone, con Xcoal Energy & Resources LLC che stima un blocco fino a 2,5 milioni di tonnellate di carbone.

In sintesi, l’affondamento della nave ha scatenato il caos poiché il nono centro di lavorazione delle merci più grande degli USA, che movimenta 52 milioni di tonnellate di merci all’anno, è bloccato. Sia il Ponte di Baltimora che il suo porto sono indispensabili per l’economia locale e internazionale, agendo come arterie vitali per il commercio di una vasta gamma di prodotti, dall’automotive all’agricoltura, dai materiali da costruzione alle materie prime. La loro efficienza e operatività sono cruciali per sostenere le attività commerciali e logistiche di numerose industrie in tutto il mondo. I media americani riportano che la distruzione del ponte di Baltimora comporterà una crisi commerciale da 81 miliardi di dollari.

Quindi ciò che sappiamo è che la nave portacontainer battente bandiera di Singapore MV Dali , il cui proprietario registrato è Grace Ocean Pte Ltd gestita da Synergy Marine Group — la La MV Dali era a meno di 30 minuti dall’inizio del suo viaggio previsto di 27 giorni verso lo Sri Lankaera carica, con un dislocamento di ca. 95.000 tonnellate, ha avuto una perdita di potenza e l’equipaggio ha fatto in tempo ad avvisare la polizia che ha appena fatto in tempo a chiudere il traffico sul ponte. Le vittime sembra siano manutentori che lavorano esclusivamente di notte.

La pubblicazione Breitbart così riporta la dinamica dell’incidente:La MV Dali si avvicina da nord-est ma circa quattro minuti e 20 secondi prima dell’impatto tutte le luci a bordo della nave si spengono, chiaro indizio di una totale perdita di potenza a bordo…Un minuto e dieci secondi dopo questa indicazione visiva che non tutto va bene a bordo alcune luci si ripristinano, e continuano ad accendersi e spegnersi vari gradi fino alla collisione… Durante questi ultimi minuti, la MV Dali vira bruscamente – soprattutto per una nave delle sue dimensioni – a dritta, mettendola in rotta verso il supporto del ponte… Da tre minuti fino all’impatto fino all’urto un pennacchio molto grande di fumo denso e scuro sembra fuoriuscire dal camino della nave, indicando che il motore sta lavorando molto o che c’è un incendio a bordo… Nel caso in cui l’equipaggio sia consapevole del disastro imminente e tenti di prevenire la collisione, il volume di fumo significherebbe probabilmente il riavvio dei motori guasti o, se già in funzione dopo il guasto elettrico totale, i motori messi sotto un carico elevato per rallentare la nave ”.

Ora il principale canale d’ingresso nel porto di Baltimora è bloccato. Quello laterale può ospitare piccole imbarcazioni, come i rimorchiatori.

Per quanto tempo rimarrà chiuso? Il Porto di Baltimora resterà chiuso a tempo indeterminato, almeno per la durata delle operazioni di salvataggio, che potrebbero prolungarsi per giorni o settimane. “Non disponiamo di queste informazioni perché la nostra attenzione è rivolta esclusivamente al salvataggio di vite umane,” hanno dichiarato i funzionari del Maryland in merito alla durata della sospensione delle attività portuali.

Oltre agli aspetti già menzionati, emerge anche una complessa questione legata alle polizze assicurative e ai relativi risarcimenti, un tema che richiederà un’approfondita indagine. Come di consueto in simili circostanze, la prima ipotesi presa in considerazione è quella dell’accidentalità degli eventi. Tuttavia, non si può escludere a priori l’ipotesi di azioni deliberate, guidate da specifici interessi. In questo contesto, la domanda chiave da porsi è “Cui Prodest?” (“A chi giova?”), un interrogativo fondamentale per orientare le indagini. È tuttavia importante non sovrapporre questa ipotesi a quella dell’accidentalità senza prima aver esaurito ogni verifica sulla natura accidentale dell’evento.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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