Per una volta una cosa buona: la UE vuole eliminare gli allevamenti intensivi

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Presto nell’Unione europea potrebbe scattare il divieto di allevamento in gabbia. A impegnarsi su questo traguardo è la Commissione europea, che entro la fine del 2023 presenterà una proposta di legge adeguata che riguardi gli animali da allevamento, comprese le galline ovaiole, i vitelli, le anatre e le oche. Il progetto è sostenuto, tra gli altri, dal commissario per l’agricoltura Janusz Wojciechowski, già membro del parlamento del PiS e del PSL.

L’intenzione di eliminare gradualmente l’allevamento in gabbia è in risposta alla campagna chiamata End the Cage Age , sostenuta da oltre un milione di persone nell’UE.

“La Commissione ha presentato piani per una proposta legislativa per vietare l’uso di gabbie per diversi animali. Si tratta di animali già coperti dalla legislazione dell’UE, come galline ovaiole, scrofe e vitelli, oltre a conigli, quaglie, anatre e oche. La Commissione ha già chiesto all’EFSA (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) di completare le prove scientifiche esistenti al fine di definire le condizioni per vietare le gabbie», si legge nel sito web di RMF radio.

Certo, gli eurocrati assicurano che il cambiamento radicale sarà accompagnato da un cosiddetto periodo di transizione. Promettono il sostegno del programma della politica agricola comune e aiutano gli agricoltori a passare ad attività “più rispettose degli animali secondo i nuovi standard”. Tra l’altro, gli allevatori utilizzeranno vari fondi dell’UE, ai quali i governi dei singoli paesi avranno scarso accesso.

L’anno prossimo si terranno le consultazioni pubbliche sul progetto. Secondo il commissario per la salute Stella Kyrikides, la commissione vuole introdurre una nuova legge a partire dal 2027.

“Qualunque modifica venga apportata, dovrà prevedere periodi di transizione appropriati che diano agli agricoltori tempo sufficiente per adattarsi, ma anche incentivi”, è il commento su Twitter del commissario per l’agricoltura Janusz Wojciechowski.

Fonte: RMF24.pl

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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