SIRIA – Jihadisti ed esercito turco sfondano e riprendono Seraqib, l’aviazione russa risponde e colpisce un convoglio turco

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Come avevo purtroppo esattamente previsto il 26 febbraio, oggi le forze turche e jihadiste hanno effettuato un pesante attacco e sono entrate a Saraqib. I combattimenti sono ancora in corso.

L’attacco turco su Seraqib sembra abbia causato pesanti perdite all’esercito siriano  ed è plausibile che abbia coinvolto anche le forze russe. In risposta, l’aviazione russa ha dato inizio ad una serie di bombardamenti aerei mirati sui militanti e – per la prima volta – su una colonna dell’esercito turco. L’attacco aereo è avvenuto lungo la strada tra Al-Bara e Balyun, a circa 5 km a nord di Kafr Nabl, nel sud di Idlib. Ci sono notizie di forti perdite tra le forze turche, le prime stime parlano di oltre 60 morti tra i militari di Ankara. I feriti turchi sono stati evacuati via terra a Reyhanlı (località turca a 70km), giacchè le richieste di Ankara di far volare gli elicotteri per evacuare le vittime sono state respinte dal comando russo in Hmeymim*. Il direttore di Muraselon sostiene che l’attacco aereo russo diretto sulle forze turche sia avvenuto in risposta al tentativo diretto da un punto turco di abbattere un aereo russo (Al-Monitor afferma che più di 15 attacchi di MANPADS condotti direttamente dalle forze turche erano stati diretti contro aerei russi e siriani). Ma le circostanze possono essere concomitanti.

Middleast Institute segnala che è stato interessato da un bombardamento anche  posto di osservazione turco. In questo caso sembra che “un gruppo di militanti si fosse radunato attorno al P.O. turco ad ovest di Seraqib. Colpito anche un edificio a due piani usato come comando operativo dai turchi.

Sono state diffuse notizie non confermate del ritiro da Seraqib delle sole forze turche mentre le forze jihadiste sono rimaste a presidiarla.  I reporter dei media siriani sul campo hanno pubblicato sui loro canali twitter che ora (ore 21  italiane circa)  di un bombardamento molto violento con aerei e  artiglieria contro le forze che hanno occupato Saraqib, mentre viene segnalato l’arrivo di rinforzi siriani.

Intanto Erdogan ha organizzato una riunione d’emergenza. Come parte della lotta contro la diffusione di notizie sulla morte delle truppe turche, il fornitore nazionale Turk Telekom ha bloccato l’accesso al social network. Questa notizia è confermata da NetBlocks.org, che monitora gli arresti anomali di Internet in tutto il mondo.

Ciò che è certo è che la supremazia aerea porta non pochi ostacoli ai turchi. Prima che gli eventi precipitassero, oggi era arrivata dalla Turchia alla controparte russa la richiesta di poter autorizzare l’ingresso nel cielo siriano di suoi UAV armati. La Turchia dispone di 8 di questo tipo di velivoli, di cui uno è stato appena abbattuto dalla contraerea siriana.

E’ da segnalare che mentre per ora su Seraqib i turchi hanno ottenuto ciò che volevano per gli scopi di cui abbiamo parlato in precedenza,  a sud di Idlib le forze siriane hanno recuperato una vasta estensione di territorio, come potete vedere nella seguente cartina:

Però si parla di perdite turche ingenti e per questo c’è una situazione di escalation in cui le notizie si rincorrono ulteriormente.

Successivamente farò un aggiornamento sulla situazione.

@vietatoparlare

[su_panel shadow=”0px 7px 5px #eeeeee” radius=”11″]nota*: si apprende il volo degli elicotteri era stato rifiutato perché erano in corso i combattimenti, la situazione era probabilmente troppo pericolosa; successivamente, la Russia, in accordo con il comando siriano ha concesso che i turchi portassero via i morti e i feriti anche in elicottero[/su_panel]

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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