27.000 bambini figli di terroristi dell’ISIS sono detenuti in campi profughi in Siria

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 Khaled Iskef

L’ONU ha messo in guardia sulle pessime condizioni che un gran numero di bambini soffre nel campo di Al-Hol nelle campagne di Al-Hasakah.

Le persone all’interno del campo sperimentano dure condizioni di vita, la mancanza di servizi chiave e una scarsa situazione di sicurezza, che le forze democratiche siriane (SDF), che sono responsabili del campo, non riescono a migliorare.

Il direttore dell’ufficio antiterrorismo delle Nazioni Unite Vladimir Vornkov ha esortato i paesi del mondo a reinsediare le migliaia di bambini bloccati nel campo. Si tratta di circa 27.000 bambini. Vornkov ha sottolineato che le orribili condizioni di cui soffrono questi bambini sono tra le questioni più urgenti.

La maggior parte di questi bambini sono quelli di militanti dell’ISIS e persone legate all’ISIS. Sono ancora bloccati e lasciati al loro destino nel campo, dove affrontano il pericolo della militanza e della radicalizzazione, oltre al rischio di essere attaccati.

Voronkov ha sottolineato che migliaia di bambini bloccati nei campi nel nord-est della Siria provengono da 60 paesi, che devono assumersi la responsabilità del loro destino, chiedendo ogni sforzo per garantire il ritorno di questi bambini nei loro paesi di origine.

La Siria ha dimostrato la sua disponibilità a cooperare nel processo di rimpatrio dei bambini dai campi ai loro paesi di origine. Tuttavia, la maggior parte di questi paesi, in particolare gli stati occidentali, non ha risposto. A parte Russia e Kazakistan, nessun altro paese è intervenuto per proteggere questi bambini. Allo stesso tempo, alcune parti tengono deliberatamente questi bambini nei campi per usare il loro caso come una carta di pressione contro lo Stato siriano.

Fonte Southfront (https://southfront.org/27000-children-face-threat-of-extremism-in-sdf-run-al-hol-camp/)

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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