“la Siria ritrovi la via della pace. Dio converta i violenti. Basta traffico di armi”

Date:

papafrancesco2014giordania

Le parole di Papa Francesco durante l’incontro a Betania

Oggi il Santo Padre Francesco presso Betania oltre il Giordano, nell’area del sito del Battesimo di Gesù, dopo essere stato accolto dal Re di Giordania. Il Papa ha visitato il sito del Battesimo fino alla riva del fiume Giordano, raccogliendosi in preghiera.Successivamente, nella chiesa latina ancora in costruzione e la cui prima pietra venne benedetta da Papa Benedetto XVI durante la sua visita nel 2009, il Santo Padre ha incontrato circa 600 persone, tra rifugiati e giovani disabili.
Dopo la presentazione del Patriarca di Gerusalemme dei Latini, Sua Beatitudine Fouad Twal, e un momento di letture e testimonianze, Papa Francesco pronuncia il discorso che riportiamo di seguito:Discorso del Santo PadreStimate Autorità, Eccellenze,cari fratelli e sorelle,Nel mio pellegrinaggio ho voluto fortemente incontrare voi che, a causa di sanguinosi conflitti, avete dovuto lasciare le vostre case e la vostra Patria e avete trovato rifugio nella ospitale terra di Giordania; e al tempo stesso voi, cari giovani, che sperimentate il peso di qualche limite fisico.

Il luogo in cui ci troviamo ci ricorda il battesimo di Gesù. Venendo qui al Giordano a farsi battezzare da Giovanni, Egli mostra la sua umiltà e la condivisione della condizione umana: si abbassa fino a noi e con il suo amore ci restituisce la dignità e ci dona la salvezza.

Ci colpisce sempre questa umiltà di Gesù, il suo chinarsi sulle ferite umane per risanarle. E a nostra volta siamo profondamente toccati dai drammi e dalle ferite del nostro tempo, in modo speciale da quelle provocate dai conflitti ancora aperti in Medio Oriente.

Penso in primo luogo alla Siria, lacerata da una lotta fratricida che dura da ormai tre anni e ha già mietuto innumerevoli vittime, costringendo milioni di persone a farsi profughi ed esuli in altri Paesi. Tutti vogliamo la pace quello (…) è la radice del male, l’odio e l’avidità del denaro, nella fabbricazione e nella vendita delle armi.

Questo deve farci pensare, chi sta dietro che dà a tutti quelli che stanno in conflitto le armi per continuare il conflitto. Pensiamo e nel nostro cuore diciamo una parola per questa povera gente criminale, affinché si converta.Ringrazio le Autorità e il popolo giordano per la generosa accoglienza di un numero elevatissimo di profughi provenienti dalla Siria e dall’Iraq, ed estendo il mio grazie a tutti coloro che prestano la loro opera di assistenza e di solidarietà verso i rifugiati.

Penso anche all’opera di carità svolta da istituzioni della Chiesa come Caritas Giordania e altre che, assistendo i bisognosi senza distinzione di fede religiosa, appartenenza etnica o ideologica, manifestano lo splendore del volto caritatevole di Gesù misericordioso. Dio Onnipotente e Clemente benedica tutti voi e ogni vostro sforzo nell’alleviare le sofferenze causate dalla guerra!

Mi rivolgo alla comunità internazionale perché non lasci sola la Giordania nel far fronte all’emergenza umanitaria derivante dall’arrivo sul suo territorio di un numero così elevato di profughi, ma continui e incrementi la sua azione di sostegno e di aiuto. E rinnovo il mio più accorato appello per la pace in Siria.

Cessino le violenze e venga rispettato il diritto umanitario, garantendo la necessaria assistenza alla popolazione sofferente! Si abbandoni da parte di tutti la pretesa di lasciare alle armi la soluzione dei problemi e si ritorni alla via del negoziato. La soluzione, infatti, può venire unicamente dal dialogo e dalla moderazione, dalla compassione per chi soffre, dalla ricerca di una soluzione politica e dal senso di responsabilità verso i fratelli.

A voi giovani chiedo di unirvi alla mia preghiera per la pace. Potete farlo anche offrendo a Dio le vostre fatiche quotidiane, e così la vostra preghiera diventa particolarmente preziosa ed efficace. E vi incoraggio a collaborare, col vostro impegno e la vostra sensibilità, alla costruzione di una società rispettosa dei più deboli, dei malati, dei bambini, degli anziani. Pur nelle difficoltà della vita, siate segno di speranza. Voi siete nel cuore di Dio e delle mie preghiere, e vi ringrazio per la vostra calorosa e numerosa presenza.

Al termine di questo incontro, rinnovo l’auspicio che prevalgano la ragione e la moderazione e, con l’aiuto della comunità internazionale, la Siria ritrovi la via della pace. Dio converta i violenti, che Dio converta a quelli che hanno progetti di guerra, Dio converta i trafficanti di armi. E fortifichi i cuori e le menti degli agenti di pace e li ricompensi con ogni benedizione.

[fonte  Aleteia]

sources: Sala Stampa della Santa Sede

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

Share post:

Popular

More like this
Related

Carlson: Chi dovrebbe controllare le agenzie di Intelligence, ne è terrorizzato

Tucker Carlson: i membri del Congresso hanno paura delle...
00:01:08

Gli USA minacciano la CINA, che reagisce umiliando i funzionari occidentali

La Cina attende l'ultimatum di Blinken Il segretario di Stato...

Arrestato il viceministro della Difesa russo, un chiaro segnale politico

Il viceministro della Difesa russo, Timur Ivanov, è stato...
00:42:18

25 aprile: Antifascismo come brand, Paolo Borgognone e Davide Rossi

In occasione del 25 aprile, Festa della Liberazione, il video "25 Aprile: tutti antifascisti, tutti fedeli al sistema - Paolo Borgognone Davide Rossi" sul "Il Vaso di Pandora" offre uno sguardo realista sull'Unione Europea e sulla omogeneizzazione dei partiti in Italia che rappresentandola in maniera sorprendentemente divergente dalla sua usuale immagine antifascista. (...)