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Home Editoriale ULTIMI POST

USA – Se vince l’impeachment  di Trump, vince il partito (trasversale) della guerra

26 Settembre 2019
in ULTIMI POST
Reading Time: 3min read
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Il presidente Donald Trump cammina con il generale dell'esercito americano Michael Howard, comandante del Joint Force Headquarters, al Cimitero nazionale di Arlington, il 29 maggio 2017. Dietro di loro ci sono il segretario alla Difesa Jim Mattis e il generale degli Stati Uniti Marine Joseph Dunford, presidente della Joint Capi di stato maggiore (Flickr / CreativeCommons / DOD foto della US Air Force Tech. Sgt. Brigitte N. Brantley)

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Nancy Pelosi, il presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha chiesto di avviare l’ impeachment  perchè Trump in una conversazione telefonica con il presidente ucraino Zelensky ha chiesto di riaprire un caso scabroso sul figlio del senatore Biden, candidato per i democratici nelle prossime elezioni USA.

Non è difficile indovinare il motivo per cui i democratici abbiano preso una decisione cosi’ grave: il Partito Democratico è seriamente spaventato dalla prospettiva di trasferire prove di colpevolezza dall’Ucraina agli Stati Uniti sulla famiglia Biden e che quindi questi documenti inneschino   una serie di procedimenti penali contro persone con cui Biden ha lavorato. Tutto ciò può seppellire la carriera politica di Biden, screditare la leadership del Partito Democratico, gettare un’ombra su Barack Obama e infine permettere a Trump di vincere le elezioni.

Ma la  Casa Bianca ha già declassificato la conversazione telefonica di Trump con il presidente ucraino Zelensky, avvenuta il 25 luglio ( e non emergono elementi che configurino ‘abuso di potere’, uno dei motivi per cui negli USA, è previsto l’impeachment).

Riguardo ai contenuti della telefonata, quindi:

1. Trump ha espresso interesse per il fatto che, sotto Zelensky, riprendessero le inchieste contro il figlio di Biden (che fino al 2019 è stato membro del consiglio di amministrazione della società ucraina di gas privata Burisma Holdings), mentre Biden Sr. si vanta che il caso contro di lui è stato respinto.
2. Zelensky ha assicurato a Trump che farà in modo che il nuovo procuratore generale dell’Ucraina – che è un suo uomo – a settembre riapra le indagini  sulla base di onestà e giustizia.
3. Zelensky è anche pronto ad accettare da Trump consegni agli investigatori ucraini qualsiasi informazione che possa contribuire alle indagini contro il figlio di Biden.
4.Trump ha chiesto a Zelensky di scoprire cosa è successo nel caso di CrowdStrike, che ha indagato sull’hacking dei server dei Democratici durante le elezioni presidenziali del 2016. CrowdStrike attribuì l’hacking ai militari russi dal GRU Cyber ​​Military ma Trump possiederebbe altri indizi secondo i quali quei fatti siano stati compiuti da hacker addestrati dall’Ucraina.

nota: CrowdStrike è la società di sicurezza informatica che il Comitato Nazionale Democratico (DNC) ha usato per indagare sugli hack contro di essa nel 2016 che rivelato le mail della Clinton con contenuti scioccanti. La società aveva  concluso che la Russia era responsabile, una scoperta successivamente sostenuta dalle comunità di intelligence USA e speciali il consigliere Robert Mueller. Ma a quanto pare Trump crede ancora che le sue agenzie di intelligence abbiano sbagliato perché CrowdStrike – che ha collaborato con l’FBI – non avrebbe consegnato un server fisico all’FBI e quindi era coinvolto in un insabbiamento che avrebbe portato alle indagini sulla Russia.

In definitiva, come previsto, Trump quasi immediatamente dopo la vittoria di Zelensky, ha fatto una richiesta informale a Kiev per riprendere le indagini contro Biden e chiarire la vicenda CrowdStrike.

Ciò che sta succedendo riguardo la richiesta di avviare la procedura di impeachment  a carico di Trump per quella conversazione è molto chiaro: il partito democratico vuol evitare che ciò che ha richiesto Trump avvenga ribaltando le accuse di corruzione del figlio di Biden con l’accusa che Trump abbia ecceduto nei suoi poteri ufficiali.

Cose sempre siamo alle solite, non importa il reato che emerge ma che la procedura per arrivare a quell’esito non sia formalmente corretta.

Ci sono già sei indagini su Trump con la stessa preoccupazione politica  e con il preciso e malcelato intento di defenestrare Trump e di diminuire la sua autorità. E’ per questo che probabilmente il presidente USA è stato costretto a prendere nella sua squadra ristretta elementi come Bolton che recentemente, ha licenziato.

Interessante è che anche i democratici con l’ex presidente Poroshenko hanno tentato di influenzare l’amministrazione ucraina per motivi di politica interna agli Stati Uniti, in modo che nuocesse a Trump: è così strano ed intollerabile allora che Trump ripaghi con la stessa moneta?

Di seguito, la stampa originale della conversazione Trump/ Zelensky in inglese:

 

Il rumore nuocerà comunque alla campagna presidenziale di Trump

Cosa succederà ora? La richiesta passerà perché i democratici hanno la maggioranza alla camera. Ma con ogni probabilità si arenerà in senato dove per l’impeachment c’è bisogno dei 2/3 dei senatori e i repubblicani godono di una leggera maggioranza.

Secondo gli standard esistenti, la presidenza del Senato può semplicemente rifiutare di prendere in considerazione la questione dell’impeachment o votare per respingerla senza considerare la richiesta che è arrivata dalla Camera dei Rappresentanti.

Quindi niente impechement ma i democratici lo sanno: è certo però che questa vicenda renderà più debole Trump e nuovamente esposto alle richieste dei falchi repubblicani. In fondo vince  il partito (trasversale) della guerra.

Tags: impeachmentTrumoUcrainaZelensky
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Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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