Siria – Testimonianza di padre Hanna da Idlib – Che l’iniquità cessi è direttamente nostra responsabilità

Ascoltate attentamente il francescano padre Hanna che racconta come si vive sotto il controllo delle milizie jihadiste: “Qui va sempre peggio!”

padre  Hanna Jallouf si trova con la sua parrocchia di Knayeh ( a pochi chilometri dal confine con la Turchia), nel territorio soggetto al dominio di al Qaeda che l’occidente ha supportato e tuttora supporta.

In chiesa – i jihadisti ‘per la libertà’ tanto cari all’occidente ed alla Turchia – gli hanno fatto coprire le statue della Madonna e dei Santi. Ed ha dovuto asportare tutte le croci. Gli è stato vietato di fare catechismo ai fedeli. Inoltre continui sono le vessazioni l’esproprio di beni ed attività gestite da cristiani. Si arriva fino al rapimento ed al riscatto, come pratica ricorrente.

Il dominio dei jihadisti è una sciagura, un’ingiustizia lontana dai propositi con cui anche attualmente l’occidente ha supportato gli estremisti in funzione anti-Assad.

Ora alle limitazioni ed alle vessazioni sempre più pressanti dei jihadisti radicali, si aggiungono gli effetti delle sanzioni, che incidono anche in quei territori (anche se non sono comminate direttamente nel regno di al Qaeda).

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Che l’iniquità cessi è direttamente nostra responsabilità: perché l’indice della nostra Europa è puntato verso il governo tollerante di Assad e non contro quello che ormai è un califfato a tutti gli effetti.

La cronache siriane ci raccontano dell’oblio in cui abbiamo relegato un intero popolo tra rovesciamento dei fatti e pratiche oppressive e aggressive che anche il nostro paese ha procurato ai siriani.

Ma noi che possiamo fare? Innanzitutto, tutto ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita non lo chiediamo, e tutto quello che possiamo fare affinchè la verità venga a galla, non lo facciamo.

E questo è nostra precisa responsabilità.

[su_spacer]Alla fine giudichiamo come tutti e scegliamo come se tutto ciò che pur conosciamo, non ci implicasse minimamente.

Continuiamo a pregare per i cristiani e per gli innocenti che soffrono in Medioriente ed i sequestrati, con padre Hanna.

La preghiera sia memoria di tutto questo e lampada nel giudicare il presente impregnato di queste responsabilità che non sono lontane e non provengono dal nulla ma sono generate dal nostro peccato e dalla nostra quotidianità.

L’assenza di un popolo che non cammina più, inevitabilmente viene riempita dal potere.

E’ ora che il quotidiano torni eroico e che l’io di ognuno venga ricostituito, solo così sarà possibile un cambiamento in Siria.

Quando per Grazia questo accadrà, il cambiamento avverrà ovunque e dovunque.

patrizioricci by @vietatoparlare

 

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