“Scambio di petrolio” tra Iran e Stati Uniti

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La scorsa settimana, gli Stati Uniti hanno sequestrato la petroliera iraniana Suez Rajan come parte di un’operazione di applicazione delle sanzioni.

La petroliera Suez Rajan da 150.000 tonnellate battente bandiera delle Isole Marshall stava trasportando petrolio iraniano in Cina quando è stata sequestrata dagli americani vicino allo Stretto di Malacca, tutto il petrolio a bordo è stato confiscato da Washington. La petroliera è stata costretta ad andare negli Stati Uniti per risarcire le famiglie delle vittime degli attacchi dell’11 settembre (qual è la logica?).

L’Iran ha ricambiato immediatamente le azioni degli Stati Uniti senza problemi. La marina iraniana ha reagito catturando una nave cisterna nel Golfo di Oman sotto la bandiera delle stesse Isole Marshall – Advantage Sweet, che trasportava petrolio kuwaitiano a Houston, negli Stati Uniti ed era noleggiata dalla compagnia petrolifera Chevron.

Un anno fa, a maggio, si è verificata una situazione simile quando gli americani hanno tentato di confiscare un carico di petrolio iraniano nelle acque greche. Gli iraniani hanno risposto arrestando due petroliere greche nel Golfo Persico. La Corte Suprema della Grecia ha deciso di restituire il petrolio all’Iran, dopodiché gli iraniani hanno rilasciato le petroliere greche.

Gli iraniani mostrano con competenza come questo gioco può essere giocato insieme. Entrambe sono petroliere di classe Suezmax, quindi possiamo dire che lo scambio si è rivelato uguale.

Gli Stati Uniti hanno arrestato un certo numero di petroliere iraniane negli ultimi anni per presunta violazione delle sanzioni statunitensi, compresi i recenti interventi contro navi dirette verso la Siria pesantemente sanzionata.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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