Sabotatori ucraini attaccano la centrale nucleare di Zaporozhye, Zelensky incolpa i russi

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Sabotatori ucraini attaccano la centrale nucleare di Zaporozhye, la maggiore d’Europa con 6 reattori. La UE incolpa i russi

Premesso che la centrale è in mano russa dal 28 febbraio e che il personale militare aveva lasciato la centrale prima dell’arrivo dei russi e i tecnici continuano a lavorare normalmente al suo interno, si apprende che nella centrale ieri notte si è sviluppato un incendio ed erano in atto combattimenti. –

Il ministero della difesa russo nella sua versione dei fatti, ha spiegato che alle ore 2 del 4 marzo nel territorio adiacente alla centrale nucleare di Zaporizhzhya (in cui solo una unità è attualmente in funzione), forze di sabotaggio ucraine hanno tentato di mettere in atto una mostruosa provocazione. In particolare, un gruppo di sabotatori sono entrati furtivamente nel centro di addestramento ed hanno sparato sulle guardie russe di sorveglianza, quindi ne è nato un conflitto a fuoco.

Successivamente, vedendo la reazione della guarnigione russa e sentendosi sopraffatti, gli incursori ucraini hanno dato fuoco al complesso da dove sparavano (edificio adibito a centro di addestramento) che è attiguo alla centrale. Infine, il gruppo di sabotaggio lasciando l’edificio, ha appiccato il fuoco. L’incendio è stato spento alle 06.20 dai vigili del fuoco.

Ovviamente, la parte ucraina afferma che l’incendio si è sviluppato “a seguito dei bombardamenti da parte di equipaggiamenti pesanti dell’esercito russo” ma questa versione ai fini delle responsabilità non è granché diversa da quella russa, dato che era noto che un attacco avrebbe messo in serio pericolo la centrale. Anche se un colpo dei russi avesse causato l’incendio, ciò non solleva dalle responsabilità che è tutta della squadra di sabotaggio ucraina.

Zelensky ha rilasciato una dichiarazione in relazione al bombardamento della centrale nucleare di Zaporozhye: “Ci sono 15 unità nucleari sul territorio dell’Ucraina. Se tutti esplodono, questa è l’evacuazione di tutta l’Europa, la fine di tutto, la fine dell’Europa”. In questo caso, sorge una domanda legittima: perché mai dovrebbero esplodere? Non sarebbe più consono, dato il pericolo, consegnare direttamente le centrali?

Il caso della centrale di Chernobyl

È interessante sapere che nella centrale di Chernobyl, anche se in conflitto, i militari di entrambi i paesi hanno concordato di svolgere ed assicurare come compito prioritario la sicurezza della centrale. Infatti, dall’arrivo delle forze russe la vigilanza è svolta congiuntamente da esercito russo e dalla guarnigione ucraina che era già a protezione dell’impianto.

Questo dimostra un diverso approccio è possibile ed è quello più corretto.

La Russia sta proteggendo le centrali

Ora, è vero che in tempo di guerra bisogna prendere le informazioni che arrivano dal fronte con la dovuta prudenza. Tuttavia ciò non deve far rinunciare all’essere razionali. I russi che proteggono le centrali non hanno alcun interesse a mettere in pericolo loro stessi e la popolazione. A maggior ragione, questo principio vale in una zona totalmente controllata da forze amiche. Dire il contrario non ha nessuna spiegazione logica. Per contro, è plausibile che il governo di Kiev possa fare qualsiasi cosa per screditare ulteriormente la parte russa e compattare ulteriormente la comunità internazionale occidentale contro Mosca. Del resto, dopo aver visto armare i civili cosa non aspettarsi?

Visto ciò che è successi, non è astrazione immaginare altre azioni false flag per far ricadere poi la responsabilità su Mosca.

Seppure è necessario una buona dose di cinismo, c’è chi può immaginare che una fuga di radiazioni in zona occupata dalle forze russe possa essere utile alla causa.

Direi che la notizia si esaurirebbe qui. Dovrebbe essere così, ma invece le reazioni occidentali sono riuscite a fare una iperbole e dire che la colpa di quanto avvenuto, è dei russi.

La centrale è ora al sicuro ma c’è questa dichiarazione:

Sembrerebbe che questo sia un pretesto per ottenere altro. Infatti, cosa c’entra la richiesta di una no fly zone con un gruppo di sabotatori ucraini?

Si segnalano anche altre reazioni, specialmente da parte della Gran Bretagna che sembra voler incolpare la Russia, anche se in realtà non c’è dove appigliarsi.

Oggi il primo ministro ha parlato con il presidente dell’Ucraina Zelensky della grave situazione nella centrale nucleare di Zaporizhzhya. Entrambi i leader hanno convenuto che la Russia dovrebbe fermare immediatamente l’attacco alla centrale elettrica e garantire l’accesso senza ostacoli ai servizi di emergenza“, si legge nel comunicato stampa.

Interviene AIEA: la centrale funziona normalmente. La stazione è ora sotto il controllo dell’esercito russo.

Sulle condizioni della centrale, rassicura Rafael Mariano Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA). Egli ha affermato che i sistemi di sicurezza della centrale nucleare di Zaporozhye non sono stati interessati. La stazione è ora sotto il controllo dell’esercito russo. Lo ha annunciato RBC-Ucraina in riferimento alla conferenza stampa del Direttore Generale dell’AIEA.

Il Direttore Generale dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA), ha parlato con il Primo Ministro dell’Ucraina, Denis Smigal. Ha nuovamente chiesto la fine dell’uso della forza e ha avvertito di un grave pericolo in caso di guasto dei reattori nucleari.

Ovviamente, gli attacchi vicino a centrali nucleari sono da criminali, attaccare una centrale con armi da fuoco è un crimine contro l’umanità. Se un reattore fosse danneggiato potrebbe innescare una reazione a catena con esiti tremendi, come è accaduto molti anni fa a Chernobyl.

Vp News

***

nota: alla centrale nucleare di Zaporozhye è in funzione solo la quarta unità di potenza. Su sei. Tutte le unità di potenza sono dello stesso tipo: il reattore VVER-1000 prodotto da Izhora Plants, la turbina K-1000-60 / 1500-2 Turboatom e il generatore TVV-1000-4 dell’associazione Elektrosila.

L’unità di potenza della centrale nucleare è una struttura super protetta, progettata per i colpi diretti delle bombe. E progettato in modo che al minimo pericolo, il reattore si spenga automaticamente (può anche essere spento manualmente). Secondo Wikipedia ci vogliono 6 ore per lo spegnimento, di emergenza pochi secondi, ma è pericoloso.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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