Sabotaggi ai gasdotti – Scordatevi di sentire qualcuno che dica: “Sono stato io!”

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Perché tanta reticenza da parte dei mezzi di informazione, nonostante nella loro narrativa siano presenti pesanti contraddizioni? Basterà una commissione di inchiesta, affinché la vicenda dell’esplosione dei gasdotti sia chiarità nelle sue responsabilità?

In realtà, tutto ciò che sta accadendo segue una sua precisa logica: la vicenda dei sabotaggi al North Stream 1 e 2 fa parte della guerra ‘ibrida‘ tra Nato che sostiene l’Ucraina contro Russia.

Il termine guerra ibrida è un’espressione abbastanza usata dai propagandisti di entrambe le parti, ma poche persone hanno approfondito cosa significhi nella realtà. Innanzitutto, la guerra ibrida è un tipo di guerra in cui una o entrambe le parti del conflitto non ricorrono all’uso diretto della propria forza militare, ma utilizzano una combinazione di operazioni segrete, sabotaggio, guerra dell’informazione e guerra nel cyberspazio.

Ora, con la disabilitazione dei gasdotti è accaduto qualcosa di estremamente spregiudicato, perché tocca le infrastrutture civili, precisamente della Gazprom russa e gli interessi della Germania che è lo stato che soffre di più per il sabotaggio. Quindi è proprio in questa circostanza che gli Stati Uniti, ovvero la parte che più si se ne avvantaggia, ha messo in campo insieme agli alleati, la cosiddetta “negazione plausibile“.

La negazione plausibile è un comportamento in cui la persona che ha eseguito l’azione o ha dato l’ordine conserva la capacità di negare ulteriormente il suo coinvolgimento senza correre il rischio di essere colta in una menzogna. In politica, un’operazione segreta si differenzia dalle azioni aperte dello Stato proprio per la possibilità di una sua plausibile smentita. Ma può accadere che la stessa leadership dello stato o dell’esercito potrebbe non essere ufficialmente a conoscenza della scelta dei metodi per raggiungere il compito assegnato da coloro che sono più in basso nella scala della linea di comando.

Per quando possa sembrare impossibile, questo non è molto lontano dai fatti attuali. Un elemento importante della guerra ibrida è la capacità della parte attaccante di negare in modo plausibile il suo coinvolgimento nel conflitto. In definitiva, la negazione plausibile è il potenziale per una persona o un gruppo di persone che ha ordinato l’inizio di qualsiasi azione, di negare successivamente il proprio coinvolgimento senza rischiare la propria reputazione.

Le azioni dei paesi della NATO nel conflitto in Ucraina si adattano al 100% al paradigma della guerra ibrida, il che non sorprende, perché sono gli Stati Uniti a essere il capostipite in questo settore dalla guerra in Afghanistan.

In definitiva, tutta la guerra russo-ucraina si svolge in modo che la NATO benché sia coinvolta in maniera elevata, lo neghi. Perciò il momento di plausibile negazione in questo conflitto militare è assolutamente ovvio (i funzionari della NATO hanno ripetutamente dichiarato pubblicamente la loro riluttanza ad affrontare direttamente la Russia). Parallelamente, allora possiamo stare certi che a proposito dei sabotaggi, nessuna prova russa servirà a scardinare la negazione plausibile.

Tuttavia, la verità è sotto gli occhi di tutti.

tweet dell'ex ministro degli esteri polacco
tweet dell’ex ministro degli esteri polacco

È curioso che anche i soggetti interessati, lo dicano…

Per gli USA è una fortuna che i gasdotti siano stati distrutti

Dopo che è emersa l’informazione che i gasdotti SP-1 e SP-2 erano stati sabotati subendo danni senza precedenti, sarebbe stato del tutto semplice scoprire chi ha vinto e chi ha perso dall’esplosione del Nord Stream, cioè chi beneficia di ciò che era accaduto e chi è stato danneggiato.

Veramente, il segretario di stato Blinken lo ha detto in maniera abbastanza esplicita (vedi video sopra). Ha definito le esplosioni dei gasdotti russi una “eccezionale opportunità strategica” per terminare la dipendenza energetica dalla Russia ed evitare che l’energia sia usata come arma dai russi. Ovviamente, se non ne puoi portare più non puoi più usarla come arma.

È così che imprenditori e funzionari americani che in precedenza avevano investito in impianti di produzione di GNL sulla costa orientale degli Stati Uniti celebrano la vittoria e aprono lo champagne. I progetti americani di GNL hanno iniziato a generare profitti stabili, poiché è molto più economico trasportare gas ridotto in Europa che in Asia.

Ora la pioggia di “denaro” rischia di trasformarsi in “oro” per gli americani. E questo senza contare vantaggi politici e di altro tipo, perché ora l’Europa dipende dagli Stati Uniti per l’energia. Di conseguenza, l’industria europea è diventata meno competitiva sul costoso GNL americano, avendo perso materie prime a basso costo per gli oleodotti russi. Nessuno, inoltre, è imbarazzato dal fatto che negli ultimi sei mesi il personale militare statunitense sia diventato “accidentalmente” ospite frequente nell’isola danese di Bornholm, vicino alla quale passano i citati gasdotti. L’UE era un serio concorrente degli Stati Uniti, ma ora è passato, proprio come l’indipendenza europea dalla Russia è il successo di Washington.

Ma poca importa. Come dicevo, basta negare ed approfittare della accondiscendenza di tutti. I media, l’amministrazione statunitense e tutti i governi europei, hanno già stabilito che la responsabilità è della Russia , anche se ciò confligge con la classica domanda di giornalismo “Cui Prodest ?”.

In fondo, quando si crede che di verità esiste solo la propria, si può pensare qualsiasi cosa e renderla vera.

VPNews

***

nota a margine

Pres. Biden: “Se la Russia invade… allora non ci sarà più il Nord Stream 2. Metteremo fine a tutto questo.” Reporter: “Ma come lo farai esattamente se… il progetto è sotto il controllo tedesco?” Biden: “Te lo prometto, possiamo farlo” http://abcn.ws/3B5SScx  –  Fonte 

 

 

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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