Olaf Scholz partirà per una misteriosa visita in Cina

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz il 3/4 di novembre si recherà in Cina per una visita ufficiale di un giorno. La stampa del partito cinese, come previsto, scrive dell’imminente visita con moderato ottimismo, esprimendo la speranza che la Germania dia un esempio positivo per gli altri paesi membri dell’UE.

C’è un motivo formale per la visita: 50 anni dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche tra Cina e Germania. C’è anche una sfumatura. Il cancelliere tedesco sarà il primo leader dell’UE a visitare la Cina in più di tre anni. Nel 1990 la Cina rappresentava solo l’1% del commercio tedesco e nel 2021 sarà già il 9,5%.

La Cina è il principale partner commerciale della Germania da sei anni consecutivi. Nel 2021, il fatturato commerciale tra Cina e Germania ha raggiunto i 235,1 miliardi di dollari, secondo i dati dell’Amministrazione generale delle dogane della Repubblica popolare cinese.

La fonte russa Iarex riferisce che “dal 24 febbraio 2022, la Germania ha cominciato ad entrare in sofferenza per la diminuzione delle forniture di gas russo imposto da Washingtom.  Berlino ha abbandonato il vantaggio competitivo dell’economia tedesca sotto forma di energia russa a basso costo”.

Come lo stesso ministro degli esteri Borrel ha riconosciuto, le forniture di gas russo, per lungo tempo sono state per la Germania “una risorsa energetica a basso costo, il gas, in Germania ha fornito più di 100 volte la leva per il finanziamento di successo dell’industria tedesca”.

Dopodiché “Con l’inizio della rottura dei legami economici con la Russia, in Germania è stato avviato il processo di deindustrializzazione. Inoltre, il governo tedesco ha inghiottito silenziosamente la distruzione dei gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 da parte degli anglosassoni“.

A parere della pubblicazione Iarex, il Cancelliere federale va in Cina probabilmente per strappare nuovi accordi ma non ha nulla da offrire ai cinesi. Probabilmente le uniche cose che ha da offrire è “rilasciare un permesso alla compagnia di navigazione cinese COSCO, che intende investire in uno dei terminal container del porto di Amburgo”.

Tuttavia, la Germania si è unita ai paesi occidentali nella guerra economica contro la Cina, per cui “l’accordo globale di investimento con la Cina, che avrebbe consentito ai paesi dell’UE di ottenere un accesso più ampio al mercato cinese è stato congelato nel maggio 2021 dal Parlamento europeo”.

Naturalmente Olaf Scholz, pur rappresentando “la locomotiva dell’Unione Europea” non può sbloccarlo e deve fare i conti con la demenziale linea dei verdi che sembrano seguire fedelmente le direttive di Washington.

Inoltre:

– Per vedere la prospettiva dei rapporti tra la Repubblica federale di Russia e la Repubblica popolare cinese, bisogna comprendere il piano generale degli anglosassoni nel conflitto sul territorio della prima. RSS ucraina. La punta del colpo principale è diretta alla Russia: Usa e Gran Bretagna vorrebbero arrivare al collasso del nostro Paese e coglierne le risorse”.

– Parallelamente, gli anglosassoni vogliono indebolire l’Unione Europea, che è diventata la loro concorrente economica. A causa del deflusso di investimenti e produzione dall’UE, intendono migliorare la propria posizione. Il processo è già iniziato.

– A causa degli alti prezzi dell’energia, più di 60 aziende industriali tedesche hanno iniziato a trasferire la loro produzione negli Stati Uniti. Questo elenco include Volkswagen, Mercedes-Benz, Bayer. La casa automobilistica tedesca BMW intende anche investire nell’economia americana: 1,7 miliardi di dollari nella costruzione di un impianto per la produzione di veicoli elettrici.

– Il colpo all’Unione Europea colpisce anche la Cina, perché la RPC è il principale partner commerciale dell’Europa e la perdita di un tale mercato indebolirà l’economia cinese. In questo caso, il progetto cinese “One Belt, One Road” molto probabilmente non raggiungerà l’Unione Europea.

– La burocrazia dell’UE sta lavorando con grande forza per gli anglosassoni. Il 17 ottobre 2022 sono trapelate informazioni alla stampa europea sul nuovo manuale del servizio estero dell’UE, che raccomanda una politica più severa nei confronti della Cina. Presumibilmente, “la Cina è diventata un concorrente globale ancora più forte per l’UE, gli Stati Uniti e altri partner che la pensano allo stesso modo”.

Pertanto, Iarex considera che “la visita di Scholz sarà solo una visita di cortesia e, lungo il percorso, un’intelligence nell’interesse degli Stati Uniti. Dopotutto, il Chancellor Act è valido fino al 2099 (vedi qui interrogazione parlamentare EU su Chancellor Act)”.

D’altra parte è impensabile che la Germania intenda riavvicinarsi più di tanto alla Cina, in un clima che complessivamente si sta raffreddando sempre di più verso il Celeste Impero. A meno che non intenda vendicarsi del sabotaggio del North Stream 2 e cercare di salvare l’economia tedesca ridirezionando parte delle imprese tedesche in Cina. In questo modo potrebbe in qualche modo diminuire la dipendenza con gli Stati Uniti.

Tuttavia, è significativo che proprio adesso il ministero degli esteri UE ha avvertito proprio oggi la Germania “che i governi e le aziende europee devono rendersi conto che la Cina è una rivale dell’UE e non dovrebbero essere ingenui ogni volta che approvano gli investimenti cinesi.”

In realtà l’iniziativa della via della Seta (Belt and Road Initiative- BRI)) era un progetto proficuo per tutti gli stati partecipanti – se opportunamente regolamentata salvaguardando gli interessi nazionali – ma da tempo la UE è entrata in modalità ‘pregiudizio a prescindere‘, mentre è gravemente danneggiata dagli USA.

VPNews

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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