Nuove accuse USA alla Siria di preparare un attacco chimico ma l’Onu si complimenta per gli sforzi

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Il Segretario di Stato degli Stati Uniti Pompeo ha accusato le autorità della Repubblica Araba Siriana di aver usato il cloro in un attacco nella provincia di Idlib, nel nord-ovest della Siria, lo scorso 19 maggio. Pompeo ha anche affermato che l’attacco «ha ucciso più di mille siriani innocenti e ha provocato centinaia di migliaia di sfollati». Ha parlato in conferenza stampa a New York, dove è in corso l’assemblea generale dell’ONU.

C’è da precisare che prima dell’intervento di Pompeo nessuno, neanche le forze antigovernative avevano mai segnalato l’incidente chimico se non il gruppo Tharir al Sham (HTS). Questi ultimi lo avevano  annunciato attraverso la rete di notizie controllata “Iba’a”. Ma secondo gli stessi jihadisti, nessuno è stato ferito quel giorno. Solo in seguito l’ Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), con sede a Londra, ha riferito che quattro terroristi del Partito islamico del Turkestan accusavano sintomi di avvelenamento a causa di un attacco chimico dopo che l’esercito siriano ha attaccato una caverna in cui si nascondevano. Dei 4 tre di loro si sono ripresi diverse ore dopo in un ospedale vicino, e il quarto era in condizioni critiche, perché anche prima del bombardamento soffriva di asma (fonte Free News).

Secondo il gruppo di monitoraggio, i militanti hanno iniziato a soffocare quando i militari siriani hanno attaccato la caverna in cui si nascondevano . Tre di loro si sono ripresi diverse ore dopo in un ospedale vicino, e il quarto era in condizioni critiche, perché anche prima del bombardamento soffriva di asma.

Per supportare le indagini dell’OPCW su questo episodio, Washington ha stanziato – una cifra spropositata –  4,5 milioni di dollari. Il segretario di Stato americano ha anche manifestato il sospetto che la Siria potrebbe preparare  un altro attacco di armi chimiche per contrastare i progressi in corso di un accordo politico con le opposizioni.

In proposito, Pompeo ha avvisato che gli Stati Uniti saranno pronti ad attaccare la Siria come hanno già fatto nel 2017 in risposta ad un controverso e mai chiarito episodio di attacco chimico che sarebbe avvenuto il 4 aprile 2017.

Questa nuova accusa avviene quando il Segretario Generale dell’Onu si è appena complimentato con il governo siriano per agevolare la riconciliazione nazionale e i lavori preparatori per una nuova costituzione. Inoltre, è in corso la preparazione di un nuovo attacco dell’esercito siriano nella zona di Latakia e nella pianura di al Gaab in prov. di Idlib, dove il gruppo Tharir al Sham ha instaurato un califfato islamico in maniera del tutto illegale sul piano del diritto internazionale.

I media in Italia hanno ripreso le nuove minacce statunitensi in toto, come al solito senza formulare alcun giudizio critico o fornire un approfondimento, nonostante in altre precedenti occasioni (ad es. Libia ed Iraq) gli Stati Uniti non si siano fatti scrupoli a costruire prove false circa l’uso di armi di distruzione di massa e eccidi di civili.

Pompeo ha anche usato parole molto dure contro la Russia e l’Iran, accusandole di ‘alimentare il conflitto in Siria’. Gli Stati Uniti avevano da poco introdotte altre sanzioni contro l’Iran e la Russia. Quest’ultima per fornire benzina avio per gli aerei militari siriani.

Aggiungerei che le accuse statunitensi sono non plausibili anche per un altro fatto: Ankara è la principale alleata di una delle fazioni estremiste che detengono la provincia di Idlib. Si tratta di formazioni militari irregolari filo-turche. Ora la Turchia ha posti di osservazione su tutto il territorio di Idlib e osservatori un po’ dovunque, ma la Turchia non ha segnalato alcun attacco chimico.

C’era da aspettarsi nuove minacce da parte degli Stati Uniti dopo le difficoltà di Trump per le accuse di impeachement. Come spesso accade negli Stati Uniti esasperando le tensioni internazionali, si ricompatterà il partito Repubblicano che quindi sarà più propenso a far quadrato intorno al presidente.

Avevo già accennato in precedenza, solo qualche giorno fa, che c’era da aspettarsi qualcosa del genere.

patrizio ricci by @vietatoparlare

(articolo aggiornato alle ore 21.19)

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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