L’Europa vuole la guerra: i cittadini indotti a credere in un imminente attacco russo

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Una allarmante analisi del Consiglio di Sicurezza (SC) russo ed in particolare, alcune dichiarazioni del portavoce principale del Cremlino, Dmitry Peskov, sembrano preparare la popolazione russa all’eventualità di una Terza Guerra Mondiale.

Peskov ha affermato: “La fiducia dei russi nel presidente Vladimir Putin rimane costantemente elevata, segno che apprezzano i risultati del suo operato… Nonostante le sfide poste da pandemie, crisi economiche e varie sanzioni, Putin riesce spesso a garantire un impegno continuo per il progresso del paese, lavorando 24 ore su 24“. A queste parole si è unito il ministro della Difesa bielorusso, il tenente generale Viktor Khrenin, che ha messo in allerta i cittadini della sua nazione alleata, la Russia, dotata di armi nucleari, affermando: Il confronto in atto tra Occidente e Oriente è entrato in una fase critica”.

Il rapporto sottolinea inoltre come la situazione stia precipitando verso una Terza Guerra Mondiale, citando le dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu: Stiamo attaccando l’Iran” e “Non ci accontenteremo di nulla meno che di una vittoria totale… Questo va contro l’idea di sovranità palestinese… Ho condiviso questa verità con i nostri amici americani e ho impedito il tentativo di costringerci ad accettare una realtà che metterebbe in pericolo lo Stato di Israele”. In risposta a queste tensioni, il Ministero della Difesa (MoD) russo ha annunciato: “In risposta alla situazione in evoluzione, l’aviazione militare delle forze aerospaziali russe ha organizzato pattugliamenti aerei lungo il confine della zona di separazione tra le forze armate israeliane e siriane”.

Uccisi mercenari francesi

Colleghiamo le recenti notizie di cronaca agli eventi di inizio settimana: “La sera del 16 gennaio, un attacco missilistico russo ha colpito un edificio a Kharkov, trasformato in un significativo centro operativo per mercenari europei di alto livello, principalmente francesi. L’attacco ha avuto conseguenze devastanti, con un bilancio di almeno 60 morti e 20 feriti“. Successivamente, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha riferito: “In seguito all’attacco russo contro una base temporanea di mercenari stranieri a Kharkov, dove erano presenti numerosi cittadini francesi, il Ministero degli Esteri francese ha convocato l’ambasciatore russo”.

Scott Ritter, ex ufficiale dell’intelligence del Corpo dei Marines degli Stati Uniti e ispettore delle armi delle Nazioni Unite, ha lanciato un serio avvertimento: “La Russia sta entrando nella fase finale dell’annientamento delle forze armate ucraine. Questo implica che ogni forza ostile diventa un bersaglio: l’esercito ucraino, i mercenari stranieri e qualsiasi membro militare della NATO presente sul suolo ucraino”.

Verso lo scontro diretto 

Nell’ambito della preparazione della Francia ad affrontare una possibile Terza Guerra Mondiale, come evidenziato in un’analisi del Consiglio di Sicurezza (SC) russo, il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu ha recentemente dichiarato: “Stiamo giungendo al termine della fase in cui attingiamo dalle nostre scorte militari. La strategia futura prevede di stabilire una connessione diretta tra le industrie della difesa francesi e l’esercito ucraino“. Questa affermazione segna un coinvolgimento più diretto della Francia nel conflitto ucraino.

In parallelo, il comandante supremo alleato della NATO per l’Europa, il generale dell’esercito statunitense Christopher Cavoli, ha annunciato: “La prossima settimana inizierà l’esercitazione Steadfast Defender 2024, che proseguirà fino a maggio. Sarà la più grande esercitazione NATO degli ultimi decenni, coinvolgendo circa 90.000 forze provenienti da tutti i 31 paesi alleati e dal nostro stretto partner, la Svezia”. Questo annuncio indica il posizionamento di un numero significativo di forze NATO vicino al confine ucraino.

Il mancato appoggio all’Ucraina causerà il dispiegamento diretto delle forze statunitensi

Inoltre, la portavoce del presidente Biden, Karine Jean-Pierre, ha rilasciato una dichiarazione che suona come un preludio alla guerra: “Il presidente Biden ha incontrato i leader del Congresso, avvertendoli che il mancato passaggio di ulteriori finanziamenti per l’Ucraina potrebbe portare allo spiegamento di truppe statunitensi nel paese”.

Il rapporto sottolinea che Joe Biden si sta muovendo verso la Terza Guerra Mondiale, guidato dalla Strategia Industriale di Difesa Nazionale (NDIS) del Pentagono. David Pyne, membro della Task Force EMP, ha espresso preoccupazione riguardo a questa strategia, evidenziando:Il conflitto in Ucraina ha rivelato significative carenze nelle scorte statunitensi di munizioni a guida di precisione e proiettili di artiglieria, nonché nella capacità della base industriale di difesa americana di produrle a un ritmo adeguato per supportare l’esercito americano e i suoi alleati in un grande conflitto”. Inoltre, Elaine McCusker, senior fellow presso l’American Enterprise Institute, ha criticato la strategia per non affrontare in modo diretto le cause profonde e le azioni specifiche necessarie per migliorare rapidamente e in modo sostenibile la base industriale degli Stati Uniti.

Il documento del Congresso degli Stati Uniti “Armi nucleari della Russia: dottrina, forze e modernizzazione”, aggiornato il 21 aprile 2022, prosegue il rapporto, afferma che non vi è alcuna possibilità che le truppe americane debbano mai combattere direttamente contro quelle russe. In caso di guerra, la Russia potrebbe lanciare attacchi nucleari contro tutte le basi NATO negli Stati Uniti, in Europa e in Asia, seguendo la sua dottrina di “escalation to de-escalation”. Se l’Occidente dovesse reagire, la Russia potrebbe colpire con attacchi nucleari tutte le principali città occidentali, mentre la popolazione russa sarebbe protetta nei bunker.

Un recente articolo del Wall Street Journal intitolato “La riabilitazione dell’arsenale missilistico nucleare da parte del Pentagono colpito da costi alle stelle” rivela che l’arsenale nucleare americano, ormai obsoleto, si trova in una situazione caotica e richiede uno sforzo di ricostruzione incredibilmente costoso, non ancora pronto per un conflitto di tale portata. Il Pentagono ha descritto questo progetto di riabilitazione come il più grande progetto infrastrutturale dalla creazione del sistema autostradale interstatale negli anni ’50. Queste osservazioni evidenziano la complessità e le sfide che gli Stati Uniti devono affrontare nel contesto della sicurezza globale e della preparazione militare.

L’argomento essenziale utilizzato per evitare i negoziati e continuare a sostenere la guerra in Ucraina si basa su una falsità . La menzogna, ripetuta dal presidente Joe Biden, è che quando Vladimir Putin ha deciso di invadere, intendeva conquistare tutto Ucraina e ” annientarla “.

Esporre la menzogna

Ma il rinomato studioso John Mearsheimer ha evidenziato che “non esistono prove pubbliche che Putin stesse pianificando di annettere l’Ucraina alla Grande Russia quando ha inviato le sue truppe nel paese il 24 febbraio”. Questa affermazione non corrisponde a nessuno degli obiettivi dichiarati da Putin, né è stata mai presa in considerazione seriamente dalla leadership ucraina. David Arakhamia, capo del gruppo negoziale ucraino presente ai colloqui in Bielorussia e Istanbul, ha recentemente rivelato che il “punto chiave” per la Russia era impedire l’adesione dell’Ucraina alla NATO, e che “tutto il resto era solo retorica e ‘condimento’ politico”.

Putin stesso ha ripetutamente sostenuto che “questo conflitto non riguarda il territorio… ma i principi che stanno alla base del nuovo ordine internazionale”.

Riflettendo su eventi passati, se Putin avesse davvero voluto incorporare parti dell’ex Unione Sovietica, avrebbe avuto l’opportunità ideale nell’agosto del 2008, quando le truppe russe erano a breve distanza dalla capitale georgiana di Tbilisi. Avrebbe potuto riconoscere l’indipendenza dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud e poi annetterle alla Russia, ma non lo fece. Analizzando il comportamento attuale di Putin, l’ex vice sottosegretario alla Difesa americano Stephen Bryen conclude che “la Russia non ha intenzione di espandersi al di fuori della zona di conflitto in Ucraina”.

La paura dell’invasione russa per rimettere in riga le nazioni occidentali 

La narrazione distorta sulle presunte intenzioni russe in Ucraina ha avuto come scopo principale quello di unire i paesi occidentali. Tuttavia, insistere su questa linea ora rischia di coinvolgere direttamente la NATO nel conflitto, minacciando la sopravvivenza stessa dell’Ucraina.

Se il conflitto viene definito dall’Occidente come una sfida “esistenziale”, allora quale altra scelta ha la NATO se non quella di inviare le proprie forze militari per contrastarlo? Il presidente Biden ha alluso a questa possibilità, affermando: “Se Putin prende l’Ucraina, non si fermerà qui. È importante guardare al lungo termine. Continuerà ad avanzare… E allora ci troveremo in una situazione che non vogliamo e che non abbiamo oggi: truppe americane che combattono contro truppe russe”.

Nato: guerra totale entro 20 anni

Oggi, il quotidiano “La Verità” ha pubblicato un articolo incisivo dal titolo “Nato: guerra totale entro 20 anni”. In questo pezzo, viene citato il presidente del Comitato militare della NATO, Rob Bauer, il quale ha espresso un pensiero provocatorio: “Se le forze armate devono essere pronte per l’eventualità di una guerra, anche i cittadini devono prepararsi ad affrontare un conflitto che imporrebbe un cambiamento radicale nel loro quotidiano“. L’articolo prosegue, evidenziando che, in caso di guerra, sarebbe necessaria la mobilitazione di un ampio numero di civili e che i governi dovrebbero implementare sistemi efficaci per gestire tale processo.

La Verità riporta inoltre che Bauer ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica dei paesi membri della NATO sul fatto che la pace non può essere considerata un dato di fatto nei prossimi anni e che la guerra è un fenomeno che coinvolge l’intera società.

L’articolo mette in luce come, per promuovere questa agenda e procedere verso una maggiore militarizzazione dell’Europa, alcuni media, tra cui Bild e altri organi di stampa nazionali, stiano cercando di convincere la popolazione che non è la NATO a spingere verso la guerra in Europa, ma piuttosto la Russia che sta pianificando un attacco al continente. (vedi anche Fan Page: https://www.fanpage.it/attualita/la-nato-dice-che-dobbiamo-prepararci-a-una-guerra-totale-contro-la-russia-entro-20-anni/)

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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