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Home Editoriale ULTIMI POST

Le restrizioni ed il coprifuoco per il covid.19, sono statisticamente inutili

L'evidenza statistica e scientifica è questa (e perciò il quadro attuale denota incapacità di valutazione umana e politica)

12 Gennaio 2021
in ULTIMI POST
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Le restrizioni ed il coprifuoco per il covid.19,  sono statisticamente inutili

Photo by Dev Asangbam on Unsplash

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Lockdowns e ‘coprifuoco’ – oltre che contrari al liberalismo democratico – , sono contrari alla scienza. In questo caso, ‘contrario‘, vuol dire espressamente ‘non supportato dalla scienza’.

In proposito, ci sono stati almeno tre importanti studi internazionali su queste questioni:

1 – https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/eci.13484 ..

2 – https://pandata.org/science-review-denis-rancourt/?fb ..

3 – https://onlinelibrary.wiley.com/doi /10.1111/eci.13484

In particolare, lo studio internazionale pubblicato sull’European Journal of Clinical Investigation – una rivista medica mensile peer-reviewed che copre tutti gli aspetti della ricerca biomedica.  – al punto 3, dice:

Abstract

Contesto e obiettivi

Gli interventi non farmaceutici (NPI) più restrittivi per il controllo della diffusione del COVID ‐ 19 sono la permanenza a domicilio e le chiusure aziendali obbligatorie. Date le conseguenze di queste politiche, è importante valutarne gli effetti. Valutiamo gli effetti sulla crescita dei casi epidemici di NPI più restrittivi (mrNPI), al di sopra e al di là di quelli di NPI meno restrittivi (lrNPI).

Metodi

Per prima cosa stimiamo la crescita del caso COVID-19 in relazione a qualsiasi implementazione NPI nelle regioni subnazionali di 10 paesi: Inghilterra, Francia, Germania, Iran, Italia, Paesi Bassi, Spagna, Corea del Sud, Svezia e Stati Uniti. Utilizzando modelli di prima differenza con effetti fissi, isoliamo gli effetti degli mrNPI sottraendo gli effetti combinati degli lrNPI e delle dinamiche epidemiche da tutti gli NPI. Usiamo la crescita dei casi in Svezia e Corea del Sud, due paesi che non hanno implementato la permanenza a domicilio e le chiusure aziendali obbligatorie, come paesi di confronto per gli altri 8 paesi (16 confronti totali).

Risultati

L’implementazione di eventuali NPI è stata associata a riduzioni significative della crescita dei casi in 9 dei 10 paesi studiati, tra cui Corea del Sud e Svezia che hanno implementato solo gli NPI (la Spagna ha avuto un effetto non significativo). Dopo aver sottratto gli effetti epidemia e lrNPI, non troviamo alcun effetto benefico chiaro e significativo degli mrNPI sulla crescita dei casi in nessun paese. In Francia, ad esempio, l’effetto degli mrNPI è stato del + 7% (95CI ‐5% ‐19%) rispetto alla Svezia e del + 13% (‐12% ‐38%) rispetto alla Corea del Sud (positivo significa pro ‐ contagio ). Gli intervalli di confidenza al 95% hanno escluso un calo del 30% in tutti i 16 confronti e un calo del 15% nei confronti 11/16.

Conclusioni

Sebbene non si possano escludere piccoli benefici, non troviamo benefici significativi sulla crescita dei casi di NPI (interventi non farmaceutici) più restrittivi. Riduzioni simili nella crescita dei casi di contagio possono essere ottenute con interventi meno restrittivi.

– fine citazione –


Alcune considerazioni…

Se dal lato della pandemia le restrizioni ed il coprifuoco che opprimono solo le libertà individuali non migliorano i risultati rispetto ad altri approcci meno empirici , la stessa cosa non si può dire dal lato dell’economia, dei suicidi in aumento, del trattamento delle altre malattie, della qualità di vita degli anziani ed in genere, del generale degrado della popolazione e dell’istruzione dei giovani.

A chi prende queste decisioni politiche altamente restrittive – colpevolizzando il popolo –  consiglio di pubblicare ogni giorno, accanto ai morti per covid, anche altri dati che aiutino a valutare meglio la situazione. Se sono realmente onesti con noi, pubblichino – accanto ai morti per covid e con covid –  i numeri dei morti per suicidio, il numero dei disoccupati, la chiusura di aziende, il progressivo impoverimento del nostro paese.

Dubito che un certo tipo di informazione vedrà la luce. Ciò significa che le autorità preposte non vi stanno comunicando il quadro di insieme di ciò che succede.  Lo stato, nei suoi bollettini non vi informa della reale situazione del paese.

Sembra che collettivamente non ci si renda conto che il tenore di vita attuale sarà sicuramente deteriorato. Gli effetti per ora sono solo ‘punti di PIL’, ma essi si tramuteranno presto in realtà tangibile e questo non piacerà.

Non si può più tenere come unico focus della vita, solo indicatori (Test molecolare (RT-PCR) o per la ricerca dell’antigene COVID-19) slegati dal contesto della vita reale. Stiamo vivendo senza una prospettiva, con un orizzonte non definito; ci stiamo affidando esclusivamente alla fine della pandemia per affidare la nostra vita a qualcosa di esterno a noi. Questo in sé è già sbagliato.

Come tante altre cose che accadono, la fine della pandemia potrebbe non arrivare mai o troppo tardi. Quindi trattenere il respiro fino alla pandemia può essere una pessima soluzione.

Questo è lo sfondo, spesso non è percepito. Ma ora, alla luce di questi studi, che effetto vi fa sapere che la pandemia – una malattia virale –  si può combattere con metodi farmacologici anziché solo con metodi eccessivamente restrittivi?

patrizioricci by @vietatoparlare

Tags: covid19lockdownPatrizio Riccirestrizioni
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Patrizio Ricci associato Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Coofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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