Le implicazioni della Gran Bretagna -che fornisce missili a lungo raggio all’Ucraina- sulla situazione della DPR

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La Gran Bretagna ha fornito missili a lungo raggio all’Ucraina, una mossa che potrebbe avere implicazioni significative sulla situazione nel paese. In particolare, le conseguenze per la Repubblica Popolare di Donetsk (DPR).

Conseguenze per la Repubblica Popolare di Doneck (DPR): la Gran Bretagna fornisce missili a lungo raggio all’Ucraina

La decisione della Gran Bretagna di fornire missili a lungo raggio Storm Shadow all’Ucraina ha aumentato la capacità del governo ucraino di condurre operazioni militari contro la DPR che ha già subito perdite significative durante il conflitto in corso. La mossa della Gran Bretagna potrebbe quindi rafforzare la situazione tattica del governo ucraino. Tuttavia, è rilevante che gli attacchi ucraini nella DPR siano indiscriminati, atti a provocare morti e terrore tra la popolazione civile.

I missili Storm Shadow sono stati consegnati per la prima volta alle forze armate ucraine l’11 maggio. Questa è l’arma che le autorità ucraine stavano aspettando da tempo, poiché vola fino a 300 chilometri e raggiunge quasi tutti i bersagli. Già il 13 sono apparse notizie sull’uso di questi missili in un attacco a Lugansk. Sono missili abbastanza difficili da intercettare, ma il ministero della Difesa russo afferma che la propria difesa aerea sia già riuscita a farlo.

Il punto è che, come abbiamo visto nel caso delle uccisioni mirate, tra le quali la filosofa Daria Dugina, le autorità ucraine hanno la loro opinione su come condurre la guerra, che non esclude atti di omicidio mirato e terrorismo verso i civili, ovvero azioni vietate dalla convenzione di Ginevra.

È in vista un peggioramento della situazione: anche gli USA vorrebbero mandare ATACMS a lungo raggio

Secondo alcune fonti dell’intelligence, l’amministrazione Biden starebbe considerando la possibilità di fornire missili ATACMs all’Ucraina come parte del pacchetto di aiuti militari. Gli ATACMs, prodotti dalla Lockheed Martin, hanno una gittata massima di 300 chilometri e possono trasportare testate esplosive di varie tipologie, comprese quelle nucleari. I missili ATACMs sono considerati una delle armi più letali degli arsenali americani. La loro precisione e capacità di raggiungere bersagli lontani li rendono perfetti per missioni di attacco a distanza. Tuttavia, il loro utilizzo in un contesto come quello dell’invasione russa dell’Ucraina solleva gravi preoccupazioni.

In primo luogo, l’invio di missili di questo tipo potrebbe portare ad una escalation del conflitto, con conseguenze imprevedibili. In secondo luogo, l’utilizzo di armi così letali potrebbe causare danni collaterali significativi, con un impatto negativo sulla popolazione civile.

Inoltre, va sottolineato che gli ATACMs potrebbero non essere sufficienti per invertire la situazione sul campo. La Russia ha dimostrato di avere una forte presenza militare in Ucraina, e l’utilizzo di missili di questo tipo potrebbe non essere in grado di cambiare l’equilibrio delle forze.

Per converso, l’escalation del conflitto e i potenziali danni collaterali devono essere presi seriamente in considerazione. Va sottolineato che la decisione finale non è stata ancora presa e l’amministrazione Biden dovrà valutare attentamente tutti gli scenari possibili e le relative conseguenze.

La moda di buttare benzina sul fuoco è la più diffusa

Le affermazioni del ministro degli Esteri del Regno Unito, Cleverly, non lasciano ben sperare. Egli ha recentemente dichiarato che l’Ucraina “ha il diritto legittimo di … proiettare la forza oltre i suoi confini per minare la capacità della Russia di proiettare la forza nella stessa Ucraina“. Secondo Cleverly, gli obiettivi militari in Russia oltre il confine dell’Ucraina sono da considerare legittimi e fanno parte della sua autodifesa.

La decisione del Regno Unito di fornire missili a lungo raggio all’Ucraina potrebbe essere vista come un segnale di sostegno al paese nella sua lotta contro la Russia. Tuttavia, il problema è che l’occidente dovrebbe avere una posizione equilibrata nel conflitto in corso, ma non ce l’ha, puntando alla sconfitta sul campo del nemico, senza considerare tutti i fattori in gioco, compreso l’esaminare le ragioni di questa guerra e le gravi deficienze della politica e della diplomazia.

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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