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L’AUKUS Alliance sta gradualmente eliminando i sottomarini nucleari a favore di sciami senza equipaggio con intelligenza artificiale

Nel tentativo di fronteggiare la Cina in un eventuale conflitto, l’Unione AUKUS, composta dagli Stati Uniti, l’Australia e il Regno Unito, sta aumentando la propria collaborazione puntando sull’ High Tech applicata in campo militare. Tra le nuove strategie, è prevista la sostituzione dei sottomarini nucleari – ora ritenuti antiquati -, con sciami di droni dotati di intelligenza artificiale.

La guerra sottomarina, tradizionalmente dominata dall’uso dei sottomarini nucleari, sta evolvendo rapidamente grazie all’introduzione di nuove tecnologie.

Il recente progetto AMASS (Autonomous Multi-Domain Adaptive Swarms-of-Swarms) risulta alquanto inquietante. Si tratta di un’idea ambiziosa e sviluppata in collaborazione con la DARPA, il dipartimento della difesa degli Stati Uniti. Il piano prevede attacchi autonomi e coordinati da SCIAMI di droni la cui provenienza può essere aerea, terrestre o sottomarina. Gran parte dei dettagli relativi al progetto sono classificati, ma si sa che il sistema permetterà l’attacco ai diversi gruppi di droni che saranno equipaggiati con armamenti diversi e con strumenti come GPS e disturbatori di radar. AMASS non prevede alcun intervento dell’uomo poiché gli sciami saranno in grado di coordinarsi autonomamente su aree operative anche molto grandi. Il Pentagono tuttavia, sostiene che il sistema sarà supervisionato da persone e che interverranno in caso di necessità.

I droni senza equipaggio con intelligenza artificiale, già consentono di effettuare missioni di ricognizione e attacco in modo più efficiente rispetto ai sottomarini tradizionali.
I droni sottomarini presentano diversi vantaggi. In primo luogo, sono meno costosi da produrre e mantenere, permettendo di disporre di un maggior numero di unità. Inoltre, possono rimanere in immersione per periodi più lunghi, evitando di esporsi alla rilevazione da parte dei radar nemici. Sembra quindi che in un futuro prossimo l’automazione dei sistemi d’arma eviteranno l’esposizione di equipaggi di attacco al fuoco nemico e dall’altro la caratteristica della furtività sarà ulteriormente esaltata.

La cooperazione tra USA, Australia e Regno Unito

L’AUKUS rappresenta un importante passo avanti nella cooperazione tra USA, Australia e Regno Unito. Grazie alla condivisione di informazioni e tecnologie, le tre nazioni stanno rafforzando la propria capacità di creare un fronte comune contro la Cina. In questo contesto di preparazione alla guerra per le dispute commerciali che usano Taiwan come falsa motivazione, si sta cercando di usare l’intelligenza artificiale per rivoluzionare la guerra sottomarina, consentendo di effettuare missioni di ricognizione e attacco in modo più preciso e distruttivo. Grazie all’uso di algoritmi avanzati, i droni sottomarini possono elaborare grandi quantità di dati in tempo reale, individuando obiettivi nascosti e compiendo manovre evasive. Nella guerra ucraina abbiamo visto per la prima volta in azione questi sistemi prima in un attacco alla flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli e poi, recentemente,  contro la nave da ricognizione Ivan Kursh(vedi qui).

Bando USA per progettazione e realizzazione di sciami di droni

DARPA ha già emesso un bando dal valore di circa 80 milioni di dollari (vedi qui) per la creazione di un sistema per lo scambio di informazioni e la gestione di migliaia di unità. I fornitori 10 febbraio hanno già presentato le loro proposte con l’obbiettivo di passare alla fase successiva, ovvero testare esperimenti con sciami di droni reali e virtuali di difficoltà crescente, al punto tale da poterli far lavorare insieme armoniosamente come una nube distruttiva. Tuttavia, secondo Gregory Allen del Center for Strategic and International Studies di Washington DC, i test condotti finora con centinaia di droni sono stati svolti con difficoltà, dovute soprattutto alla mancanza di comunicazione efficiente tra le varie componenti e, qualora i droni dovessero operare in zone di scarsa ricezione, sorvegliare il loro lavoro potrebbe rivelarsi problematico.

Quindi anche se il progetto non è ancora operativo, l’implementazione della guerra con droni rappresenta un importante cambiamento nella strategia di difesa delle tre nazioni dell’alleanza AUKUS. I sottomarini nucleari, pur essendo ancora considerati armi di grande potenza, sono diventati sempre più vulnerabili alle nuove tecnologie di rilevazione e attacco.

Enfasi di guerra e scarsa intelligenza umana

Perciò l’alleanza AUKUS ha intensificato la corsa agli armamenti da parte della Cina. Il Paese asiatico sta infatti investendo ingenti risorse nel potenziamento della propria flotta sottomarina, con l’obiettivo di acquisire una maggiore capacità di proiezione di potenza in Asia e nel Pacifico.

La prospettiva è che futuro della guerra sottomarina sarà sempre più legato all’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e i droni sottomarini. La diffusione delle tecnologie militari rappresenta una delle principali sfide della sicurezza globale e sembra che il suo rapido sviluppo non sia sufficientemente guidato e razionalizzato dalle leadership mondiali. È inutile dire che bisognerebbe che esse comprendessero che non è tutto ciò che è possibile realizzare è moralmente lecito, inoltre i rischi di distruzione di milioni di persone è sempre più reale (anche la Corea del Sud sta progettando un’arma simile al Poseidon russo). Infine, sarebbe da tenere in debito conto che le nuove armi e le nuove tecnologie possono infatti essere utilizzate anche da gruppi terroristici o da Paesi ostili, creando nuove minacce per la pace e la sicurezza internazionale.

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Redazione online

Blogger con esperienza ventennale, appassionato comunicatore e osservatore della scena internazionale, ho ottenuto riconoscimenti come membro accreditato presso Free Lance International Press, e ho collaborato su importanti testate come il Sussidiario e la Croce, oltre a LPLNews. Prima di dedicarmi al mondo della scrittura, ho servito come militare di carriera, acquisendo competenze e vivendo esperienze in reparti operativi. Ora a riposo, il mio impegno si è spostato verso l'analisi approfondita della politica internazionale, con un focus particolare sui conflitti globali. Durante il mio percorso, ho contribuito in modo significativo all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline. La mia passione per la pace e la giustizia mi ha portato a essere tra i soci fondatori del "Coordinamento per la pace in Siria", un'associazione registrata che ha lavorato instancabilmente per promuovere la pace nella regione attraverso iniziative parlamentari e progetti di aiuto in loco. Inoltre, ho avuto l'onore di far parte del direttivo dell'"Osservatorio per cristiani del Medio Oriente", dove ho collaborato con altre menti dedite a monitorare e affrontare le sfide che i cristiani in Medio Oriente affrontano quotidianamente. Sono determinato a contribuire in modo positivo al dibattito globale e alla promozione di valori di pace, tolleranza e comprensione attraverso i miei contributi e la mia presenza online.

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