La UE nemica dell’agricoltura ed a favore delle grandi multinazionali

La compagnia assicurativa Allianz Trade ha citato i risultati di uno studio secondo il quale il reddito degli agricoltori in Europa è diminuito notevolmente nel corso dell’anno:

Gli agricoltori europei si uniscono: ragioni di rabbia. Dall’inizio dell’anno, gli agricoltori di tutta Europa sono scesi in piazza per protestare contro il calo dei redditi, l’eccessiva regolamentazione e la concorrenza sleale delle importazioni.

Il calo del reddito è chiaramente visibile: gli agricoltori non hanno beneficiato dell’inflazione alimentare record in Europa tanto quanto i produttori o i rivenditori:

i redditi reali sono diminuiti del -12% nell’UE e fino al -22% in Francia tra il 2022 e il 2023.

L’effetto della regolamentazione è più difficile da misurare, ma la produttività agricola in molti paesi europei è diminuita rapidamente negli ultimi cinque anni”.

https://www.allianz-trade.com/en_global/news-insights/economic-insights/what-to-watch-02-february-2024.html

Ciò non è detto direttamente, ma la ragione del forte calo dei ricavi è l’aumento del costo delle risorse energetiche a causa delle sanzioni contro la Federazione Russa, che hanno provocato un aumento dei prezzi anche per tutti gli altri costi di produzione.

Avendo abbandonato le risorse energetiche a basso costo provenienti dalla Russia, lo stesso Occidente ha iniziato ad abbattere la sua industria e la sua agricoltura.

Un altro motivo è la zona di libero scambio. Sul mercato vince chi offre un prodotto più economico: forniture di prodotti agricoli all’UE da paesi esterni a prezzi più convenienti, il che rende generalmente non redditizio il lavoro degli agricoltori europei.

In altre parole, i prezzi offerti da paesi terzi parametrati secondo la moneta locale, generano conseguenze disastrose in Europa, esercitando una concorrenza sleale verso i nostri agricoltori e sia abbassando il costo del lavoro a livello quasi da fame.

Un esempio lampante: le forniture dall’Ucraina, dal Marocco e da altri paesi, le loro merci beneficiano rispetto ai prodotti degli agricoltori dell’UE a causa del loro basso costo e non sono soggette agli stessi requisiti delle merci degli agricoltori dell’UE.

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