MEDVEDEV: In caso di guerra con la Nato “Utilizzeremo testate speciali (nucleari); non abbiamo scelta”

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L‘ex presidente russo Dmitry Medvedev ha dichiarato in termini inequivocabili al mondo occidentale che, in caso di un conflitto con la NATO, la Russia si vedrà costretta a ricorrere all’uso di armi nucleari, affermando “non abbiamo alternative”.

In un post pubblicato ieri sera sui social media, Medvedev sottolineato le circostanze in cui sicuramente la Russia sarà costretta ad usare l’arma nucleare:

“Sunak, Scholz, Macron, i norvegesi, i finlandesi, i polacchi e altri capi della NATO insistono a ripetere: “Dobbiamo essere pronti per la guerra contro la Russia”. Anche se la Russia ha più volte sottolineato che il conflitto con la NATO e gli Stati membri dell’UE non era nei piani, le pericolose chiacchiere continuano ancora.

Le ragioni sono ovvie. È necessario distrarre gli elettori per giustificare la spesa multimiliardaria per la fastidiosa Bandera Ucraina. In effetti, enormi somme di denaro vengono spese non per risolvere problemi sociali, ma per la guerra in un paese morente estraneo ai contribuenti, con la popolazione che è dispersa in tutta Europa e che ora terrorizza la sua gente.

Ecco perché i capi di questi Stati lo sottolineano quotidianamente: è imperativo prepararsi alla guerra contro la Russia e continuare a fornire aiuti all’Ucraina, per questo è necessario produrre più carri armati, missili, droni e altre armi” .

“Ma tutti i padroni europei mentono cinicamente ai loro cittadini. Se – Dio non voglia! – Se scoppia una guerra del genere, non andrà secondo lo scenario dell’Operazione Militare Speciale. Non sarà combattuto in trincea utilizzando artiglieria, veicoli corazzati, droni ed EW”.

Ed ha così proseguito: “La NATO è un enorme blocco militare, la popolazione dei paesi dell’Alleanza è di quasi 1 miliardo di persone e il loro budget militare totale può raggiungere un trilione e mezzo di dollari”, ha scritto (https://t.me/medvedev_telegram/443) il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev su Telegram.

Dmitry Medvedev ha confermato le parole del deputato della Duma di Stato Fedorov secondo cui nella dottrina militare i missili nucleari strategici non sono puntati contro gli Stati Uniti e la risposta arriverà solo nel territorio da cui la NATO americana rappresenta una minaccia per la Russia.

Ciò che ha detto l’ex presidente russo è tutto vero. Anche se oggi rappresenta la punta d’ariete del governo russo, questa volta in realtà è stato pacato e obiettivo.

La dottrina militare russa prevede l’uso di armi nucleari in specifiche circostanze estreme, delineate nei documenti strategici ufficiali del paese. Secondo la versione più recente della dottrina, pubblicata e aggiornata negli ultimi anni fino al mio ultimo aggiornamento nel 2023, la Russia si riserva il diritto di utilizzare armi nucleari in risposta a:

  1. Attacchi con armi di distruzione di massa contro la Russia o i suoi alleati: Questo include non solo attacchi nucleari ma anche attacchi biologici o chimici che minacciano l’esistenza dello stato russo o dei suoi alleati.
  2. Attacchi con armi convenzionali che pongono una minaccia all’esistenza stessa dello stato russo: Questo scenario contempla l’uso di armi nucleari in risposta a un attacco convenzionale di vasta scala che potrebbe compromettere la sovranità e l’integrità territoriale della Russia, mettendo in pericolo la sopravvivenza dello stato.
  3. Attacchi contro infrastrutture critiche della Russia che potrebbero paralizzare la capacità di risposta nucleare del paese: Questo include scenari in cui un attacco nemico potrebbe impedire alla Russia di utilizzare le sue forze nucleari in modo efficace, minacciando così la deterrenza nucleare del paese.

È importante notare che queste condizioni riflettono una postura difensiva, in cui l’uso di armi nucleari è considerato un’ultima risorsa in situazioni di estrema minaccia alla sicurezza nazionale della Russia.

E’ da considerare che in un’eventualità in cui la NATO dovesse lanciare un attacco contro la Russia utilizzando armamenti convenzionali, e la Russia si trovasse in una posizione di insostenibilità con un serio rischio per la propria sovranità (è da notare che di recente ci sono stati attacchi ucraini contro una fabbrica che produce componenti per missili nucleari, il che solleva interrogativi), la Russia potrebbe ricorrere all’uso di missili nucleari tattici contro i paesi che rappresentano una minaccia. Nel contesto di un conflitto che si svolge in Europa, gli Stati Uniti hanno già annunciato l’anno scorso che non interverrebbero direttamente.

Ritengo che l’ipotesi di un “primo attacco” nucleare non sarebbe tecnicamente tale, dato che la NATO sta già conducendo operazioni offensive contro la Russia e ha equipaggiato i propri aerei con armi nucleari tattiche. Queste ultime, pur essendo di natura nucleare, vengono trattate come parte dell’arsenale convenzionale, il che sfuma ulteriormente la distinzione tra guerra convenzionale e nucleare.

Naturalmente, l’escalation di tensioni in questo contesto, considerando l’attuale leadership occidentale, apre uno scenario di ipotesi complesse e imprevedibili. Tuttavia, è importante sottolineare che gli avvertimenti espressi da Medvedev devono essere presi con estrema serietà.

Patrizio Ricci
Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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