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LIBIA – MASSACRO A SIRTE

by Patrizio Ricci
5 Ottobre 2021
in Esteri
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 Si è fatto proprio l’esatto contrario di ciò che si chiedeva con la risluzione ONU, il rispetto della vita umana e delle sue libertà: hanno messo le libertà dell’individuo, prima della vita umana.

Da alcuni giorni ho deciso di mettere sul blog quello che leggo sugli avvenimenti libici, notizie che non passano per i network totalmente appiattiti su tesi ormai  insostenibili. Non posso certo verificare tutte le fonti, segnalatami con il passa parola in rete e con la ricerca personale,  ma sicuramente hanno almeno un requisito, in sua assenza io mi metto in dubbio  la veridicità e la purezza delle notizie  ,  la non faziosità di una notizia: se accade che i cattivi sono da una parte e i bravi ragazzi dall’altra, io mi faccio sospettoso. Se la ragione è solo da una parte e tutto il torto dall’altra. Se a questo si aggiungono elementi oggettivi, queste tesi diventano insostenibili,  i bombardamenti indiscriminati, le atrocità sulla popolazione ma anche sui combattenti (questo è un aspetto mai affrontato, ma anche in guerra ci sono regole) non sono a favore di un siffatto favorevole giudizio per ribelli e NATO dato in questi giorni a “prescindere”.

Altro fattore gravissimo trascurato da tutti gli analisti e media è che la salvaguardia della vita umana è un valore più grande delle singole libertà e che anche in querra quindi ci sono condotte da mantenere.

Elementi oggettivi nell’articolo che propongo  ci sono:
1 . (bombardamento da alcuni giorni  ininterrotto di Sirte 2. a Sirte in cui la popolazione è al 100% con Gheddafi chi e cosa la NATO  “difende”? 3. è sbagliato sia il metodo che la sostanza, è sbagliato il metodo perchè è come se con la giustificazione di curare una malattia  si uccidessero le persone che l’hanno contratta “per fare prima” e in secondo luogo la sostanza è che non si può arrivare a libertà e democrazia con questo scempio dove non emerge perchè mai i ribelli vanterebbero una superiorità morale sulla popolazione pro-gheddafi. Questi mi appaiono solo come i vincitori grazie la schiacciante superiorità data dalla NATO e allo spregiudicato utilizzo dei bombardamenti anche su obiettivi civili , infrastrutture, ministeri, organizzazione della vita civile, scuole , ospedali, ogni qualcosa possa ospitare , servire al governo libico o far resistere la popolazione. Si è cercata una vittoria non sul campo ma procurata  una  implosione  indotta dall’interno per fame, per sete, per la distruzione ed il terrore  operato.

Si è fatto proprio l’esatto contrario di ciò che si chiedeva con la risoluzione ONU, il rispetto della vita umana e delle sue libertà: hanno messo le libertà dell’individuo, prima della vita umana.

Inoltre il  rifiuto  di ieri dei ribelli di  iniziare una  trattativa  si commenta da sola, abbiamo visto come è ridotta Tripoli e come la situazione va peggiorando giorno per giorno, assistiamo impassibili ad  una popolazione di 2.000.000 di abitanti allo stremo dopo 4 mesi di bombardamenti che via via si sono intensificati , una citta occupata da gente   armata che non si sa a chi risponde e che detta legge assoluta, eppure questo non è sufficiente per far capire la necessità di  una cessazione dei combattimenti,  di  tregua immediata, per discutere tra le varie realtà che compongono il  paese  e per  aprire un corridoio umanitario.

Quello che sta succedendo a Sirte lo abbiamo visto a Tripoli con la gente rinchiusa nelle case e la battaglia urbana della democrazia dei ribelli in kalasmikov che attaccano anche in quartieri abitati con armi pesanti già stremati dalla rovina dei  bombardamenti . A Sirte sarà anche peggio perchè la città è al 100% con Gheddafi. I video li abbiamo visto tutti, così anche il disastro umanitario, le denunce di ONU di Unicef, di Amenesty e di altre ONG e osservatori indopendenti.

Eppure perdura la volontà di annientare completamente  l’avversario, solo questo sentimento sembra albergare nel cuore dei nuovi padroni del destino della Libia. Le dichiarazioni del CNT  hanno la rudezza di una nuova dittatura. Chi si dice a favore del popolo deve essere a favore di tutto il popolo, di qualsiazi bandiera o colore della pelle, e questo non stà accadendo. La priorità non è a quanto pare salvaguardare vite umane. E questo ci fa regredire alla barbarie, specialmente noi europei, i nostri governi conniventi e resosi complici sopratutto di aver detto chiaro ai propri elettori la verità. La Libia è stanca  certamente delle limitazioni di libertà e del culto della personalità della famiglia Gheddafi è anche un paese in cui una buona parte della popolazione non voleva una rivolta così condotta , e la rivolta non è nata per questo ed è stata voluta appoggiata e pianificata dall’esterno, comunque certamente oggi la totalità della popolazione  non voleva la Libia regredita di decenni e la visione di questo “armageddon”  una sconfitta che è di tutti, una guerra civile, con un “dopo” grandemente  gravido di incognite e in cui parleranno certamente solo i vincitori, perchè si faranno sparire i propri torti e si ingigantiranno quelli degli avversari, negando ogni minimo merito. Si ha una gran fretta di terminare la partita , di eliminare  i leader delle fazioni opposte che possono rappresentare un pericolo e una bella gatta a pelare in future elezioni. Così si sta facendo ed è stabilito chi ha torto e chi ha ragione. Chi deve vivere e chi deve morire. Non mi sembra che si indichino singole colpe ma si sia demonizzato l’vversario che è diventato il “male assoluto”.
Alla luce, anzi alle tenebre calate sull’informazione dovrei avere remore a pubblicare questo articolo? Non potrò in ogni caso mai eguagliare le notizie contraddittorie in sè stesse che ho sentito in questi mesi di guerra. In fondo delle bombe su Sirte tutte le” fonti di informazione ” ne riportano ampia notizia, e se la strategia sarà ripetuta prendendo spunto da quella dottata per Tripoli, solo così si può chiamare: un massacro. Sotto il profilo morale e contro ogni diritto internazionale.

ed ecco l’articolo che propongo, –  La NATO commette un massacro a Sirte e rade al suolo la città – FONTE: decapactu.com

Per il terzo giorno consecutivo, gli aerei della NATO ha lanciato missili e ha bombardato pesantemente bombe Sirte, città natale di Gheddafi, non permettendo a nessuno di fuggire. Il perimetro della città è circondato da posti di blocco “ribelli”, dietro cui ci sono unità speciali delle forze dalla Gran Bretagna, Francia, Qatar e dagli Emirati Arabi Uniti.

L’uscite dalla città sono completamente bloccate. Né le donne né i bambini sono autorizzati a passare. Gli uomini che cercano di lasciare la città con le loro famiglie vengono catturati e fucilati. Le famiglie vengono rimandate in città sotto i bombardamenti.”Non c’è quasi il modo di seppellire i corpi”, così ha riferito un ex ufficiale dell’esercito sovietico e dei servizi speciali russi, ora a Sirte, in una lettera ricevuta questa mattina da Argumenty.ru.

Ilya Korenev, questo ufficiale dell’ex Unione Sovietica e delle forze speciali russe, è un ex tenente colonnello, che già in precedenza Argumenty.ru aveva utilizzato in qualità di “fonte” e che deve essere vicino al colonnello Gheddafi, ha deciso di citare il suo nome nella lettera.

“Nella città Fino a questo momento non ci sono truppe (ndr: non dell’”esercito” lealista in senso stretto): i ribelli e le forze speciali hanno avuto il coraggio di entrare. Nella notte ci sono state un sacco di piccole provocazioni nel tentativo di stabilire la presenza e la posizione delle truppe governative. Diverse squadre di ribelli hanno tentato un’azione per sondare fino a notte fonda nel tentativo di trovarle, ma sono stati sbaragliati. Allo stesso tempo un drone telecomandato da ricognizione senza pilota per lo spionaggio volava in aria per monitorare le difese della città. Un’ora dopo gli attacchi aerei sono stati diretti sugli obiettivi prima identificati. Ma i difensori della città avevano già lasciato le loro posizioni per dirigersi in altri luoghi.”.

Secondo lui, “la situazione somiglia al terribile inverno del 1995 a Grozny, in Cecenia, dove tutto quello che si muoveva veniva bombardato, senza alcun buon sistema di guida o senza coordinate precise. La sola differenza era che la Russia e l’aeronautica militare non avevano molto combustibile, dunque i voli non erano tanto intensi quanto quelli odierni. Le forze aeree della NATO sono, per il momento, attive quasi 24 ore su 24.”

Patrizio Ricci

Associato alla Freelance International Press (FLIP), Autore sul Sussidiario, La Croce, LPLNews24. Cofondatore del Coordinamento Nazionale per la pace in Siria, Membro del direttivo Osservatorio per le Comunità Cristiane nel Medioriente…

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