In Francia i clandestini possono bruciare cattedrali, non essere mai espulsi e uccidere sacerdoti

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Un prete cattolico è stato ucciso nel comune vandese di Saint-Laurent-sur-Sèvre. Questo lunedì, 9 agosto, un uomo è andato alla gendarmeria di Mortagne-sur-Sèvre a costituirsi. Secondo Current Values, è un rifugiato ruandese già responsabile del disastro che ha devastato l’interno della cattedrale di Nantes nel luglio 2020.

Il rifugiato ruandese si è presentato questo lunedì mattina alla gendarmeria di Mortagne-sur-Sèvre in Vandea per riconoscere l’assassinio del sacerdote il cui corpo è stato scoperto a Saint-Laurent-sur-Sèvre, scrive Valori attuali.

Come confermato su Twitter dal presidente del gruppo Les Républicains (LR) al Senato, Bruno Retailleau, si tratta di padre Olivier Maire, superiore della comunità dei frati missionari di Montfort.

Una fonte a conoscenza della questione ha detto a Franceinfo che il sacerdote è stato ucciso nella sua stanza. Sebbene il modus operandi del delitto non sia ancora noto, la fonte ha escluso un attacco con coltello e la pista del terrorismo.

L’autore dell’incendio nella cattedrale di Nantes

Secondo Current Values, il sospettato, Emmanuel Abayisenga, è stato la causa del  grande incendio scoppiato  nella cattedrale di Nantes il 18 luglio 2020 ed era quindi soggetto all’obbligo di lasciare il territorio francese dal 2019.

Franceinfo precisa che dopo l’incendio, l’uomo sulla quarantina era stato incarcerato per diversi mesi ma era stato rilasciato sotto controllo giudiziario lo scorso giugno in attesa del processo. Dopo un soggiorno in un ospedale psichiatrico è stato ospitato da questa comunità cattolica.

Reazione darmanina

Sempre su Twitter,  il ministro dell’Interno ha  annunciato la sua intenzione di recarsi lì a seguito di questo “drammatico assassinio”.

Anche Gérald Darmanin ha reagito al tweet di Marine Le Pen che accusava lui e lo Stato di “fallimento completo”. “In Francia, quindi, si può essere clandestini, bruciare la cattedrale di Nantes, non essere mai espulsi e recidivare uccidendo un prete”, ha scritto il presidente del Raduno Nazionale.

Il ministro ha sottolineato che l’uomo “non era deportabile nonostante il suo ordine di espulsione fintanto che non fosse revocato il suo controllo giudiziario”.

(https://fr.sputniknews.com/france/202108091045979654-un-pretre-assassine-en-vendee-darmanin-se-rend-sur-place/)

Patrizio Riccihttps://www.vietatoparlare.it
Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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